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Crisi Varese, interviene il presidente Coppa: “Ora facciamo quadrato ma a fine stagione saremo tutti in discussione”

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christian eyenga, varese

Periodo nero in casa Varese: la sconfitta, netta, con Venezia ha scatenato la contestazione dei tifosi che hanno assistito alla settima sconfitta (la quarta consecutiva) nelle ultime otto partite (unica vittoria ad Avellino nell’ultima d’andata).

A fare il punto della situazione è intervenuto, dalle pagine della “Prealpina”, il presidente Stefano Coppa: “Per uscire da questo momento critico la ricetta è una sola, ovvero mettere il bene della squadra davanti a tutti e fare quadrato. Serve fare fronte comune, allenarsi meglio e ridare fiducia ad un gruppo che ha evidenziato di avere paura; magari dando quel minimo di certezze che permettano alla squadra di non perdersi nelle sue incertezze. La situazione è complicata, ma abbiamo al nostro interno gli strumenti per uscirne. Rivedo la situazione di cinque anni fa nel primo anno di Recalcati: arrivammo alla pausa per la Coppa Italia in grande difficoltà, poi anche grazie all’arrivo di Stipcevic riuscimmo a sistemare le cose e ripartire di slancio. Dobbiamo chiuderci in palestra e lavorare forte per migliorare: inutile cercare capri espiatori, nessuno è esente da colpe e tutti debbono dare di più”.

Nonostante i risultati insoddisfacenti sono esclusi nuovi arrivi dopo quelli dei vari Maynor, Jefferson ed Eyenga: “Abbiamo cambiato talmente tanto che sotto certi aspetti si sta rivelando un boomerang e comunque è una scorciatoia della quale non si deve abusare: ricordo che Maynor ha giocato la miglior partita alll’esordio a Cantù e lo stesso Jefferson domenica è stato il migliore. Cose che fanno riflettere, meglio lavorare per far rendere al meglio quelli che abbiamo. La pausa arriva al momento giusto se sapremo utilizzarla in maniera corretta: sicuramente servirà per recuperare Diawara e Kangur che fra due settimane a Trento saranno in grado di darci quel che ci è indispensabile. Però gli artefici del nostro destino nel bene e nel male restiamo noi: siamo abbastanza intelligenti per capire che cosa va fatto per ripartire, sono certo che i giocatori, anche per autostima e ambizione personale, sapranno farsi trovare pronti a lottare su ogni pallone nelle undici partite che mancano”.

Unità d’intenti è la ricetta per uscire dalla crisi, sapendo che a fine stagione saranno fatte le opportune valutazioni: “Il risultato minimo per cui dovremo lottare sino alla fine non è certo quello auspicato a inizio stagione. Però serve unità di intenti per superare il momento critico: proprio nei momenti difficili si riesce a fare gruppo in maniera più coesa; dal canto mio opererò per mantenere i contratti con consorziati e sponsor e far sì che i risultati negativi della squadra non abbiano ricadute in tale ambito. Mai come ora si deve lavorare tutti insieme: la società è il bene primario ed eventuali situazioni personali complicate si lascino fuori da Masnago. Isterismi e divisioni sono l’ultima cosa che ci serve ora. A fine campionato, con la massima serenità, faremo le nostre valutazioni, mettendoci tutti in discussione per capire che cosa andrà fatto per migliorare“.