fbpx
Home NBA NBA Week 20 – Questa pazza corsa per il titolo di MVP

NBA Week 20 – Questa pazza corsa per il titolo di MVP

0

Con la regular season oramai agli sgoccioli è tempo anche di iniziare a prevedere a chi sarà attribuito il premio di MVP della stagione, succedendo a Kevin Durant. Quattro sono i principali indiziati a ottenere questo prestigioso riconoscimento: Stephen Curry, LeBron James, James Harden e Russell Westbrook. Ognuna di queste stelle ha dei validi argomenti a proprio vantaggio per poter avvalorare questa candidatura, a prescindere da meri dati statistici.

Stephen Curry: Steph è il comandante designato dei guerrieri di Golden State con un unico obiettivo nel mirino, ovvero la conquista dell’anello. È stato senza ombra di dubbio il mattatore della prima parte di stagione e le sue statistiche sono state “azzoppate” dai numerosi garbage time che hanno visto protagonista Golden State, il team infatti è probabilmente il più profondo e assortito della lega e quindi la suddivisione dei compiti e delle responsabilità è più accentuata. Nell’annata però in cui Steve Nash ha dovuto abbandonare l’attività agonistica, il riconoscimento come MVP all’ex Davidson costituirebbe il passaggio di testimone più d’impatto possibile.

LeBron James: con il solo fatto di scendere sul parquet, il prescelto è candidato d’ufficio alla corsa al titolo. Senza approfondire sulle statistiche personali – con quelle all time che sono sempre più fuori dal comune – risalta agli occhi la sua leadership (ultimamente alla ribalta a causa della diatriba sulla chiamata degli schemi) e la capacità di trascinare un team da record negativo (17-18) alla seconda piazza a Est. A suo discapito vi è il fatto di averlo potuto vedere per la prima volta umano, costretto non solo a uno stop di due settimane di infortunio ma anche a una fase di rodaggio in seguito ai suoi nuovi carichi di allenamento… e se non ha vinto il trofeo in versione alieno, oggigiorno appaiono in ribasso le sue quotazioni.

James Harden: Fear the beard! Il barba è diventato l’arma di distruzione di massa più temibile della lega. In quel di Houston non vi è pallone che non passi tra le sue mani – data anche l’assenza di un play di livello. Top scorer della lega, ha denotato i maggiori upgrade soprattutto in termini di leadership. I set offensivi, seppur ampliati, vedono prevalere ancora una volta il tiro da tre e la penetrazione da isolamento; in difesa se non altro ha mostrato maggiore impegno ma rimane un difensore sotto la media… e a basket la difesa aiuta (e non di poco) a vincere.

Russell Westbrook: se l’MVP fosse un mero riconoscimento ai numeri, Russ sarebbe in pole position per l’alloro. Caterve di triple doppie, secondo tra gli scorer, secondo nelle rubate, quarto per assistenze e miglior rimbalzista tra gli esterni… ma la realtà è ben diversa. Senza KD – ma a onor del vero anche Westbrook è stato costretto cumulativamente a sei settimane di stop – i Thunder rischiano seriamente di non giocare i playoff e hanno visto diminuire i loro già scarni set offensivi. La maturità e il QI cestistico sono indubbiamente migliorati, ma vivere costantemente a 100km/h non è sempre la soluzione migliore.

 

 

Stefano Minerba