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Count Down: Ragland domina, Leunen dirige. Cantù schianta una Brindisi spuntata

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Joe Ragland, Acqua Vitasnella Cantu Nasce monca la sfida di vertice tra Acqua VitaSnella ed Enel, con i pugliesi appiedati dal forfait di Dyson e Todic. Cantù risolve buona parte dei suoi problemi di infermeria e tra le mura amiche produce una partita di grande concentrazione difensiva e spumeggiante in attacco, condotta dall’inizio alla fine sulla scia di un Ragland in versione attaccante puro. La precisione dall’arco (11/26 VitaSnella contro il magro 9/29 Enel, tra l’altro “aggiustato” dalle 5 triple a babbo morto del 4° periodo) e il quoziente assist/perse (17/10 per Cantù, 11/17 per gli uomini di Bucchi) descrivono in sintesi le ragioni dell’affermazione canturina.

Nè James, né Snaer interpretano al meglio il ruolo di leader e l’incerta regia di Darryl Jackson non basta per guidare la truppa brindisina nel tempestoso mare biancoblu del Pianella. Ecco i numeri chiave della partita in CountDown:

10 come gli esplosivi minuti iniziali di Ragland (24 con 4/7 dall’arco e 2 assist alla fine), in un primo quarto giocato tutto d’un fiato in cui segna 11 punti con 3/3 dal campo (con due triple) e 3/3 dalla lunetta. Il folletto da Wichita State (che festeggia nella notte il seed n°1 della sua Alma Mater nel MidWest Region del Torneo Ncaa al via in settimana) dispone a piacimento del ritmo partita e il suo approccio feroce testimonia la ritrovata condizione fisica. Di valutazione fa 29, di plus/minus addirittura +26 in 31′. Quando lui è in campo, per gli avversari è notte fonda…

Delroy james (Enel Brindisi) vs Maarten Leunen (Acqua Vitasnella Cantu)9 come i punti di Leunen che aggiunge 5 rimbalzi, 4 assist e altrettanti recuperi in una prova a 360°. Se Ragland è il braccio, il capitano è la mente dell’architettura cestistica canturina sui due lati del campo. In attacco è la chiave per muovere la palla, specie quando gioca negli spazi della zona di Brindisi distribuendo caramelle ai compagni, in difesa la sua importanza si vede quando esce a rifiatare nel quarto periodo e non certo è un caso se l’Enel rientra fino al – 9 (da – 23) con il biondo da Oregon seduto in panchina.

8 come le triple che si abbattono sulla difesa di Bucchi nei quarti dispari (3/5 nel primo, 5/10 nel terzo), nei quali Cantù totalizza un parziale di 51-29 letale ai fini dell’esito del match. Il tiro perimetrale si conferma l’arma chiave per l’attacco VitaSnella, che quando muove palla e mette in ritmo i tiratori è una macchina difficile da fermare.

7 come i punti di Cusin (3/4 e 4 reb), ma analoga menzione merita Uter (6 più 6 reb) in una prova dove i due centri di Sacripanti incidono ben aldilà delle cifre. Il modo in cui proteggono l’area brianzola (più intimidatore il friulano, molto mobile fino a 7 metri da canestro il giamaicano), resa off limits per l’attacco avversario per 40′, è il primo mattone del successo canturino.

6 come il differenziale, ma in negativo purtroppo per Bucchi, tra i soli 11 assist Enel a fronte di 17 palle perse. In particolare nel terzo quarto, quando Cantù imprime l’accelerazione decisiva, l’attacco brindisino getta palloni in serie (6) che consegnano definitivamente il match ai padroni di casa.

David Chiotti (Enel Brindisi) vs Awudu Abass (Acqua Vitasnella Cantu)5 come i rimbalzi a testa (7 dei quali offensivi) di Chiotti (8, 3/7 al tiro ma 4 perse) e Zerini (10 e 2 stoppate). La coppia di lunghi brindisini prova a tenere l’Enel in partita nel secondo quarto con una serie di correzioni a canestro e secondi possessi, specie nei pochi minuti in cui Sacripanti dall’altra parte rinuncia a un centro vero. Ma nel complesso la battaglia in vernice è appannaggio dei padroni di casa a dispetto del dato a rimbalzo che dice 32-36 pro Brindisi.

4 come le perse di un Delroy James (13, 3/7 da tre e 10 reb) che apre la partita con la tripla, ma si smarrisce sul fronte offensivo fino all’ultimo parziale, dove approfitta della sosta in panchina di Leunen per infilare due triple consecutive contro Marcel Jones. Non bastano i rimbalzi in doppia cifra per raddrizzare un match dove, in contumacia Dyson, ci si aspettava prendesse in mano la squadra.

3 come le triple di MichaelJenkins (11, 3/5 da tre, 4 reb e 2 assist) che assieme a una notevole aggressività in attacco come in difesa, mette i tiri chirurgici che tagliano le gambe agli avversari. Le prime due arrivano in uscita dagli spogliatoi e danno il “la” al parziale biancoblu del terzo quarto che spacca la partita, ed è ancora lui dai 6.75 a chiudere la porta in faccia all’Enel appena rientrata a – 9 nel quarto conclusivo, spegnendo le residue velleità di rimonta ospiti.

2 come le triple di un Michael Snaer (12, 2/7 da tre) evanescente, che mette insieme il peggior plus/minus dei suoi (-20) e non incide anche perché Brindisi non è quasi mai in grado di mettere in ritmo i propri tiratori, non trovando gli scarichi sul lato debole quando la difesa di Sacripanti collassa l’area.

1 stoppata, 7 punti con 3/6 dal campo in 13′. E’ il fatturato di un positivo Abass, quasi interamente frutto di un secondo quarto in cui è un fattore del vantaggio interno in doppia cifra all’intervallo.

0 come i minuti di Todic, a referto per onor di firma, che, assieme alla pesantissima assenza di Dyson, tagliano di netto le chance Enel di mettere a segno la prima storica vittoria al Pianella ancora prima della palla a due.

Stefano Mocerino

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