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Eurolega, futuro e stop dei campionati: il punto da casa Virtus

Eurolega, futuro e stop dei campionati: il punto da casa Virtus

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Massimo Zanetti, Virtus Bologna

Com’era lecito aspettarsi, la riapertura di Casa Virtus alla stampa e le parole del maggior azionista della Virtus Segafredo Bologna Massimo Zanetti (accompagnato dall’Ad Luca Baraldi), hanno offerto diversi spunti interessanti sia sulle ambizioni della società felsinea che sulle condizioni ed i rapporti di forza del basket italiano in generale.
Tralasciando la parte centrata sulla presentazione di Awudu Abass, di cui abbiamo già parlato, appaiono chiari i due macro-temi intorno cui fin dall’inizio ruota la conferenza: lo stop forzato al campionato e le ambizioni future della squadra: col ritorno in Eurolega in primis.
L’Eurolega appunto: l’obiettivo primario della dirigenza sia per ragioni sportive, dato il retaggio delle VuNere, degno del  migliore palcoscenico europeo, sia per ragioni economiche e di diffusione dei marchi Virtus e Segafredo. Il discorso del ritorno in al massimo livello del basket continentale è avviato ed un ulteriore spiraglio è ora rappresentato dalle difficoltà del Panathinaikos, che rischia davvero di liberare un posto nella competizione. A farvi eco l’ad, che ammette i continui contatti coi vertici del torneo e che indica la Virtus come prima candidata nel caso si trovasse un posto in esso (anche grazie al progetto della Virtus Arena). Per arrivare pronti qualora l’opportunità si presentasse, il comparto tecnico della squadra sarà fondamentale. Zanetti riconosce la qualità che già quest’anno i bianconeri potevano schierare sul parquet, ma ammette anche che, come sono arrivati già tre nuovi giocatori a rinforzare il reparto lunghi  (Abass, Tessitori ed Alibegovic), qualcuno del roster attuale se ne andrà. L’unica certezza rimarrà la panchina, con coach Djordjevic che nella stagione a mezza fin qui alla guida della squadra ha dimostrato di saper ottenere ottimi risultati, testimoniati anche dalla leadership del campionato mantenuta dalla prima giornata fino all’interruzione di inizio marzo.
Ed è proprio questo l’altro tema su cui il presidente della Segafredo si dimostra un fiume in piena, non risparmiando frecciatine agli altri club (Olimpia Milano su tutti). Per Zanetti infatti, la decisione di chiudere anticipatamente la stagione è stata, se non errata, quantomeno prematura, nonché dettata più che dai reali pericoli del coronavirus (“si poteva tranquillamente finire in giugno luglio magari giocando nelle zone meno colpite dall’epidemia”), dall’opportunità di pagare meno stipendi o, nel caso dell’Olimpia, di mascherare una stagione fino a quel momento ben al di sotto delle aspettative.
Zanetti ha lanciato la sfida alla serie A e all’Eurolega: tornerà la vera Virtus?