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chebolletta-SAIE3, la conferenza stampa

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Al termine di chebollettaSAIE3 abbiamo raccolto le dichiarazioni degli allenatori delle due squadre. Primo a presentarsi in sala stampa il coach delle V nere Alessandro Finelli: «E’ chiaro che per noi è un momento difficile, per le sconfitte e le assenze, anche Smith ha giocato nonostante l’influenza, ma sono pienamente soddisfatto di quello che abbiamo fatto oggi. Ottima prova per mentalità e intensità. Sono soddisfatto per la prova dei nostri giovani, Imbrò, Gaddefors, Moraschini e anche Fontecchio, che ha fatto cose importanti in difesa. Stiamo vedendo la luce, con il recupero fisico degli infortunati, se manteniamo questo atteggiamento potremo fare bene e risalire la china».

Finelli rivendica con orgoglio la politica portata avanti dalla società felsinea: «Il nostro è un club che ha investito sui giovani. Fontecchio è il miglior ’95 italiano, Imbrò che è un ’94 gioca 20’ a partita, in più abbiamo i comunitari Gaddefors e Parzenski cresciuti nel nostro vivaio. Non abbiamo fatto mercato per rinforzare la squadra, ma abbiamo pescato tra i giocatori che abbiamo costruito in casa, siamo gli unici in Italia. Magari arriva qualche sconfitta in più, ma la società ha le spalle larghe…»

Così invece coach Trinchieri: «Queste sono nettamente le partite più difficili perché devi cercare extra-motivazioni, le assenze degli altri abbassano il nostro senso di urgenza, mentre gli avversari giocano con una grande leggerezza e a questo proposito, faccio i complimenti alla Virtus per l’ottima partita. Non ho niente da imputare ai miei giocatori, semplicemente non sempre riesci ad avere la concentrazione giusta per fare le piccole cose, un blocco, uno smarcamento e così via, e questo nel primo tempo non lo abbiamo fatto. Nel secondo tempo abbiamo aumentato l’aggressività, trovando quintetti performanti e siamo scappati, mentre loro hanno un po’ finito la benzina. Era importante giocare una buona partita perché nessuno ti regala niente e ogni occasione diventa fondamentale. Era importante anche perché era la prima partita da che il nostro Presidente è diventata Vice-Presidente Federale e volevamo dedicarle il successo, insieme ai quattro precedenti, per quello che fa quotidianamente per noi da quattro anni. Siamo orgogliosi che sia stato riconosciuto dal numero uno della pallacanestro italiana.»

Sui numerosi assetti provati nella prima metà il coach commenta: «Eh… a volte sono bravo, altre meno…Nel primo tempo ho fatto molti cambi cercando di tenere vigile la squadra, ma ottenendo il risultato opposto»

Notevole la differenza nei liberi tirati (8 contro i 28 della Virtus): «Normalmente penseresti che è più facile dar la palla dentro contro Bologna che contro Milano – spiega Trinchierima oggi loro erano molto concentrati dietro e il nostro scarso senso di urgenza non ci ha fatto fare le cose giuste, per cui finisci a tirare da fuori invece che penetrare e guadagnare liberi. Spero che i miei giocatori capiscano l’importanza di queste partite, perché è qui che si fa la classifica più che negli scontri diretti con le grandi, spiegarlo non è sempre facile.»

Oggi Cantù ha dominato a rimbalzo: « Si, quello è stato uno dei fattori, un’altra chiave è stata la difesa di Markoishvili su Poeta, insieme al flash di Anderson che ha acceso le polveri del nostro attacco.»

Stefano Mocerino

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