Se ne vanno sempre i migliori. Potrà sembrare un luogo comune, ma in un mondo che ormai sta andando alla deriva, in un’Italietta che ha sempre meno da offrire e dove si fanno strada persone che vivono di espedienti, quelli che scompaiono sono sempre quelli che più avevano da offrire.
Anche solo un sorriso contagiante, come quello di Matteo Bertolazzi da
Parma. Ce lo hanno portato via e forse, mai come oggi, ci accorgiamo quanto l’arrivederci a Toppo sia cosi dolce e cosi lieve.
Noi, che viviamo sempre di sogni e di speranze, ci illudevamo che Matteo potesse sconfiggere quello che da un paio di anni era il suo nemico peggiore; stamani invece la notizia, improvvisa, di quelle che ti lasciano il groppo in gola.
Con la sua semplicità e serietà, sul campo e fuori, è diventato subito un beniamino dei tifosi biancorossi, di un tifo che stava rinascendo e di un basket che si apprestava a riconquistare il palcoscenico che merita. Ha legato il suo nome ad una promozione, ma soprattutto è rimasto nel cuore di chi lo ha conosciuto, di chi lo ha salutato anche una volta sola e di chi non dimenticherà mai il suo sorriso.
Spesso ci ricordiamo solo quello che vogliamo ricordarci; Matteo meritava di essere sempre nel cuore di ogni tifoso biancorosso e da oggi meriterà di rimanere nella nostra memoria, sorridente come in questa foto per una intervista doppia che ebbi la fortuna di fare nel 2008 assieme all’altro play, Bencaster.
La tua maglia sarà ritirata nei nostri cuori. Personalmente non credo ci sia un luogo dove potremo rivederci, ma da qui, adesso, possiamo tutti piangerti un po’.
Addio Matteo.
