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Cantù presenta Jenkins: «Sono un all around al servizio della squadra»

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Michael Jenkins, Cantù pres

Si è tenuta oggi alla NGC Arena la presentazione ufficiale di Michael Jenkins, la guardia USA proveniente da Brescia in LegaDue, giunto oggi a Cantù dopo i problemi con il volo aereo. Ad introdurre la Presidente Anna Cremascoli:

«Presentiamo oggi la nostra nuova guardia. La squadra di quest’anno è stata costruita con molta intelligenza, lo scorso anno abbiamo avuto problemi di gestione delle guardie, per cui abbiamo deciso di inserire una guardia giovane veloce con molti punti nelle mani. ho apprezzato due cose di Michael: il suo rendimento in Legadue, che io ho seguito nella parte finale della stagione e vedendolo in campo ho capito che poteva avere lo spirito adatto per la nostra società. Il secondo aspetto che ho apprezzato di lui è stato uno dei giocatori, quest’anno ne abbiamo avuto più di uno, che hanno rifiutato offerte più vantaggiose rispetto alla nostra per venire a giocare a Cantù perché crede in noi e pensa che sia un’ottima chance. E’ l’uomo che volevamo sia come tipologia di giocatore che di persona.»

Il Ds Della Fiori ha spiegato la ratio della scelta di Jenkins: «Michael stato uno dei giocatori migliori della LegaDue e questo non lo dico io quanto il campo, per cui lo seguivamo gia’ all’inizio della campagna acquisti. La cosa che abbiamo pensato, avendo confermato Ragland e con Aradori in ala piccola, è che ci serviva un giocatore che facesse da collante del reparto esterni. Michael sa fare veramente tante cose, è un ottimo tiratore, sa attaccare dal palleggio, sa difendere, ma soprattutto ci ha colpito come le persone che hanno lavorato con lui ce ne hanno parlato. Persona stupenda, gran lavoratore, che pensa prima alla squadra che a sé stesso e quindi ci sembrava il giocatore giusto per noi. Lui ha accettato con grande entusiasmo e voglia di venire a misurarsi con la Serie A. Speriamo possa essere una delle sorprese del campionato e siamo sicuri di aver preso un bravissimo ragazzo, che farà gruppo, pericoloso in attacco e di sacrificio in difesa.»

Parola a coach Sacripanti, quindi, sul potenziale del prodotto di Winthrop University per la squadra: «Penso sia già stato detto tutto… chiaro che quando si costruisce una squadra non è facile incastrare i giocatori. Partivamo da un quintetto base con Aradori, molto bravo ma abbastanza particolare, nel senso che in difesa gioca meglio da ala piccola, in attacco forse meglio da guardia, Ragland stesso fa da playmaker, ma non disdegna giocare guardia, essendo molto produttivo. Perciò ci serviva un giocatore che sapesse fare più cose, portare la palla, difendere dal playmaker all’ala piccola e credo che Michael sa il giocatore congeniale per questa chimica degli esterni, ragionando poi anche sul discorso di Abass, Rullo e Gentile. Anch’io l’ho seguito in Lega Due e spero sia il termometro, l’equilibratore del reparto esterni, dovrà avere complicità con me e con il playmaker per poter fare più cose, gestire i ritmi e dare il giusto equilibrio.»

«La prima impressione che ho avuto arrivato qui – si presenta infine Jenkinsè che tutti sorridono e sembrano felici e questa è sempre una buona cosa, mi fa sentire bene. I miei obiettivi per la stagione sono quelli di sempre, non importa dove gioco: fare quello che c si aspetta da me, vincere il più possibile, giocare al meglio ogni partita.»

«Se sono pronto per la Serie A? Onestamente penso di essere pronto per la Serie A, lo ero anche l’anno scorso e probabilmente quello prima. Da quando ho iniziato da rookie in Montenegro,col Buducnost, poi ho avuto un’ottima stagione in Germania e ho giocato le qualificazioni di Eurocup con Liegi, ho fatto un percorso che mi a portato fino a questo punto, per cui sì, mi sento pronto per questo livello. So che è un grande palcoscenico, ma sono sempre pronto per una nuova sfida.»

«Che tipo di giocatore sono? Direi che sono un all-around, ho sempre segnato molto perché mi è stato sempre chiesto di segnare, ma al college ho imparato a difendere e giocare point guard, per ciò mi definisco all-around. Se c’è bisogno che segni, segno, se serve difesa posso difendere il migliore attaccante dal perimetro, stessa cosa per i rimbalzi o se devo creare per i compagni. In altre parole non faccio tutto alla grande, ma faccio tutto bene

 

Stefano Mocerino

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