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Dalla Salda: ‘Il problema reale di Reggio è solo uno: il palasport’

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Della Salda, Reggio Emilia

L’amministratore delegato della Pallacanestro Reggiana Alessandro Dalla Salda è intervenuto sulle polemiche relative a settore ospiti e amichevole non compresa nell’abbonamento: ecco il testo della intervista pubblicata sul quotidiano ‘Prima Pagina’ da Alessandro Caraffi:

Giornate frenetiche tra vigilia di Supercoppa, presentazione del campionato, campagna abbonamenti e anche qualche polemica. L’AD di Pallacanestro Reggiana Alessandro Dalla Salda, nonostante il basket giocato si avvicini a grandi passi, ha voluto toccare alcuni temi delicati di queste settimane che hanno coinvolto i tifosi sia direttamente sia per opinione postata sui social network. Palazzetto, prezzi degli abbonamenti, amichevole con Verona e l’ipotesi di destinare la curva ospiti ai reggiani. Questi gli argomenti che il dirigente reggiano ha toccato ieri in una conferenza stampa presso la sede della società reggiana.

PALASPORT E ABBONAMENTI Dalla Salda, qualche tifoso si è lamentato per il presunto aumento del costo dell’abbonamento… Guardate, partiamo da un presupposto fondamentale: il costo a partita è rimasto il medesimo della scorsa stagione. Semplicemente nel pacchetto Full ci sono venti gare invece che sedici come era l’anno passato (nel pacchetto Serie A). Quindi nessun aumento sul singolo costo della partita come invece è avvenuto per il pacchetto comprendente solo la Serie A. Detto questo, crediamo che in una società come la nostra dove c’è un socio unico che si fa carico di tutti i costi annuali, uno sforzo possa essere fatto anche dai tifosi, a cui non riteniamo di aver chiesto un prezzo folle. Ma tutto parte sempre da un punto caldo. Vale a dire? La mancanza di un palasport adeguato. Questo è il nocciolo della questione. Non è possibile gestire una società di alto livello, come noi siamo diventati, in questo impianto. Troppi costi a fronte di ricavi ridotti e mancanti incassi. Non vi nascondo che per la stagione che sta per partire – dovesse andare avanti sia in campionato sia in coppa – non crediamo sarà possibile disputare le partite al PalaBigi. Quello che ci abbiamo rimesso nella passata stagione nelle gare di cartello è nei playoff è folle e credo altresì che la scorsa finale sia stata l’ultima, se avremo la fortuna di arrivarci nuovamente, che avremo disputato in un impianto così inadatto e penalizzante. Solo in Finale o anche nei turni precedenti? Anche per la serie contro Venezia perché abbiamo avuto richieste di tagliandi esorbitanti. Richiesta che per i posti numerati abbiamo anche ora, mentre restano fuori poche centinaia di non numerati. Questo impianto ci penalizza e penalizza anche i tifosi. Così non si può lavorare.

AMICHEVOLE CONTRO VERONA Il malumore di qualche fans si è avvertito anche dopo l’amichevole contro Verona al Bigi. Il biglietto a 10 euro non è andato giù. Avete fatto una riflessione su questo? Anche in questo caso credo sia necessario fare una premessa. Abbiamo voluto organizzare un’amichevole come gli altri anni anche se con la Supercoppa non c’erano spazi adeguati nel calendario e sarebbe risultato difficile. Gli anni passati questa partita di presentazione non è mai stata regalata, ma il costo era compresa nell’abbonamento. Pertanto chi sottoscriveva il ticket annuale pagava anche questa, mentre quest’anno per evitare di gravare ancor di più sul costo degli abbonamenti abbiamo scelto di escluderla dal pacchetto e far pagare un prezzo simbolico di 10 euro che è il costo di un biglietto di una gara di basket di Serie C, per coprire almeno le spese. Rifareste la stessa scelta a posteriori? Credevamo fosse una buona idea per permettere anche a altri tifosi che non riuscivano ad abbonarsi di assistere almeno a una partita della squadra, ma col senno di poi ammettiamo che è stato un errore e forse sarebbe stato meglio regalarla agli abbonanti, ma parlare di flop è assurdo. Quando l’abbiamo fissata non ci aspettavamo 3500 persone, ma massimo 1000, pertanto per noi non si è trattato di flop ma di un dato atteso.

SETTORE OSPITI Lo striscione esposto dalla curva durante quella partita e lo sciopero del tifo come l’ha interpretato, invece? Capisco le logiche ultras degli Arsan, ma non capisco le polemiche roventi attorno di altri tifosi, sono sincero. Tutto sembra derivare dall’ipotesi di destinare il settore ospiti, vale a dire cento posti, anch’essi ai tifosi reggiani… Ho ricevuto una delegazione di Arsan in merito una decina di giorni or sono; all’incontro era presente la presidente Ferrarini e tre ragazzi della curva. Ho spiegato loro le motivazioni di quella che a oggi è ancora una ipotesi al vaglio e mi sembrava avessero compreso e capito le nostre ragioni. Motivazioni che sono? Principalmente sono legate alla nostra necessità di trovare posti adeguati ai nostri sponsor che fortunatamente quest’anno sono in aumento. Non sappiamo che posti, legati al pacchetto di sponsorizzazioni scelto, destinare loro. In secondo luogo al costo di gestione di un settore ospiti; pensate che per ospitare novanta persone, noi – per le partite ritenute calde dall’osservatorio – mobilitiamo sessantacinque Stewart e i costi sono di migliaia di euro. Capite bene che il rapporto è terrificante. Però che noi soffochiamo il tifo, che non vogliamo i tifosi ospiti, che li cacciamo dal palazzo, permettetemi ma non ci sta. Siete stati accusati anche di questo? Certamente. Qualcuno ci ha contestato proprio questo. Se fosse per noi ne accoglieremmo mille, duemila tifosi ospiti. Sono il primo a ritenere più bella e coinvolgente una partita con i tifosi della squadra avversaria, ma siamo in mezzo a una riflessione che riguarda tanti aspetti, non ultimo anche quello dell’ordine pubblico e le richieste di una sempre disponibilissima Questura. A oggi quindi la decisione non è stata presa? No, assolutamente. Cercheremo di mantenere quel settore, ma a oggi stiamo ancora valutando. E non è un discorso economico, perché a noi converrebbe vendere come biglietti quei posti. Sono problematiche complesse e ampie. Poi non credo sia qualcosa di cui non andare fieri il voler accogliere altri novanta tifosi reggiani nel palazzo, o no? Traspare un po’ di delusione dalle sue parole. Su questi aspetti si, lo ammetto. Perché dopo una finale scudetto, una Eurochallege, aver plasmato squadre forti e che appassionano, ci sentiamo accusare di tutto questo e sembra che vi sia sempre qualcosa da contestare. Gli errori li ammettiamo, e quello della gara contro Verona lo confermo, ma per il resto non ritengo sia corretto. Non è responsabilità di Pallacanestro Reggiana se nessuno ci ha mai aiutato sull’aspetto Palasport, perché tutto ha un denominatore comunque, quello. Stiamo facendo quel che possiamo per garantire uno spettacolo di altissimo livello ma vi assicuro che se non riusciremo ad avere un impianto adeguato non so per quanto si riuscirà ad andare avanti così, in perdita. Perché a oggi il basket genera perdite e figuriamoci per noi che abbiamo mancati introiti costanti dovuti a questo palazzetto. Mi auguro che i tifosi capiscono quali siano i reali problemi.