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Aggancio Roma, la Virtus batte Sassari e trova il secondo posto

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Mbakwe Trevor Roma

Nessun regalo di Roma alla Dinamo, la squadra di coach Dalmonte reagisce ad una brutta partenza e difende bene negli istanti finali, Sassari paga caro delle scelte offensive troppo frettolose e colleziona la terza sconfitta di fila.

Primo quarto che si divide in due frazioni, la prima che dura 8 minuti, con Sassari in palla, brava a fermare l’impeto dell’ex Hosley nella prima metà del quarto e a costruire con i canestri dei cugini Diener il vantaggio di 9 punti, che costringe Dalmonte al time out; gli ultimi due minuti del quarto però, sono tutti di marca Virtus e il trascinatore prende il nome di Jimmy Baron, che una volta sceso sul parquet, mette dentro 8 punti di fila con due triple, permettendo a Roma di trovare il -1 che chiude la prima frazione 22-23.

 Continua il bombardamento di Roma in apertura di secondo quarto, con Goss a quota 13 che firma il primo sorpasso, M.Green dopo un errore non da lui, replica alla stessa maniera, con Sacchetti che decide di dare spazio al doppio play sacrificando D.Diener; la partita viaggia punto a punto, con la Virtus che paga dal punto di vista della velocità, ma fa pagare dazio sul lato fisico. La terza persa di fila di M.Green è un campanello d’allarme e Meo Sacchetti chiama time out sul 29 pari.

La scelta del doppio play complica le letture difensive di Roma, che regge bene sul pick and roll ma non fa altrettanto sugli scarichi, Roma che comunque gioca bene in attacco, con D’Ercole bravo a farsi trovare pronto e Mbakwe sempre presente nel pitturato.
Taylor con i primi punti della sua serata regala il nuovo sorpasso alla Virtus sul 41-39 a 2′ dall’intervallo lungo, la partita è piacevole e ricca di protagonisti, con Sassari che ritrova Jhonson, più efficace lontano da canestro che nel pitturato, ma che comunque garantisce a Sassari una bell’alternativa al pick and roll letto sempre bene dalla difesa dell’Acea.
Il quarto si chiude con Goss che direttamente dagli spogliatoi, firma il 46-43 che fa esplodere il PalaTiziano, con Sassai incapace di sfruttare un fallo ancora a disposizione.
Bene Jhonson nelle file dei Sardi, che compensa una insolita mancanza d’intesa con M.Green, con grande sicurezza dalla media distanza; per la Dinamo, dopo la prima parte del primo quarto, è subentrata una certa frenesia nell’andare al tiro che ha permesso ai padroni di casa, di ricucire il gap; Roma trova punti principalmente da Goss e Baron, entrambi in doppia cifra e riesce con pazienza anche a trovare delle soluzioni di tiro, quando i suoi piccoli trovano la strada sbarrata dalla difesa biancoblu.

Sassari riparte con T.Diener in quintetto, con però entrambe le formazioni imprecise al tiro nei primi istanti, chi invece non è impreciso è Jhonson che raggiunge quota 15 e mantiene la partita in equilibrio. Sassari comunque è poco lucida in attacco, con poca pazienza nella costruzione dei tiri e con un Caleb Green da 0 punti in 23 minuti; Roma ne approfitta nel migliore dei modI, completa un break di 6 punti con Jones in transizione e dopo la persa di Thomas, costringe sul 51-45, Sacchetti al time out.
Sassari esce bene dal minuto di sospensione, per lo meno lo fa dal punto di vista difensivo, ma è altrettanto brava la Virtus a replicare nella propria metà campo, servono i liberi di Thomas per muovere il punteggio dopo diversi tenativi a vuoto, con lo stesso ex Avellino a recuperare la palla del -2 regalata a M.Green, con lo stesso n°4 a segnare la tripla del sorpasso subito dopo.
Hosley blocca l’emorragia con una schiacciata che rivedremo nella top ten della lega, ma l’inerzia è passata nelle mani della Dinamo con Dalmonte costretto al time out, sul 53-54 a 3’22” dalla sirena del terzo quarto.
Il duello fra Jones e C.Green prosegue a favore dell’ala Romana, con il lungo Sassarese che sblocca il suo tabellino solo dalla lunetta, Dalmonte abbassa notevolmente il quintetto con D’Ercole che prende il posto proprio di Jones, Sassari fa lo stesso con B.Sacchetti per lo stesso C.Green, la presenza di Eziukwu permette a Roma di avere un vantaggio nel pitturato, ma Sassari riesce a mantenere la testa della gara con D.Diener che firma il 57-60 proprio sulla sirena della terza frazione.

Si prosegue senza centri di ruolo anche ad inizio ultimo quarto, Jones dopo un inizio disastroso trova il canestro dopo un gran passaggio di Hosley, che da 4 diventa un rebus per la difesa Sassarese. Sacchetti corre ai ripari con l’ingresso di Jhonson e l’ex Avellino prosegue la sua buona gara con il canestro del nuovo +3 sul 59-62.
Proseguono le rotazioni dei cambi con Dalmonte che restituisce il campo ad Mbakwe e Sacchetti che invece insiste nel tenere sul parquet un C.Green in giornata no.
Goss firma il 64-62, che fa esplodere il PalaTiziano a metà quarto, con le squadre che commettono molti errori su entrambi i fronti e coach Sacchetti che chiama il time out, sempre sul 64-62 ma con il cronometro che dice 3’24” alla fine.
Sassari si porta a -1 dalla lunetta grazie a D.Diener, ma Roma è brava a seguire il n°16 nelle azioni successive, la marcatura asfissiante sulla guardia di Fond Du Lac, sembra essere un fattore, ma Baron non ne approfitta commettendo il quinto fallo della sua gara.
T.Diener prova a chiudere il gap, Taylor restituisce la cortesia ad 1’30” dalla fine e Roma continua a mantenere la testa della gara.
Lo stesso Taylor, dalla spazzatura raccoglie un rimbazlo offensivo pesantissimo che permette a lui di segnare il punto n°8 della sua gara e alla Virtus di mettere dentro il canestro del 70-65 a 40” dal termine.
M.Green dagli 8 metri pesca il jolly che riapre la gara, con Goss che va a sfondare subito dopo su Thomas con 22” da giocare, Sassari ha l’ultimo possesso a disposizione, ma M.Green non trova sbocchi offensivi, Roma difende bene e porta all’errore Sassari, Mbakwe raccoglie il rimbalzo difensivo e trova poi dalla lunetta i punti che chiudono la gara.
Finisce 72-68, con Roma brava a riportare nella seconda metà di gara, il ritmo partita nei suoi binari nonostante una fiammata Sassarese nel terzo quarto. Sassari ancora non è lucida e lo si vede soprattutto quando cerca soluzioni offensive si rapide secondo il suo stile di gioco, ma non costruite con intelligenza.