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Roma prova a complicarsi la vita ma alla fine ha la meglio su una volenterosa Pesaro

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Alla presenza del neo presidente FIP Gianni Petrucci, Roma riesce, dopo qualche patema, a superare una Pesaro arcigna e mai arrendevole. La Virtus aggancia così Siena (impegnata domani contro Reggio Emilia) e Cantù (sconfitta a Venezia) al quarto posto a quota 22 punti e fa sì che la Scavolini resti sempre ultima a quota 6, a pari punti con Biella. Il match ha messo in mostra una Virtus non proprio brillante che ha però come scusante le corte rotazioni: a Dagunduro assente da tempo, si è aggiunto infatti anche D’Ercole che ha dovuto fare i conti con fastidiosi problemi muscolari. Calvani ha dovuto pertanto affidarsi a Tambone come primo e unico cambio degli esterni e ha ricevuto dal romano classe ’94 minuti di qualità e due canestri di capitale importanza. A dominare la scena però è stato il solito Datome: 21 punti con 5/6 da due, 2/4 da tre, 5/5 ai liberi e 5 rimbalzi. La sua prestazione va però oltre i numeri avendo l’ala sarda sfornato giocate e numeri di alta scuola. Bene anche Taylor (12 punti con 4/6 da due e 3 assists) nonostante non al 100%. A Pesaro non bastano: un sontuoso Barbour da 20 punti con 5/7 da due e 3/9 da tre, un preciso Cavaliero (10 punti in 23 minuti), un generoso Stipcevic e un Crosariol da 20 di valuazione (8 punti, 7 rimbalzi e 2 assists).

La cronaca

Calvani parte con Taylor, Goss, Datome, Lorant e Lawal. Markovski risponde con Stipcevic, Kinsey, Barbour, Flamini e Crosariol (ex, beccato a più riprese dal pubblico). Nei primi minuti entrambe le squadre hanno le polveri bagnate (6-6 al 6’). Pesaro gioca senza strafare ma Roma attacca male e solo grazie ad un canestro dall’angolo e a due schiacciate consecutive di Datome riesce a rimanere a contatto (24-24 al 16’). Prima del riposo lungo però sale in cattedra Cavaliero: soprattutto 8 suoi punti consentono ai marchigiani di chiudere avanti i primi 20’ sul 33 a 35. Al ritorno dagli spogliatoi è Lawal a salire sugli scudi e con lui anche l’intensità difensiva e offensiva della Virtus: al 25’ il sorpasso è servito (43-37), al 28’ il solito Datome regala il massimo vantaggio (55-47). L’inizio dell’ultimo quarto vede Pesaro provare a riavvicinarsi ma una tripla del giovane Tambone (classe ’94) la rispedisce a -7 (60-53 al 34’). Roma negli ultimi secondi prova a complicarsi la vita: Stipcevic e Barbour firmano un mini parziale di 5 a 0 che porta Pesaro a -1 (65-64 a 30” dalla fine), poi lo 0/2 di Goss dà a Cavaliero la chance di firmare il sorpasso a fil di sirena. La palla balla sul ferro e va fuori: per il PalaTIziano un sospiro di sollievo, per Markovski e Pesaro un grande rammarico ma la consapevolezza di avere le carte in regola per potersi giocare la salvezza.

I tabellini

ACEA VIRTUS ROMA: Goss 5, Jones 4, Tambone 5, Tonolli n.e, Gorrieri n.e., Caridà n.e., Datome 21, Guagliardi n.e., Taylor 12, Lawal 12, Czyz 4, Lorant 2. Coach: Marco Calvani.

SCAVOLINI BANCA MARCHE PESARO: Cavaliero 10, Stipcevic 13, Barbour 20, Thomas 1, Crosariol 8, Flamini, Mack 3, Bryan 2, Amici, Kinsey 7. Coach: Zare Markovski

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