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Spurs, la delusione dei Big Three: fine di un’era?

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Dopo l’amaro epilogo della serie finale persa con gli Heat a gara 7, è molto forte la delusione in casa Spurs per un titolo dapprima pregustato ma all’improvviso visto sfumare al fotofinish, quando ormai in Texas la festa era sul punto di esplodere.
In una serie così equilibrata sono stati i minimi dettagli a fare la differenza e così questa volta sono gli Spurs a doversi leccare le ferite, basta infatti il solo viso di Tim Duncan,nelle interviste post game,a raccontare lo stato d’animo generale: “Sono molto frustato,ho sbagliato qualche tiro alla fine e il layup del pareggio, sono ancora deluso. È un grande traguardo essere arrivati a gara 7 ma la frustrazione è tanta“. Anche Manu Ginobili racconta: “La delusione è enorme siamo stati vicini all’anello in gara 6. Quelle notti è stato difficilissimo per me dormire. Ora è dura sono delusissimo,non ho parole”. Infine ai microfoni si presenta un Tony Parker esausto, dichiarando: “Questa è la vita e lo sport,c’è grande rammarico per gara 6 e dopo aver perso gara 7 ovviamente ripensiamo a quanto siamo stati ad un passo dal titolo. È la più grande delusione della mia carriera“.
Le domande che tutti si pongono,sorgono spontanee: ora cosa succede? è questa la fine della dinastia decennale degli Spurs? Cosa faranno i Big Three?
Probabilmente è ancora troppo presto per dare certezze sul futuro, ma è chiaro a tutti che un occasione del genere molto difficilmente ricapiterà ai texani. Parker nonostante un infortunio alla caviglia dopo gara 3 eroicamente non si è risparmiato,ma in estate si dovrà operare; Ginobili è a fine contratto e sarà un free agent, ma a causa degli innumerevoli acciacchi per colpa di un corpo mai integro, l’ipotesi ritiro è più che mai plausibile. Infine l’eterno Duncan che,a dispetto delle 37 primavere,disputando­ una stagione magnifica culminata con le serie playoff,rimarrà il simbolo della franchigia.
Buone notizie invece per Popovich dal “supporting cast” che, innalzando il proprio livello, ha permesso alla sua squadra di contendere fino all’ultimo minuto di gara 7 l’anello agli Heat. Straordinaria la maturazione di Kawhy Leonard,un mastino in difesa ed enorme mente migliorato anche nella fase offensiva,pronto a divenire un leader in futuro; la sorpresa delle Finals invece ha il nome di Danny Green, che da comprimario a Cleveland, ha martellato a suon di triple la difesa di Miami stabilendo il nuovo record di triple in una serie finale (dapprima appartenente a Ray Allen).
Il punto fermo da cui ripartire,neanche a dirlo è coach Popovich, che con la classe che lo contraddistingue a fine gara non ha esitato a ringraziare i suoi ragazzi: “Sono molto soddisfatto per quello che i ragazzi hanno fatto in questa stagione: è qualcosa che nessuno avrebbe potuto aspettarsi, mostrando­ grande resistenza mentale e un sacco di bel gioco. Sono così orgoglioso di loro e non potrei amarli di più“. Come dargli torto. Ogni estate c’è chi sentenzia la fine dell’era dei San Antonio Spurs e dei loro “3 vecchietti” che puntualmente ogni anno smentiscono tutti riuscendo a stupire sempre più. C’è qualcuno che vuole riprovarci anche questa volta? Noi non di certo, ormai si sa, mai dare per finiti questi Spurs!

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