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Finals 2014: è ancora Milano-Siena, la sfida infinita. Gli ex Banchi, Hackett e Moss per riscrivere la storia contro una Siena dura a morire

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alessandro gentile, milano

Non poteva che essere fra la EA7 Milano e la Montepaschi Siena la naturale finalissima di questi playoff e la sfida cardine di questa lunga e intensa stagione cestistica. Le prime due migliori della classe (e della classifica) nuovamente a confronto in una finale dal sapore e dai contenuti tecnici, psicologici ed emozionali vastissimi che promettono spettacolo, equilibrio e colpi di scena ad ogni possesso.

Un repeat di una battaglia cestistica che si rinnova di anno in anno fra tonfi (milanesi) e momenti di gloria (senesi), polemiche arbitrali, politiche e giornalistiche e che rappresenta anche il confronto fra le due formazioni tecnicamente più esperte, preparate e complete che il basket nostrano ha offerto in questo 2013/14. Da un lato l’armata milanese guidata dall’ex Banchi, condannata a vincere dopo anni di insuccessi e l’ennesima campagna acquisti extralusso, e che giunge alla finale col favore dei pronostici, il fattore campo ma anche tanta pressione; dall’altra una Mens Sana morente dal punto di vista societario ma ancora vivissima sul campo e probabilmente all’ultima finale scudetto della sua storia recente, e quindi con assolutamente niente da perdere (il 4 luglio sarà ufficiale il fallimento e la ripartenza dalla DNB).

 

Qui Milano: I biancorossi arrivano da due serie travagliate, a partire dalla sorprendente Pistoia che ha messo in difficoltà i campioni della regular season, passando per l’ostica Sassari che ha espugnato due volte il Forum, cedendo però completamente sul campo di casa (due volte in maniera combattuta e crollando totalmente nella decisiva gara 6). Milano è la naturale favorita per il titolo ma deve fare i conti con i problemi fisici di Hackett (problema muscolare) che però sembra in recupero per gara 1. Il resto della squadra è fisicamente a posto ma sono da registrare le discontinue prestazioni di Jerrels e Lawal, troppe volte deludenti, e le condizioni fisiche sempre precarie di CJ Wallace. Tuttavia l’Olimpia vanta l’exploit di Alessandro Gentile che ha sforato 20 punti per tre volte consecutive, facendosi notare anche alla voce assist e rimbalzi. Sembra arrivato il momento della maturità per il talento figlio del grande Nando. L’altro punto di forza è sicuramente Samardo Samuels, che ha saputo dominare la serie con Sassari risultando immarcabile per i lunghi della Dinamo, fondamentale sarà il suo apporto sotto canestro contro Ress e Hunter. Ovviamente la punta di diamante in attacco è il sempre talentuoso Keith Langford, pericoloso sia dal perimetro che in entrata, mentre la difesa sarà guidata dal mastino David Moss. Già, Moss e Hackett (ma anche Kangur), hanno già affrontato la loro ex squadra in stagione ma farlo in una finale sarà tutta un’altra cosa, il clima le emozioni incideranno su questi campioni di ghiaccio? O forse li spronerà ulteriormente? Al campo la sentenza, perchè è chiaro che per Milano c’è un solo risultato accettabile: la vittoria.

tomas ress, siena

Qui Siena: la Montepaschi è reduce dalla convincente serie di semifinale con Roma, battuta nettamente con un secco 4-1, una prova di forza complessiva evidente che ha spalancato le porte della finale ad un Siena compatta, rabbiosa e attenta a non ripetere gli errori commessi nel turno precedente contro Reggio Emilia. Coach Crespi, vero artefice del capolavoro tecnico e psicologico che è la Siena odierna, è stato bravissimo a lavorare col gruppo per immagazzinare energie e motivazioni giuste per aggredire la serie fin dalle prime battute nonostante le tante perdite accumulate contro gli emiliani: il gioco corale e l’intensità dei biancoverdi è rimasta vibrante per tutti i match della serie e ha mandato in tilt Dalmonte, incapace di trovare via alternative alla potenza dei suoi lunghi. La formazione senese arriva dunque alle prime due gare in terra lombarda al completo e carichissima, funestata dalle notizie extracampo ma ormai sorda e cieca davanti a tutto e vogliosa di andare fino in fondo per rendere orgogliosi i propri tifosi, per l’occasione scatenati e al massimo dell’entusiasmo per la finale della vita prima di salutare la massima serie.

Chiavi tattiche e pronostico: a livello di nomi e di accoppiamenti la sfida si presenta impari sulla carta con Milano favorita per talento, profondità, centimetri; i biancorossi hanno probabilmente il roster più completo e ricco degli ultimi anni, ben allenato da una giovane volpe come Luca Banchi e costruito appositamente per centrare lo scudetto che manca dal 1996. Nonostante ciò la EA7 ha sofferto più del dovuto nei primi due turni dei playoffs contro Pistoia e Sassari, evidenziando qualche passaggio a vuoto nei momenti di alta pressione: qui cercherà di insinuarsi una Siena che parte da under dog pronta a fare male e a punire ogni fragilità grazie alla fame, all’orgoglio e il desiderio di non cedere lo scudetti nelle mani dei rivali lombardi. La difesa di squadra sarà cruciale per Crespi, che dovrà trovare sistemi efficienti e continui per contenere la forza offensiva milanese, che può vantare armi letali sia sul perimetro con Langford, Gentile, Hackett e Moss, sia sotto canestro col peso specifico di Samuels. Le prime due gare al Forum saranno importanti per capire i rapporti di forza nella serie: Milano per non correre rischi immediati dovrà aggredire fin dalla palla a due e stoppare una Mens Sana che arriverà col coltello fra i denti pronta a fare lo sgambetto, sfruttando la tanta pressione sulla schiena degli avversari. Banchi trasmetterà la calma dei forti ma teme comunque molto Siena e i suoi tanti tiratori di striscia, su tutti Haynes, ex col dente avvelenato e protagonista di questi playoff, il diamante Green, che se in ritmo può spaccare qualsiasi difesa e l’eterno Ress. E per non farsi giocare brutti scherzi dall’emozione dovrà anche motivare alla grande amatissimi ex come Hackett e Moss , che torneranno a giocare una finale scudetto al PalaEstra, ma per la prima volta con un’altra canotta.

 

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