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Home Serie A Count Down – Abass l’onnipotenza, Hasbrouck la chiave tattica. Così Cantù ha ragione di una Sidigas che si spegne sul più bello

Count Down – Abass l’onnipotenza, Hasbrouck la chiave tattica. Così Cantù ha ragione di una Sidigas che si spegne sul più bello

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Abass Awudu,Cantù vs Leunen Maarten,Avellino-48

Partita ricca di spunti quella che vede prevalere di misura l’Acqua Vita Snella sulla Sidigas Avellino. Se da un lato Cantù rimane esposta a lungo sui propri punti deboli – rotazioni difensive e lotta rimbalzo (29-38 Avellino il bilancio) – va dato atto della capacità di reazione dei brianzoli, trovatisi ad inseguire in doppia cifra sia nel primo che nel quarto periodo, ed alle letture tattiche di coach Corbani. Il tecnico cambia radicalmente la struttura dei propri quintetti, lasciando seduto un Ross abulico ed irritante nel primo tempo per un Wojciechovski che ridà equilibrio alla difesa, ed avendo il coraggio di rinunciare, nel momento di massima difficoltà e per tutto l’ultimo quarto, a quell’Heslip (miglior realizzatore del campionato) per scopi difensivi con la coppia HasbrouckHall in campo contemporaneamente.

La Sidigas si perde per strada dopo aver gettato le basi per un prezioso successo esterno, rinunciando alla supremazia in vernice che aveva contraddistinto i primi 30’ per forzare 9 conclusioni dalla distanza nei 10’ finali, figlie anche di una pressione sulla palla aumentata dalle scelte di Cantù. Di fatto la squadra di Sacripanti, capace di segnare 26 e 28 punti nei quarti dispari, finisce con l’incassare un 21-7 negli ultimi 8’ dopo aver accumulato il +12 sul 63-75, consegnando, tra cattive scelte e palloni al vento, inerzia e successo finale ai padroni di casa. Nel nostro Count Down i fattori chiave della sfida del Pianella:

10 come i punti di Abass nell’ultimo quarto, con cui corona la miglior prestazione in carriera stabilendo il suo nuovo career high (29 punti, 8/9 da due e 4/8 da tre, 4 reb e 4 rec per 34 di valutazione). Il prodotto del vivaio biancoblu attacca la partita per 40′ – inarrestabile al ferro (6 falli subiti), velenoso dalla distanza, implacabile in difesa – riporta di peso i suoi in partita con le due triple consecutive sul –12. Sempre lucido nelle letture, si prende il lusso di decidere la partita con gli ultimi due canestri in avvicinamento, quello a 25” dalla fine risulterà decisivo per la vittoria.

Acqua Vitasnella Cantu vs Sidigas Avellino-2599 come i tiri liberi della disastrosa serata canturina sui 19 conquistati. VitaSnella sprofonda sotto il 70% in stagione dalla linea della carità, un fondamentale che può costare caro nei finali di partita. 9 anche i punti di Alex Acker in un primo quarto dove attacca a ripetizione il mismatch contro Heslip, servando anche due assist contro gli aiuti. Peccato che si esaurisca da lì in avanti, complici gli aggiustamenti di Corbani, chiudendo a quota 11 senza più canestri dal campo.

8 come i rimbalzi di un Buva (18, 7/11 da due, 1/2 da tre e 2 stoppate) a tratti dominante nelle aree colorate. Il lungo croato prende il centro della scena nel terzo quarto, dando il via alla fuga avellinese, complice una difesa svagata che gli concede per due volte il facile appoggio da rimessa dal fondo. Suo anche il canestro dell’ultimo pareggio irpino, 82 pari entrando negli ultimi 40” di partita, prima dell’invenzione di Abass che porta i due punti a Cantù.

7 come gli assist di un commendevole Langston Hall (2, 0/5 al tiro, 4 reb), che all’ultima partita – secondo le voci di piazza – con Cantù sfodera una prestazione tutta sostanza, specialmente nella metà campo difensiva, quando Corbani lo chiama a questo precipuo compito nel quarto di coda, rinunciando a Heslip. Non è un caso se oggi Cantù sta pensando di confermarlo nel roster per la Fiba Cup, sperando che l’ex-Pistoia accetti. Professionista con la P maiuscola.

