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Home Serie A ESCLUSIVA: Cinciarini “Ho sempre creduto nel nostro gruppo e nelle vittorie, ma guai ad abbassare la guardia”

ESCLUSIVA: Cinciarini “Ho sempre creduto nel nostro gruppo e nelle vittorie, ma guai ad abbassare la guardia”

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La verticalità di Bourousis, la classe cristallina di Hairston, la pericolosità offensiva di Fotsis, la spensieratezza di Gentile, il genio di Bremer; c’era poco da scherzare con l’EA7 Milano, squadra tanto tecnica e ricca di talento, quanto fragile e poco squadra per competere con la super potenza di Siena, costruita nel corso degli anni. Se poi ci si mette che un mese e mezzo fa la situazione di Cremona non era certamente tra le più invidiabili, allora era come correre sulle sabbie mobili. Ma la Vanoli Braga, in questo mese e mezzo ha imparato dai suoi errori, costruendo le proprie vittorie, ultima proprio quella di domenica contro l’Armani Milano.
“Questo è il bello del basket perché quando sembravamo quasi spacciati, con differenza ribaltata e tutto con Casale, ce la siamo vista brutta e l’ambiente non era dei migliori” Inizia così l’intervista con Daniele Cinciarini, guardia della Vanoli Braga, uno dei migliori, se non il migliore, italiano della Serie A di questa stagione.
“Io, però – prosegue il numero 5 biancoblu – ho sempre avuto fiducia nel gruppo perché siamo un gruppo splendido; non avremo tantissimo talento, ma insieme stiamo bene, ci divertiamo, lavoriamo sempre duramente, e alla fine sapevo che avremmo avuto i risultati perché la squadra c’è e ci mancava solo quell’allungo che ci permettesse di vincere le partite”.
Qual è stata la medicina che vi ha permesso di uscire da quel momento critico…
“Lavorare duro e con entusiasmo anche se in quei momenti non era facile, ma era l’unica soluzione; sapevamo che il campionato fosse ancora lungo. Abbiamo continuato ad aver fiducia l’uno nell’altro e ne siamo usciti tutti insieme”.
Il campionato insegna, per le provinciali, che la salvezza passa da un paio di colpi contro le big; in un mese ne avete fatti tre, partendo da Bologna, passando per Roma, e finendo con Milano…
“In casa ci esprimiamo molto meglio che in trasferta, e spesso abbiamo anche la zampata decisiva nell’uccidere le partite; fuori contro Siena avevamo fatto una bella partita ed in altre circostanze abbiamo perso solo nel finale, però a Cremona, ora, abbiamo fatto un fortino. Rendiamo meglio, siamo in casa, la gente ci carica di più, tutti vogliamo fare bene e c’è quel qualcosa in più da tirar fuori. E nonostante abbiamo incontrato squadre di rango superiore, non ci siamo fatti impensierire perché la pressione non era dalla nostra parte e potevamo giocare tranquilli, sapendo che con il nostro gioco potevamo mettere in difficoltà chiunque, anche con meno talento”.
Contro Milano hai raggiunto un traguardo importante, i mille punti in Serie A; cosa non di poco conto per un italiano…
“Sono doppiamente soddisfatto perché raggiungere i mille punti in una situazione come quella di domenica dove vinci contro una big di Eurolega come Milano, non capita tutti i giorni. E’ capitato tutto a pennello e sono molto contento; è un primo traguardo, spero ce ne saranno degli altri e io m’impegnerò per questo e per dare un contributo alla causa”.
Ora arrivano due trasferte insidiose, Caserta e Pesaro; i sei punti di vantaggio vi permettono di giocare rilassati, ma non troppo…
“Siamo più tranquilli rispetto a un mese fa e l’attenzione è il focus, così come la chiama il coach; si lavora meglio dopo una vittoria del genere perché ti dà morale. Per cui andiamo a Caserta per fare la nostra solita partita; noi ci proveremo, così come faremo da qui sino alla fine, per vincere. Caserta non ha nulla più di noi; non vedo perché, se abbiamo battuto Milano, non dobbiamo battere Caserta o Pesaro. Sta a noi esprimere il nostro gioco, stare insieme e venirne fuori tutti insieme”.

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