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Jamil Wilson si presenta: “Qui per aiutare Virtus Segafredo a conquistare i playoff”

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La prima volta di Jamil Wilson, davanti ai media bolognesi e a una nutrita rappresentanza dei gruppi organizzati della fede bianconera, va in scena nella sede di Lexus Bologna, alla Cicogna di San Lazzaro. Il ragazzone di Milwaukee, a Torino nello scorso campionato, reduce da una stagione da “doppio utilizzo” che gli ha regalato 15 gettoni di presenza in Nba con i Los Angeles Clippers, e il resto dell’annata in G-League tra Agua Caliente Clippers e Fort Wayne Mad Ants, è arrivato accompagnato dal Ds bianconero Valeriano D’Orta, primo ad accoglierlo ieri al suo arrivo al Marconi.

“Sono stato felice di conoscerlo – spiega D’Orta – perché ho avuto conferma della sua personalità. Quando facciamo scouting, teniamo sempre in considerazione l’aspetto umano, oltre a quello tecnico. E Jamil è un atleta di alto livello, ma anche un ragazzo semplice e disponibile, quello che occorre alla nostra squadra. Mancano tre partite alla fine della regular season e ci serviva un giocatore con queste caratteristiche, che si integrasse velocemente col resto del gruppo”.

“Ieri pomeriggio, quando sono arrivato alla Porelli – spiega il giocatore – ho avuto modo di parlare con il coach. Mi ha detto che la squadra farà di tutto per aiutarmi ad interagire al meglio. L’obiettivo è arrivare ai playoff, e bisogna ragionare di partita in partita. Le mie caratteristiche? Sono versatile, posso giocare in diversi ruoli, ho buon tiro e attacco uno contro uno, ma anche in difesa faccio la mia parte, su tutti i ruoli. Mi è capitato d giocare anche da playmaker, faccio tutto quello che occorre”.

Alla Porelli ha ritrovato volti che, grazie all’esperienza a Torino, aveva già incrociato.

“Conosco Aradori, Stefano Gentile, Baldi Rossi, li ho incrociati quando ero a Torino, esattamente. Il mio obiettivo? Quello della squadra: raggiungere i playoff e cercare di vincere ogni sfida, senza fare troppi calcoli. La pallacanestro è uguale dappertutto, si gioca per vincere e io non sono diverso dagli altri”.

Il vantaggio è che nel campionato italiano ha già giocato una trentina di partite. Abbastanza per farsi un’idea.

“La differenza rispetto alla Nba sta nella fisicità. Sono contento di esserci passato, dal basket europeo, perché ho fatto tesoro di quella esperienza e mi è servita anche oltreoceano. Gli americani della Virtus? Conosco il loro curriculum, so che sono elementi di valore. Ora faremo conoscenza anche di persona”.

Poi le foto di rito con la nuova canotta, che avrà il numero 99. E anche fuori, di fronte alla sede, dove ad attenderlo c’era la Lexus HS Hybrid consegnatagli da Sergio Morini, presidente di Lexus Bologna. Qundi, di corsa alla Porelli per allenarsi con i compagni. L’avventura è davvero iniziata.

Pubblicato da Virtus Segafredo Bologna su Giovedì 26 aprile 2018

Ufficio Stampa Virtus Pallacanestro Bologna