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Cavaliero: “Trieste, che orgoglio giocare per la propria città. La mia anima è qui.”

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Daniele Cavaliero, guardia dell’Alma Pallacanestro Trieste, parla del momento magico della sua squadra per Time Out, inserto del mercoledì de La Gazzetta Dello Sport.

Lo scorso 26 marzo, giorno dell’arresto del presidente dell’Alma Luigi Scavone… “Ero a pranzo in centro quando mia madre mi ha avvertito. Per un attimo ho visto sgretolarsi il sogno della mia vita. Tutto poteva saltare in aria, ma la società è stata ferma e sincera con noi: coach Dalmasson, i dirigenti Jankovic, Mauro e Ghiacci non ci hanno nascosto i problemi ma allo stesso tempo ci hanno chiesto di andare avanti e puntare avanti ai playoff trasferendoci serenità e pieno appoggio.”

L’appoggio della città e del pubblico di Trieste contro Cremona. “Ci siamo buttati sul lavoro, come prima più di prima, per raggiungere l’obiettivo e la città ci è stata subito vicina. La scintilla tra squadra e Trieste, per andare avanti, è scoccata con la vittoria su Cremona, la domenica successiva. È stato un momento emozionante, il pubblico non voleva lasciare il palasport, ci ha richiamati in campo per l’applauso. Da brividi. Un momento che mi ha reso orgoglioso di essere triestino, di giocare per la mia città.”

L’anima triestina. “Mi piace sentirmi parte della cultura di Trieste. Quel richiamo del pubblico mi ha fatto capire che la mia scelta di tornare è stata giusta. Volevo rendere qualcosa indietro di quello che ho ricevuto. (…) Oggi il mio impegno è totale, la mia anima è tutta qui, non solo nel basket ma in tutto il tessuto sociale della città.”