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NBA WEEK – EASTERN RECAP – La Heat Mania e’ ufficiale, Celtics e Cavs su. Male gli Hawks

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Jayson Tatum festeggiato dopo il career high di 39 punti
Credits: Youtube.com

Nella scorsa settimana, ad Est si delinea sempre di piu il terzetto all’inseguimento della capolista Milwaukee Bucks, che riceve un paio di sberle (la scorsa settimana da Dallas, stanotte dai 76ers) ma mantengono saldissimi il miglior record ad Est (e dell’intera NBA) e si aggiudicano ancora con Giannis Antetokounmpo il premio di giocatore della settimana. Le tre prescelte sono i Boston Celtics, i Miami Heat e i Philadelphia 76ers. I primi ne vincono tre in fila (Dallas-Charlotte-Detroit) e rimangono al secondo posto, di poco davanti ai sempre più sorprendenti e giovani rampanti Miami Heat, ormai una sicurezza coi suoi prospetti pescati dal nulla da coach Spoelstra. I Sixers non convincono del tutto in settimana (sconfitte con Miami e Dallas) ma restano attaccate al treno delle due inseguitrici. Negli up inseriamo anche i Cleveland Cavs, che riescono – con un ottimo Love e un grande Sexton – a quasi distaccarsi dalle ultime della classifica ad Est grazie a tre partite vinte in fila.

Flessione per i Charlotte Hornets, che dopo aver accarezzato il sogno del 50% si vedono di nuovo invischiati nella lotta sanguinaria per evitare l’inferno, e per i Detroit Pistons, anche loro nella stessa condizione (0-4 in settimana). Molto molto male gli Atlanta Hawks, 0-3 in settimana con un disastroso tour a New York, e peggior record NBA al momento per loro.

UP:

BOSTON CELTICS

Il nuovo trio delle meraviglie Walker-Tatum-Brown non si ferma piu’. 32 per Kemba contro i Pistons Venerdì, 39 (e career high) per Tatum Domenica notte nella W sugli Hornets. L’entusiasmo in casa biancoverde non manca e la doppia visita a Toronto questa settimana potrebbe dare importanti risposte alla domanda se la squadra di Brad Stevens sia davvero l’antagonista (se una ce ne fosse) ai Bucks ad Est. Di certo la continuità, in questa prima meta’ di stagione, non e’ mancata. Coesi.

MIAMI HEAT

La vera sorpresa ad Est a questo punto. Il team della Florida si tiene a distanza Raptors e Sixers e si mantiene a vele spiegate al terzo posto nella conference. La squadra del momento. Non solo per le prestazioni convincenti e da uomo franchigia di Jimmy Butler, che sembra aver trovato finalmente casa al sole di Miami, ma anche – e soprattutto – per la scoperta di rookie inaspettati come Kendrick Nunn (nemmeno scelto al draft!!) e Tyler Herro. Anche Bam Adebayo, con quasi 16 punti a partita e 10 rimbalzi, non fa mancare nulla sotto canestro dopo la dipartita del mai rimpianto Whiteside. Spoelstra si frega le mani all’idea che Goran Dragic sia previsto rientrante a breve. Mai domi.

CLEVELAND CAVALIERS

Le voci di mercato su Kevin Love, per la bocca dell’esperto Wojnarowski alla fine non cosi’ sicure, hanno forse dato inaspettata linfa ai Cavs, che con le due vittorie su Charlotte e Memphis si levano di dosso la zona caldissima ad Est. Sexton continua a crescere e perlomeno da’ a questa squadra qualcosa di concreto su cui lavorare per i prossimi anni, anche se davvero la permanenza di Love sembra quasi impossibile alla fine. Playoff sempre abbastanza utopici comunque, ma nella mediocre Eastern Conference…. Redivivi.

DOWN:

CHARLOTTE HORNETS

La vittoria su Sacramento Lunedì’ aveva fatto iniziare bene la settimana alla squadra, che poi e’ incappata nei Cavs (in buona forma ultimamente) e nei coriacei Utah Jazz, con due sconfitte che li staccano dall’ottavo posto ad Est, ora occupato dagli Orlando Magic. Ottima comunque la crescita di Rozier (35 e 29 nelle due sconfitte succitate) e Graham sempre produttivo, e non serve troppo impegno quest’anno nella conference per rimanere vicini alle otto, per cui nulla e’ ancora precluso. Speranzosi.

DETROIT PISTONS

Zero vittorie su quattro in settimana e tre battute d’arresto in casa (Wizards, Celtics e Bulls le squadre che hanno “scalpato” la Little Caesars Arena) piu’ la sconfitta a Toronto contro i Raptors certamente non aiutano la situazione del team ancora orfano di Blake Griffin. L’obiettivo del team e’ di mantenersi vicino alle zone calde per poi utilizzare il saltatore ex Clippers e, sempre con un Rose in questa forma e un Drummond da battaglia, proporsi potenzialmente per la post-season. Purtroppo la panchina rimane troppo corta per supportare sufficientemente il terzetto e si sta vedendo, eccome. Corti.

ATLANTA HAWKS

Inutile ripeterci: la squadra va rifondata attorno a Trey Young. Il gioiellino di casa Hawks ne segna quasi 39 (!!!) di media in tre partite (47 coi Nets e 42 coi Knicks) ma predica sempre di piu’ nel deserto. Sette le sconfitte di fila, con le tre della scorsa settimana, e una situazione sempre piu’ imbarazzante. A questo punto, munirsi di popcorn e seguire Young sembra la scelta migliore per non deprimersi con questi Hawks. Circo Young.