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BasketItaly presenta… le Final Eight di Coppa Italia! Sassari prima rivale; Virtus Bologna, c’è da sfatare un tabù lungo quasi vent’anni

BasketItaly presenta… le Final Eight di Coppa Italia! Sassari prima rivale; Virtus Bologna, c’è da sfatare un tabù lungo quasi vent’anni

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Mancano due giorni alla ventiduesima edizione delle Final Eight di Coppa Italia. Il Mediolanum Forum è pronto a tingersi di verde per l’occasione e ad accogliere dall’11 al 14 febbraio le migliori otto squadre del campionato italiano che si contenderanno sul parquet di Assago l’ambito trofeo di metà stagione. Riuscirà l’Umana Reyer Venezia a difendere il titolo vinto lo scorso anno a Pesaro? A cura di BasketItaly l’analisi delle squadre che hanno concluso rispettivamente al terzo e al quarto posto il girone d’andata della Serie A UnipolSai: il Banco di Sardegna Sassari di Gianmarco Pozzecco e la Virtus Segafredo Bologna di Sasha Djordjevic.

 BANCO DI SARDEGNA SASSARI

Una striscia aperta di quattro vittorie ha consentito al Banco di Sardegna Sassari di chiudere in terza posizione il girone d’andata (9 vittorie e 5 sconfitte il bilancio totale) e di confermarsi come una delle squadre più accreditate alla vittoria finale dell’edizione 2021 delle Final Eight di Coppa Italia. Pur avendo mostrato dei limiti nella metà campo difensiva (seconda difesa più perforata del campionato con 87.4 punti di media subiti a gara), la Dinamo è una squadra solida e con un’identità ben precisa. La formazione sarda ha faticato nelle prime gare della regular season a tenere alta l’intensità difensiva per 40 minuti, soffrendo a rimbalzo e regalando spesso dei secondi possessi agli avversari ma è riuscita ad aggrapparsi al suo attacco, il più prolifico del torneo con 90.1 punti di media segnati a gara, per conquistare i nove successi all’attivo e concludere una prima parte di campionato in linea con le aspettative di inizio stagione. Il gioco in post basso (17.7% dei giochi offensivi totali di Sassari) è il marchio di fabbrica di un sistema capace di esaltare le caratteristiche dei singoli e in grado di punire le difese avversarie in diversi modi. Miro Bilan, la prima opzione offensiva del Banco nella manovra a difesa schierata, primeggia in LBA nella classifica della valutazione individuale con 24.5 ad uscita e dimostra, numeri alla mano e non solo, di essere il miglior centro del campionato e di avere un quoziente intellettivo cestistico superiore alla media. L’atleta classe ’89, alla seconda stagione in maglia Dinamo, sta facendo registrare le cifre più alte della sua carriera: 17.6 punti (66.2% da due), 8.5 rimbalzi e 2.1 assist di media a partita. Chi innesca con continuità il lungo croato sotto canestro è Marco Spissu. Il condottiero della truppa del “Poz”, secondo miglior assistman del torneo con 6.8 passaggi vincenti smazzati a partita e un ottimo 91.1% dalla linea della carità, è un elemento fondamentale nello scacchiere tattico dell’allenatore goriziano. Il playmaker italiano, giunto al quarto anno consecutivo in maglia biancoblu, è riuscito a conquistare la leadership di un gruppo rimasto privo in estate delle due stelle della passata stagione: Evans ha firmato in Giappone con i Ryukyu Golden Kings, Pierre è approdato in Turchia per disputare l’Eurolega con la maglia del Fenerbahce. Sassari è prima nel tiro da due (56.7%), seconda nel tiro da 3 (39.5%) e dispone di diverse frecce al proprio arco per far male alle difese avversarie: Eimantas Bendzius è un tiratore mortifero da oltre l’arco dei 6.75 (53.8% ad uscita), il duttile Jason Burnell (14.9 punti, 6.3 rimbalzi, 3.2 assist e 20.2 di valutazione) dà pochissimi punti di riferimento ed è letale nelle situazioni di uno contro uno spalle a canestro e Stefano Gentile risponde sempre presente quando è chiamato sul parquet, mettendo tutta la sua grinta e la sua esperienza al servizio della squadra. La Dinamo arriva all’appuntamento agguerrita e a caccia del tris. La formazione sarda ha infatti vinto due volte la Coppa Italia nella sua storia: la prima nella stagione 2013/2014, la seconda nell’anno del triplete; quel 2015 stellare che regalò oltre alla coppa nazionale anche la Supercoppa e lo scudetto.

VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA

Una squadra da trasferta. La Virtus Segafredo Bologna ha chiuso al quarto posto un girone d’andata all’insegna della discontinuità di rendimento. Le Vu Nere hanno faticato non poco ad ottenere risultati positivi sul parquet di casa (1 sola vittoria conquistata tra le mura amiche dopo 15 giornate di regular season) ma sono riuscite a trovare la propria dimensione in trasferta, confermandosi una vera e propria formazione schiacciasassi lontano dalla Segafredo Arena: 8 successi in 8 gare che fan ben sperare in vista delle prossime Final Eight di Coppa Italia. Attacco equilibrato (quarto più prolifico del torneo con 85.3 punti di media realizzati a gara), difesa solida (terza meno perforata della Serie A con 78.3 punti di media subiti ad uscita) e panchina lunga: queste le caratteristiche e principali punti di forza di un team che parte inizialmente per Milano senza i favori del pronostico ma come terzo incomodo nell’atteso duello tra l’Olimpia di Ettore Messina e il Banco di Sardegna di Gianmarco Pozzecco. Bologna primeggia in LBA negli assist (22 a partita) ed è seconda nel tiro da due (56.3% a gara). Sono due cifre collegate che riflettono la ricerca ed efficacia del gioco a due tra il play e il pivot della squadra. Julian Gamble (66.3% da due) e Vince Hunter (62.5% dal campo) sono i punti di riferimento nel pitturato della squadra e si ritrovano a dover spesso finalizzare le azioni d’attacco virtussine: come confermato dai numeri i big-man del roster emiliano sono abili e precisi nel depositare a canestro i cioccolatini serviti da Teodosic e Markovic. I due registi serbi (11.9 assist di media a gara in coppia) sono i leader designati dell’oliato sistema corale impostato da Sasha Djordjevic e grazie al talento visionario di cui sono provvisti sono in grado di leggere un secondo prima degli avversari l’evolversi delle diverse situazioni di gioco sul parquet. Nonostante il pick and roll centrale sia il marchio di fabbrica delle Vu Nere, la dinamica grazie alla quale Bologna produce più punti è quella in catch and shoot, sugli scarichi del playmaker che penetra o sull’uscita della guardia dai blocchi. Chi meglio di Marco Belinelli sa ricevere e tirare senza mettere palla a terra nel campionato italiano? L’innesto della guardia di San Giovanni in Persiceto ha indubbiamente alzato la qualità del roster bianconero; le scarpette rosse rimangono comunque più forti e complete ma è innegabile che il divario tra le due rivali si sia ridotto. Merita infine una menzione speciale Alessandro Pajola: primo in Serie A per palle recuperate (1.9 di media ad uscita), l’MVP dell’ultimo derby di Bologna sta crescendo in maniera esponenziale, partita dopo partita. È la tredicesima presenza ad una Final Eight per la Virtus Bologna che insieme a Treviso detiene il record di titoli vinti (8). Gli uomini di coach Djordjevic arrivano al Mediolanum Forum con la convinzione di poter ribaltare le previsioni sfavorevoli della vigilia e con l’obiettivo di sfatare il tabù Coppa (la formazione bolognese non alza al cielo il trofeo ormai dal lontano 2002).