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Home NBA NBA – La delusione di Belinelli: “Stagione iniziata male e finita peggio. Avevo accettato il progetto di rilancio dei Kings ma…”

NBA – La delusione di Belinelli: “Stagione iniziata male e finita peggio. Avevo accettato il progetto di rilancio dei Kings ma…”

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marco belinelli, italbasket, media day, nazionale, 2015

Ultimi colpi della stagione regolare in NBA e nessun italiano, a parte coach Ettore Messina, che prenderà parte ai Playoffs. Ad aggiungersi al taglio dai Nets di Bargnani e il mancato raggiungimento dell’obiettivo da parte dei Nuggets dell’infortunato Gallinari, c’è anche Marco Belinelli che dopo tre partecipazioni consecutive (Chicago e due con gli Spurs) non rappresenterà i nostri colori. I suoi Sacramento Kings, dopo le ottime premesse in estate, non son riusciti a trovare continuità in una Western Conference comunque sempre molto competitiva. «Annata complicata sotto tutti i punti di vista – dichiara Marco Belinelli nell’intervista rilasciata a La Gazzetta

dello Sport. Ci sono ancora 11 partite da giocare, ma coi Kings siamo tagliati fuori dalla volata playoff. La stagione è iniziata male e finita peggio. Avevo accettato questa sfida, quella di un progetto di rilancio playoff di una franchigia che non li gioca da 10 anni, con tanto entusiasmo e immaginando prospettive diverse. C’erano tante speranze. Il g.m. Divac mi aveva voluto, e assemblato una squadra di talento. Non ha funzionato: non siamo riusciti a essere uniti, a giocare un basket continuo. Vincevamo più per le prodezze dei singoli che grazie al gioco corale. E comunque abbiamo buttato via troppe partite nel 4° quarto allora, quando il morale era alto. Mi prendo le mie responsabilità – aggiunge l’azzurro. Ho passato molto tempo a cercar di capire cosa fare per migliorare, per aiutare il gruppo da veterano, in termini di mentalità vincente, come gioco di squadra. Non ho tirato bene, ma, senza voler cercare scuse, il contesto non ha aiutato nessuno. Nella vita non è tutto rose e fiori».

Le motivazioni di questa deludente stagione? «Venivo dalle esperienze a San Antonio e Chicago, organizzazioni fantastiche. Qui c’è un proprietario nuovo, una dirigenza nuova, la cultura vincente da ripristinare. Non è facile. È mancato un leader nello spogliatoio. Dopo poche partite sono (ri)esplosi ed emersi pubblicamente sui giornali i problemi tra Cousins e coach Karl. Dopo poche settimane si capiva già come rischiavano d’andare a finire le cose. Sono successi episodi mai visti in vita mia, come contesto. C’è stata poca disciplina, gli allenamenti non sono stati intensi. E sono mancati ruoli consolidati, con quintetti e ruoli sempre diversi per minutaggi, anche per me. Difficile rendere al meglio, così».

Il futuro? «Intanto, voglio giocare con orgoglio sino all’ultima partita stagionale. Il nostro pubblico se lo merita, è eccezionale. Poi andiamo avanti, la sfida continua il prossimo anno. Anche se poi vedremo cosa succederà quest’estate, durante il mercato Nba. Sono carico per l’impegno con la Nazionale in estate. Giocheremo a Torino davanti alla nostra gente, una grande opportunità. Sono contento per Messina ct, ma ho ringraziato Pianigiani. L’Olimpiade è il sogno di tutti. Io in Brasile sono stato per commentare il Mondiale di calcio……»