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Capo d’Orlando e Torino: filosofie opposte si scontrano

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mario delas, capo d'orlando

Torino è atterrata in Sicilia dove nel “lunch match” della quinta giornata affronterà la propria “bestia nera” Capo d’Orlando, sul cui campo non ha mai vinto, e anzi spesso ha subito sconfitte pesanti.

Come si direbbe in gergo economico, le “azioni” della Betaland sono in netta risalita: al di là dei risultati i giocatori sembrano aver assimilato i principi di coach Di Carlo, come dimostrato dal dato statistico dei punti subiti.

Infatti nelle ultime quattro partite disputate, due in campionato e due in Champions League, ha sempre subito meno di 70 punti.

Una filosofia ben diversa da quella della Fiat Torino, che segna 80 punti di media in campionato e ben 85 in Eurocup dove è imbattuta dopo tre partite. Si darà perciò risposta, sempre in modo parziale, alla domanda se il miglior attacco batta la miglior difesa o viceversa.

Qui Capo d’Orlando

Coach Di Carlo dopo il ko con il Paok Salonicco ha chiarito che il punto fondamentale è l’intensità e il grado di attenzione, che i giocatori devono mantenere costante per poter reggere il doppio impegno ed essere competitivi in entrambe le competizioni.

La metà campo difensiva è senza dubbio il punto di forza sebbene vi siano stati alcuni black out a rimbalzo difensivo, dove Delas e Wojciechowski sembrano far fatica.

E’ nella metà campo offensiva che i problemi sono più gravi: è ultima per punti segnati, 61.5, e, dato forse più inquietante, perde oltre 20 palloni di media, solo in parte giustificabili con la giovane età di molti giocatori..

Si cercano quindi “nuovi protagonisti” in attacco oltre a Edwards e a Kulboka, in doppia cifra nelle ultime due di campionato e più convinto dei propri mezzi.

Qui Torino

Il “sacco” di Parigi ha riempito d’orgoglio società e squadra, che nessuno pensava sarebbe stata, almeno in Europa, così performante: Banchi però evidenzia che, prima del match di mercoledì in cui l’Auxilium si giocherà il primato nel girone contro il Darussafaka di David Blatt, anche la partita contro la Betaland presenta notevoli difficoltà.

Gerarchie definite e talento diffuso sono state le chiavi di questo inizio di stagione: contro Parigi, ad esempio, anche il nucleo degli italiani ha svolto un ruolo fondamentale, prima che il duo Garrett-Mbakwe decidesse con giocate da highlight il match.

La Chiave tattica

Per Capo d’Orlando sarà fondamentale la spaziatura in attacco: un buon bilanciamento potrebbe aprire spazi per i tiratori fra cui Alibegovic e Wojciechowski, due ex. Imperativo poi anche quello di diminuire il numero di palle perse, perchè Torino ha giocatori che in campo aperto danno il meglio di sè (Patterson e Garrett).

La Fiat invece avrà interesse a non giocare al ritmo della Betaland, e forse cercherà di trovare soluzioni efficaci nei primi secondi dell’azione. Per riuscirci però avrà bisogno del controllo dei tabelloni sia con i titolari che con le “riserve”, fra cui Iannuzzi, che anche grazie alle prestazioni offerte lo scorso anno con la maglia biancoazzurra ha ottenuto la convocazione in nazionale. Per lui sarà sicuramente una partita speciale.

Palla a due alle ore 12 con diretta su Eurosport player