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Il ruggito dei tifosi vale la Final Eight. Super Sims annienta Reggio Emilia 86 a 69

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Si torna a giocare al PalaDozza dopo la scorpacciata natalizia. Festività non esaltanti sportivamente parlando per la metà bianco-blu sotto le due Torri. Doppia sconfitta con poco più di 50 punti di scarto. Nonostante i due insuccessi pesanti, si apre il 2020 con l’importante celebrazione della tradizione del tifo fortitudino: 50 anni di Fossa dei Leoni. Chiunque abbia giocato sul campo della Pompea conosce le vibrazioni prodotte dal ruggitto di una tifoseria che ha segnato, in modo del tutto peculiare, la storia del movimento italiano. Nel 5 gennaio di festa a fare visita all’Aquila felsinea la Grissin Bon Reggio Emilia dell’ex Leonardo Candi. Derby emiliano che cade nell’ultima giornata di andata con entrambi i club a lottare per uno slot alle Final Eight di Coppa Italia.

Partenza di alto livello per gli ospiti, capaci di far costringere alla rincorsa i bianco-blu. Johnson-odom scatta da puro centometrista dai blocchi e traina i compagni con tutto il suo atletismo. La risposta dei ragazzi di Martino non fanno attendere molto alla Grissin Bon e rispondono con altrettanta tenacia. Perla dei primi 10 minuti di gioco il buzzer beater di Cinciarini che chiude magistralmente una staticità pericolosa in attacco. Tanta energia e tanti tiri liberi in favore della Grissin Bon (4/5 contro gli assenti viaggi dalla lunetta per Bologna) contrassegnano l’azione di gioco fino alla sirena. Sembra continuare sulla falsa riga del primo anche il secondo quarto. Equilibrio quasi perfetto e tanta stamina lasciata sul parquet. Prosegue a recitare il ruolo di colonna portante della Pompea Henry Sims, fondamentale nel riprendere la coda reggiana e nel gestire la difesa contro il duo Poeta-Vojvoda. Nella serata di festa per la tifoseria trova spazio anche la specialità di casa Mancinelli: palleggio schiena a canestro e centro con il gancio brevettato dal capitano negli anni di esperienza. Dimostra specialmente in questa frazione di star proseguendo la personale maturazione Matteo Fantinelli, costantemente presente nel dirigere l’attacco bolognese e nel sacrificarsi per la chiusura in difesa. Un buon momento della Fortitudo viene interrotto dall’ottima alternanza tra “zona” e accoppiamento a uomo della Grissin Bon di coach Buscaglia. Tanti possessi Fortitudo bloccati e transizione compiuta ottimamente affidandosi alle mani di Johnson-odom e Owens. Non basta schiarirsi le idee al time-out per Martino. Unica medicina per mettere fine alla crisi immunitaria è sempre Henry Sims che mantiene la Pompea sul -2 alla sirena di metà partita.

L’uno-due tra Robertson e Sims aprono i 20 minuti che mancano al girone di andata e istruisce un parziale da 8-0 completato dal doppio centro da tre di Leunen. Sembra essersi inceppato qualcosa per Reggio Emilia. Frustrazione che si legge sul volto di Leo Candi per la doppia tripla mancata e il fallo da spendere per arrestare la cavalcata della Pompea in completa transizione. Fantinelli ancora decisivo per il miglior trend della Effe (da segnalare il back-door da replay per Henry Sims che non si concretizza solamente per il fallo sul centro felsineo). È lui a suonare la carica e incitare i tifosi con la sua obiquità da entrambe le metà del campo. Nemmeno il time-out chiamato da Buscaglia spezza la marcia di Bologna verso il vantaggio in doppia cifra. Continua a non trovare spazio la Grissin Bon nemmeno con Sims ai box per riprendere fiato. Si fa perdonare dai tifosi Ed Daniel con la prima tripla a segno della stagione. Torna protagonista Johnson-odom autore di un incredibile recupero. Oltre ai liberi ottenuti per l’antisportivo sanzionato a Leunen per il duro scontro con la guardia americana, centro il canestro con una tripla e ottiene altri due liberi. Fallo su tiro + tecnico (a carico di Martino). I fischi del PalaDozza per i rivolgimenti in campo accompagnano le due squadre all’assalto finale per lo spot in Coppa Italia. Serra i rangi la Grissin Bon a tal punto da forzare la violazione dei 5 secondi per la rimessa di Stipcevic. Inzia così il rush finale. Fa capolino anche Pietro Aradori, dopo trenta minuti giocati da instancabile lavoratore messo in ombra dalle fiammate di Fantinelli e dalla massiccia presenza di Sims, servito dall’ala piccola bresciata con un favolo back-door a sette minuti dal termine. È la serata magica dalla terra dei tre punti per la Pompea (11/22 e 50% con tanti attori protagonisti) a mandare in definitivo blocco i ragazzi di Buscaglia, che sprecano l’occasione offerta dal loro MVP di serata (Johnson-odom). Canestro della bandiera per Candi in una conclusione di partita quasi a senso unico.

Con la vittoria per 86 a 69 la Fortitudo Bologna chiude un girone di andata quasi perfetto in casa. Successo che vale l’aggancio, insperato a inizio stagione, del settimo slot per la Final Eight di Coppa Italia in programma a Pesaro a metà febbraio. L’avversaria nella prima fase di eliminatoria sarà proprio la Germani Brescia che come nessuna ha battuto il “fattore PalaDozza”. Per la Grissin Bon sconfitta con aspetti positivi dai quali ripartire per un girone di ritorno che deve essere all’altezza della concorrenza in giro per l’Italia del grande basket. Indiscutibile MVP del posticipo LBA è Henry Sims, perno fondamentale della Pompea Bologna con la doppia-doppia da 23 punti e 12 rimbalzi a cui si aggiunge il 30 di valutazione complessiva.