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Cantù contro il Khimki per continuare a crederci

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Terza giornata di Regular Season di Eurolega che vede la Mapooro Cantù davanti ad un bivio: la sfida di Venerdì contro il Khimki Moscow Region, alla luce delle prime due sconfitte dei biancoblu, suona già come ultima chiamata per conservare ambizioni di passaggio alle Top 16. Un eventuale altro stop interno, infatti, pregiudicherebbe il cammino della squadra brianzola nella competizione.

La squadra della regione moscovita, allenata da una leggenda del basket lituano, ai suoi tempi ancora sotto l’egida sovietica, Rimas Kurtinaitis, si presenta a Desio con un bilancio di 1 sconfitta ed 1 vittoria, ottenuta nel turno precedente battendo 86-85 il Real Madrid, al termine di una partita condotta fino a 15 punti di margine nel quarto periodo, ribaltata dallo 0-16 degli spagnoli, infine portata a casa non senza avere trattenuto il fiato sull’ultimo errore di Rudy Fernandez. I gialli di Russia, alla terza avventura in Eurolega, presentano un roster completo e profondo, con lunghi efficaci ed esterni con tanti punti e talento nelle mani.

Vitaly Fridzon e Zoran Planinic rappresentano il duo creativo del backcourt del coach K baltico. Il primo, tra i protagonisti del bronzo olimpico russo a Londra 2012, è una guardia di 195cm dal fisico solido, che ha prodotto 9 punti, 5 rimbalzi e 4 assist di media nelle prime due giornate. Tiratore da 40% circa in carriera dall’arco (l’anno scorso oltre il 50% nella Lega Russa) ha collezionato un inusuale 0/7 in questa stagione.

Il  croato classe ’82, talentuoso e versatile esterno di 2 metri, ha calcato i migliori parquet d’Europa (Tau Vitoria e CSKA nel suo passato) oltre ad aver varcato l’Oceano poco più che ventenne per giocare tre stagioni sul pianeta NBA, ai New Jersey Nets. Cifre a  tutto tondo per lui finora, con 14,5 punti,  5 rimbalzi, ben 7,5 assist e 5,5 falli subiti a partita.

A completare il terzetto di esterni titolari, l’immancabile faccia nota nel campionato italiano, quel K.C. Rivers sbarcato in Legadue a Latina nel 2009/10 prima del salto a metà stagione in serie A a Treviso, più un’altra apparizione a Bologna (17 partite a 17,2 punti col 58,3% da tre) nel 2010/11. Il prodotto di Clemson University viaggia fin qui a 12,5 punti e 3 rimbalzi a sera, pur con un insolito e rivedibile 2/11 da tre. Già compagno di Rivers alla Virtus, e cambio principale degli esterni, il finlandese Petteri Koponen, protagonista di un avvio di stagione non brillantissimo, fatto di 5,5 punti con un 3/12 complessivo dal campo in 15 minuti medi di utilizzo, ma realizzatore di striscia, certamente non timido quando la palla scotta.

Rispetto al pacchetto di guardie moscovite, gli esterni di Trinchieri pagano complessivamente qualcosa in centimetri, con le due point guard in grado di competere sul piano atletico (da Smith in particolare ci si aspetta un segnale, dopo le ultime deludenti prove) a patto di tenere impegnati gli avversari nella loro metà campo. Capitan Mazzarino, il più undersized rispetto ai pari ruolo in giallo, dovrà attingere al proprio bagaglio di esperienza e selezionare chirurgicamente i tiri, mentre da Aradori (16,5 di media in EL) la squadra, pur concedendo qualcosa in difesa con lui sul terreno, si attende il consueto fatturato. Markoishvili (15 e 2,5 assist a sera) è l’esterno con più talento da spendere nelle due metà campo, a patto di tenere sotto controllo i falli (ben 9 in due gare), specie in avvio di partita.

Spostando l’obiettivo al reparto lunghi, Mosca presenta solidi giocatori interni, con il veterano Sergey Monya come leader carismatico. L’ex Portland (breve viaggio oltreoceano nel 2005/06) entra dalla panchina e contribuisce con 7,5 punti a match,  ma è il classico giocatore il cui contributo non è valutabile senza considerare quei fattori intangibili che non vanno a referto ma segnano le partite. Da 4 titolare parte James Augustine, proveniente da 4 stagioni in Liga Acb, l’ultima al Murcia chiusa con 12,7 punti e 8,3 rimbalzi a sera. Il prodotto di Illinois viaggia fin qui a 7 punti e 5,5 rimbalzi di media, cui aggiunge 3 assistenze ai compagni. Nel ruolo di centro Kurtinaitis conta sui 210cm di Kresimir Loncar, prime due gare a 13,5 punti e 3,5 rimbalzi (16 e 4 contro il Real), un passaggio in Italia appena 20enne alla Benetton di Messina e dell’allora sedicenne Markoishvili, che si alterna con Paul Davis, settepiedi classe ’84, uscito da Michigan State nel 2006 e una carriera europea vissuta finora in Spagna (ultima stagione a Siviglia da 14,1 punti e 7,3 rimbalzi di media). A roster figura anche Alexey Zhukanenko, centro di 2.10 autore di 12 punti e 4 stoppate contro il Fenerbahce, rimasto però fuori contro il Real così come Lunedì in Lega Russa.

La Mapooro, ancora con l’incognita Scekic, rischia quindi di pagare dazio quanto a stazza nel pitturato, non una novità in Eurolega, ma vuole ritrovare un Cusin più combattivo e sfruttare l’intelligenza e la pericolosità perimetrale di un Maarty Leunen, si spera ai propri standard (solo 5 punti di media, con 9 tiri totali dal campo in 2 partite), fondamentale per allargare il campo e aprire la difesa russa. Brooks e Tyus restano indiziati per alzare l’energia ed il livello atletico della squadra, ma l’impressione è che in Europa, nei momenti chiave, ci sia bisogno di una pallacanestro più ispirata ai principi che hanno fatto la fortuna delle squadre di Trinchieri nelle ultime stagioni.

Arbitri dell’incontro (palla a due alle 20.15, diretta Sportitalia) lo spagnolo Garcia Ortiz, il croato Radovic ed il montenegrino Rutesic.

Stefano Mocerino

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