6 come le palle perse di Avellino negli ultimi 10 minuti. I Lupi di Sacripanti perdono la maniglia della partita proprio quando sembrano averla in mano. Non aiutano le tre triple consecutive incassate nel giro di un minuto una volta issatisi a +12, ma è la circolazione di palla in attacco a diventare legnosa, con una distribuzione di tiro che, fin lì equilibrata, si sbilancia verso il perimetro (2/6 da due e 2/9 da tre nel quarto quarto) difettando però di lucidità e precisione. 6 è anche il numero di un Jared Berggren (6/6 dal campo e 6 rimbalzi) trasformato nella ripresa dopo un primo tempo spaesato. Il centro da Wisconsin diventa un totem nel quarto finale, dove arpiona tutti i suoi rimbalzi e si fa trovare sia in roll che col piazzato dalla media sugli scarichi delle sue guardie.

5 come gli assist di Kenny Hasbrouck (10 con 4/13 dal campo, 2 recuperi), ancora una volta la chiave tattica con cui Cantù gira la partita. Ormai abbiamo imparato a non fidarci delle percentuali non brillanti, il contributo di Kenny sta tutto nel modo di approcciare la partita, specie nella metà campo difensiva, dove zittisce un velenoso Green negli ultimi 10 minuti, e nella qualità delle sue letture, che riportano in partita, vedi sopra, il Berggren inconsistente della prima metà. Il tutto senza trascurare due o tre canestri chirurgici (sua una delle triple che rimettono l’Acqua Vita Snella in partita), dal peso specifico immenso sul risultato finale.

4 su 9 dall’arco dei tre punti per un Taurean Green che a 8′ dal termine ha la virtuale Acqua Vitasnella Cantu vs Sidigas Avellino-200palma di MVP in mano, con i suoi in controllo totale del match. Letale dall’arco (4/7 dopo i primi tre quarti), innesca i compagni con 5 assist, prima di dare un calcio al secchio del latte con l’ultimo quarto da 0/4 al tiro e 2 perse (ben 6 in totale). La difesa di Hasbrouck gli entra sotto pelle, lasciando la Sidigas acefala proprio nel momento di mettere a frutto il lavoro fatto fin lì.

3 come le tre triple (su 5) nel secondo quarto di Brady Heslip (19 e 5/9 dai 6.75 alla fine). Sul canadese, top scorer del campionato, molto ci sarebbe da scrivere, vero booster dell’attacco canturino nel momento in cui la partita rischia di scappare sul piano mentale, una tassa in difesa contro avversari molto più fisici di lui. Corbani si prende i suoi rischi lasciandolo seduto negli ultimi 13 minuti nonostante i 19 punti già a referto in soli 23′ sul parquet e il campo gli darà ragione, ma se Cantù non affonda nel primo tempo buone parte del merito è proprio del tiratore da Baylor.

2 come l’ottimale quoziente assist (16)-palle perse (8) dell’Acqua VitaSnella, che alla lunga è una delle chiavi del successo dei brianzoli, in una voce statistica fin qui tra le più deficitarie. Grazie a un educato trattamento di palla i padroni di casa limitano i danni in transizione, anzi ne fanno un fattore a proprio vantaggio considerato che gli irpini lasciano sul legno ben 18 possessi, una zavorra troppo pesante per portare a casa una partita dove la valutazione (86-96) parla a favore degli ospiti.

1 come l’unica tripla a bersaglio per James Nunnally (9, 2/5 da due, 1/2 da tre), che si presentava qui da quinto marcatore del torneo. L’ex Maccabi Ashdod gioca una partita evanescente, paradossalmente mette quell’unico tiro pesante in un momento cruciale, quando Cantù sorpassa a 4’ dalla fine. Nel complesso si prende poche responsabilità (9 punti con 7 tiri totali), cancellato da un monumentale Abass su entrambi i lati del campo.

0 come i minuti in campo di LaQuinton Ross (4, 2/6 al tiro) tra l’ottavo del primo quarto, quando Corbani lo siede con tutto il Pianella esasperato dal suo linguaggio del corpo, e la metà esatta del terzo, quando lo richiama contro il quintetto a quattro esterni di Sacripanti. L’impressione però è che le chance, come le chiacchiere, per il buon LaQuinton stiano a zero, la possibilità di vederlo ancora in biancoblu è legata al tempo necessario alla società per trovare un’alternativa soddisfacente sul mercato.

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