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Il CountDown di Avellino-Siena

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Avellino non si ferma più e raccoglie una nuova vittoria, la sesta nelle ultime sette e si attesta come la squadra più in forma del campionato. Contro Siena torna a vincere in casa dopo 5 anni da quando il 13 gennaio 2008 si impose per 79 a 73, in una gara che sancì la fine dell’imbattibilità stagionale dei toscani. Quell’anno gli irpini trionfarono in Coppa Italia, la Mensana si aggiudicò, tanto per cambiare, lo scudetto.
Ecco in numeri Avellino-Siena (75-70), tutto rigorosamente in countdown.

10 sono i rimbalzi di Ivanov. Il lungo bulgaro parte dalla panchina e si sente: Biligha ci mette tanta voglia contro Eze ma non basta, Dragovic è avulso come non mai e permette a Kangur di fare il fenomeno. Ma poi ecco Ivanov: 15 punti (5/9 da due), 9 falli subiti e 10 rimbalzi per una straordinaria tripla doppia solo sfiorata. Peccato per i 7 tiri liberi sbagliati (5/12) che hanno fatto sudare freddo il numeroso pubblico del PalaDelMauro.

9 sono i rimbalzi raccolti in più da Avellino (38 a 29). In particolare sono quelli offensivi a condannare Siena (12 a 6) e a far sì che i biancoverdi abbiano un numero superiore di doppi possessi.

8 i minuti concessi a Sanikidze, una vera meteora sul parquet del PalaDelMauro: 0 punti, 1 fallo, 1 palla persa e 2 rimbalzi. Coach Banchi ha assolutamente bisogno del suo contributo per rimpolpare un settore lunghi un pò troppo leggero.

7 sono le sconfitte consecutive di Siena in trasferta. L’ultima vittoria risale ormai allo scorso 23 dicembre quando, alla 12^ d’andata, i campioni d’Italia espugnarono il campo della Virtus Bologna per 77 a 66. La conferma del tricolore passa per il ritorno al successo esterno.

6 come il 6/13 dal campo di Jaka Lakovic. Ritorna a pieno regime (dopo il “mezzo servizio” di Bologna) e gli effetti si notano: leadership, punti e quasi mai una scelta sbagliata in attacco. Alla fine i punti saranno 19 (con 1/2 da due e 5/11 da tre) e quando con le squadre negli spogliatoi lui va sotto la curva e si batte il petto, i tifosi regalano un boato che ha ricordato il vicino “Stadio Partenio” ai tempi dei goal di Juary. Idolo.

5 i falli commessi da Kangur che quindi è costretto a lasciare il campo prima del dovuto. Questo l’unico neo di una prestazione nel complesso positiva, soprattutto nel primo quarto nel quale è incontenibile specie se a marcarlo è Dragovic. Chiude con 16 punti (4/7 da tre) e 8 rimbalzi.

4 i punti di Eze e Rasic. Il primo è l’unico a dare peso sotto le plance (chiedere ad Hunter e Ivanov per le clamorose stoppate subite) mentre il serbo, chiamato a sostituire Hackett, sfodera una prestazione a stento sufficiente. I 21 minuti in campo sono per lui un record stagionale.

3 sono le vittorie che separono Avellino dall’ottava posizione che oggi vorrebbe dire play-off. La sensazione però è che la truppa biancoverde si sia svegliata troppo tardi e che tanti, anzi troppi, siano stati gli errori commessi nello sciagurato inizio di stagione: le sconfitte in casa con Biella, Montegranaro e Caserta gridano vendetta e per non parlare poi del colpaccio sfiorato con Varese.

2 come il 2/6 al tiro di Dean. La guardia americana non replica la buona prestazione balistica di Bologna ma in difesa resta comunque un fattore. Non è un caso che Pancotto lo lasci in campo nei momenti cruciali dell’ultimo periodo.

1 come gli errori dal campo di Hunter. Ancora una volta dimostra di essere giocatore polivalente, in grado di coprire anche quattro ruoli (dal play all’ala forte). Contro Siena gioca tutti i suoi 17 minuti in cabina di regia e chiuderà con 14 punti frutto di un 3/4 da due e un preziosissimo 2/2 da tre. Leader silenzioso.

0 come i posti liberi nelle due curve del PalaDelMauro. Nonostante la Pasquetta, il maltempo e la diretta televisiva, il pubblico avellinese ha risposto alla grande lasciando giusto qualche spazio vuoto nelle due tribune. Sforzo ripagato, visto il risultato finale.

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