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ESCLUSIVA – Micio Cardinali : “Brindisi può giocarsi un posto nei playoff”

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Brindisi-Pesaro ha dato l’occasione ai tifosi brindisini di rivedere al PalaPentassuglia il capitano di tante imprese. Si fà chiamare Micio ma sul parquet è un leone, di quelli che entusiasmano gli spalti e che graffiano i gladiatori delle squadre avversarie. In biancazzurro ha conquistato due promozioni in tre anni, portando la Stella del Sud dalla B1 alla LegaA. Micio Cardinali, il Capitano della New Basket Brindisi 2009-10 che ha stradominato la Lega2, si concede ai taccuini di BasketItaly rivivendo le tre stagioni che lo hanno visto protagonista in biancazzurro.

Chiamarti Michele mi viene difficile posso chiamarti Micio? Certo.Ormai Michele mi chiama solo mia madre!

Allora ciao Micio! come va? Tutto bene, grazie.

Ci fai un breve riassunto di come si è evoluta la tua carriera dopo aver lasciato Brindisi? Sono andato a giocare a Barcellona Pozzo di Gotto e con me è venuto Joe Crispin: credo a Brindisi si ricorderanno bene di lui. Lì ho ritrovato anche Manuele Mocavero. Poi l’anno dopo ho giocato per Capo D’Orlando dove era appena subentrato Perdichizzi come capo allenatore.

Brindisi piazza calda che dà spesso pressione ai giocatori ma anche molto calore: come vivevi la grande attenzione che c’era intorno la squadra? Non sempre era facile gestire la pressione, soprattutto all’inizio quando le aspettative erano alte. Ma a volte la pressione ti permette di essere più concentrato e determinato.

A Brindisi hai vissuto una fase importante della tua carriera, dalla B1 alla promozione in LegaA ottenuta da Capitano. Qual è stata la soddisfazione maggiore ottenuta nelle 3 stagioni in biancazzurro? In realtà sono state più di una. Sicuramente i due campionati vinti e la premiazione in finale di Coppa Italia come miglior difensore e con 16 punti realizzati, ma anche essere stato in partenza più volte per poi finire ad essere un giocatore importante e vincere da Capitano è stata una bella soddisfazione.

Per i brindisini è indimenticabile il campionato di Lega2 vinto senza passare dai playOff. Quello era un Gruppo con la G maiuscola e, col senno di poi, in molti si sono rammaricati del fatto che sia stato sciolto forse troppo in fretta. Pensi che avreste potuto dire la vostra anche in legaA? Ne sono certo! Noi più che gruppo eravamo una squadra: i gruppi vanno fuori a cena le squadre vincono e noi eravamo una squadra determinata. Credo che l’esempio di Sassari sia stato lampante. Ha mantenuto l’organico della promozione aggiungendo americani di qualità e hanno avuto grandi risultati in questi tre anni.

Ho sempre avuto l’impressione che tu imparassi qualcosa da ogni tuo compagno e, partita dopo partita, la tua pallacanestro migliorava a vista d’occhio. Qual è il compagno di squadra dal quale hai imparato di più? Si forse è vero, credo si impari molto da tutti, sicuramente da Omar Thomas: l’intensità con cui si allenava ogni giorno era spaventosa.

Dell’avventura a Brindisi quale è il compagno di squadra più forte? Omar Thomas e Joe Crispin credo senza dubbio siano i piu forti, ma anche Nikola Radulovic mi incantava vederlo giocare.

Quello più simpatico? Moca (Mocavero)

Quello che sapeva tirare meglio da 3? Mi sà che è scontata questa: Joe Crispin era “bravino”!

Quello più spettacolare? Omar Thomas per la foga sicuramente, anche se non salta la Gazzetta…Ahahah! Ma l’azione più spettacolare che ricordi è stata una stoppata di Hatten a Pavia che ci fece vincere la partita.

Il più “uomo-spogliatoio”? Che domande! Io, il capitano! Ahahaha!

Capitolo “Sceriffo”: con coach Perdichizzi non è stato amore a prima vista. Ma gli è bastato poco per capire di che pasta sei fatto. Tant’è che t’ha voluto anche a Capo d’Orlando. Che ricordo hai di lui? Poco?! Mica tanto! È ancora convinto che sia stato tutto merito suo…

Tante le partite giocate in maglia biancazzurra. Tante le tue giocate decisive. Quale è stata la partita che ricordi con maggiore soddisfazione? E qual è il momento sul parquet che mai dimenticherai? A Reggio Emilia recuperai 4 palloni consecutivi alla fine e vincemmo una partita quasi persa. Fuori dal palazzo ci aspettarono non so quanti tifosi brindisini: fantastico! Sicuramente non dimenticherò la vittoria del primo campionato in B1 e quella in Lega2, i festeggiamenti in albergo e in campo con 2500 brindisini. Non lo dimenticherò mai!

Anche a me piace ricordarti per le 4 palle recuperate a Reggio Emilia, soprattutto per quella a centrocampo con assist al volo per la schiacciata di Omar Thomas! Giocate sintesi di tutto quello che eri in campo! Grazie mille! Fortuna che c’erano i cartelloni in gomma piuma!!!

Domenica scorsa hai potuto vedere all’opera Brindisi contro la tua Pesaro: che idea ti sei fatto della squadra di coach Bucchi? Credo che sia una squadra ben costruita con diversi punti di forza. Escluse le big come Cantù, Siena e Milano, Brindisi può giocarsi un posto importante nella griglia playoff.

Cosa ti manca di Brindisi? Sicuramente i miei amici… il cibo, il mare e il tifo che ti faceva sentire unico.

Un messaggio ai tuoi tifosi brindisini… Volevo ringraziare per tutto l’affetto che mi avete dato in questi anni e che ancora mi dimostrate ogni volta che vengo a trovarvi. Continuate a tifare e sostenere la squadra in giro per l’Italia perchè siete d’esempio a tutti. Ciao!

Ciao Micio,grazie del tempo concesso. In bocca al lupo per tutto! Crepi il lupo! Ciao a tutti.

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