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NBA Week 10 – Chi è il Most Improved Player della stagione?

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Jimmy ButlerSiamo giunti quasi al giro di boa della stagione ed è forse il momento migliore per cercare di tracciare un profilo degli atleti che sembrano essere maggiormente progrediti nel loro livello di gioco.

Jimmy Butler (photo: Shinya Suzuki): il figlioccio di Thibodeau è riuscito nell’insperata trasformazione da brutto anatroccolo a cigno. Non più di 7 mesi fa vedevamo uscire mestamente i Bulls nel primo turno dei playoff soprattutto a causa nell’inadeguatezza offensiva del team, orfano di D-Rose. In questa stagione l’arrivo di Gasol e Mirotic e il ritorno del più giovane MVP della storia hanno già di base rafforzato l’arsenale offensivo della franchigia dell’Illinois, ma se a questi aggiungiamo l’upgrade del giocatore nato a Houston non possiamo che inserire Chicago tra le contender al titolo. Da “specialista difensivo” – ma neanche troppo viste le prestazioni della passata stagione – l’ex Marquette si è trasformato in solido shooter e attaccante del ferro di tutto rispetto: in quasi 40 minuti a gara (il più impiegato dei suoi) macina 20,9 punti a partita con il 46% dal campo, aggiungendo 6,2 rimbalzi e 3,4 assist. Una chiamata al prossimo All Star Game tra le fila della dissestata Eastern Conference è più che plausibile, ma il vero turning point della stagione di Butler saranno i prossimi playoff, dove dovrà dimostrare di essere davvero migliorato.   

Draymond Green: Senza alcun dubbio giocare in un team con a fianco Steph Curry e Klay Thompson ti facilita enormemente le cose ma l’ex Michigan State si sta ritagliando un ruolo importante nei meccanismi di Steve Kerr. Partito in quintetto ad inizio stagione per i problemi fisici di David Lee, al ritorno di quest’ultimo è riuscito a mantenere saldo il posto grazie a prestazioni di spessore – con solidità da dietro l’arco e atletismo sono le sue chiavi – e soprattutto non auspicabili in preseason: 12 punti, 8 rimbalzi, 4 assist e 1,5 stoppate di media in circa 32 minuti a gara dimostrano ampiamente il suo netto miglioramento. A fine stagione busserà alla porta della dirigenza dei Warriors per un nuovo contratto, chissà se questi ultimi gli apriranno la porta…

Kyle Korver: Nella macchina perfetta chiamata Atlanta Hawks, l’ex 76ers e Jazz ricopre un ruolo fondamentale. Ricevitore designato di tutti gli scarichi, fin dal suo approdo nella lega si è dimostrato un infallibile cecchino dal sangue freddo. Grazie a lui nel pitturato le scorribande di Teague e la solidità di Millsap possono aumentare notevolmente di pericolosità. In questa stagione sta riuscendo nell’impresa di superare se stesso con percentuali fuori dall’immaginario: 13 punti di media a gara, più di 100 triple messe a segno con una percentuale del 52,5%, percentuale ai liberi superiore al 90% e quella dal campo superiore al 50%.

Stefano Minerba