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Nba, finale Est: tornano i Big Three, Miami vola alle Finals

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Alla fine sono i Miami Heat a conquistare l’accesso alle Finals Nba. Lebron e soci portano a casa gara7 dopo una partita che li ha visti sotto per buona parte del primo tempo, contro una Boston che onora i playoff nella maniera più degna. Il 101-88 finale non rende la giusta misura di quello che si è visto in campo, con gli uomini di Rivers ad eseguire al meglio il piano partita,puniti dalle energie al lumicino, ben oltre la riserva, e da un Chris Bosh (19, 8/10 FG, 3/4 da tre, 8r) che scrive una partita da big vero, colpendo chirurgicamente da fuori i previsti raddoppi su Wade e James quando hanno palla in mano. Miami resiste alla ferrea disciplina difensiva su cui i Celtics avevano basato il vantaggio della prima metà, tirando bene dalla media e dal perimetro – oltre a Bosh, preziosissimo Shane Battier (12p, 4/9 dall’arco) – e mantenendosi a contatto per girare il match nella ripresa. Nel quarto periodo ci pensa ancora una volta Lebron (seratina da 31, con 12 rimbalzi), con Wade come validissimo scudiero (23, 6r, 6a), a far crollare la sfinita difesa biancoverde, attaccando il pitturato e conquistando i punti e i liberi che separano definitivamente le due squadre.

Boston, questa Boston, si congeda dalla stagione e dall’era dei Big Three con l’ennesima prova d’orgoglio, ma manca l’ultima resurrezione, nonostante la decima tripla doppia in carriera nei playoff di Rajon Rondo (22p, 10r, 14a) ed il solito, volitivo Garnett (14 con 7 rimbalzi). Ma Pierce (19p con 7/18 dal campo) e Allen (15p, 3/8 da tre) ne hanno per un tempo solo, la panchina non risponde al momento del bisogno e la squadra di Rivers vede sfumare l’impresa alla distanza.

In cronaca. Coach Rivers manda subito Bass sulle tracce di LBJ, Boston vuole ritmo basso all’inizio, scambio di colpi con Battier e Allen a segno due volte a testa dal perimetro, poi i Celtics alzano il volume della difesa. Il raddoppio sistematico sui due soliti sospetti comincia a dare frutti – 23-14 sulla bimane di Pierce ispirato da Rondo – fino a quando entra Bosh, che cambia subito le spaziature difensive dei Celtics. Wade e James trovano spazio in area e la prima sirena vede il +4 Boston, 23-27 sul tabellone.

Quando l’ex-Raptor comincia a metterla da fuori – sette punti consecutivi in avvio di secondo periodo – Miami trova la parità a quota 30. Le due triple di Pierce danno l’abbrivio ai Celtics per riallungare, ma il terzo fallo prematuro di KG rischia di far saltare il piano partita. Boston però capitalizza alla grande le palle perse generate dalla propria difesa, in più Brandon Bass (16p, di cui 14 nel primo tempo) si traveste da ‘Big Ticket’ e con Rondo (già 10 assist a metà gara) a dirigere ed il duo Pierce-Allen a sfoderare il proprio classico repertorio, Boston vola a +11, 38-49 sulla schiacciata di Bass in contropiede. Ancora LBJ e Wade limitano i danni nel finale, si va all’intervallo lungo sul 46-53.

E’ Battier a dare un contributo importante ai suoi ad inizio ripresa con due triple nello spazio di pochi possessi. Anche Chalmers (9p con 7 assist) e Haslem (7p, 6r alla fine) portano il loro mattoncino e gli Heat pareggiano a quota 59 dopo 5’ di terzo quarto. Gli uomini di Spoelstra trattano meglio il pallone, calano le palle perse e l’attacco biancoverde, senza quei punti, comincia a battere in testa. Le accelerazioni di Rondo, a segno tre volte nel finale, tengono lì i Celtics, 73-73 alla sirena e tavola apparecchiata per l’ultimo, decisivo quarto.

E’ Big Three contro Big Three negli ultimi 12’, ma è Miami a trovare la chimica giusta: Bosh è una minaccia costante da fuori, colpisce altre due volte dall’arco, spalancando il pitturato alle incursioni di Lebron e Wade, che trovano canestri e falli a ripetizione. I tre segnano tutti i 28 punti targati Heat, mentre Boston prova ad opporre resistenza facendo perno sul post-up di Garnett e sulle residue energie di Pierce e Allen. Quando la difesa Heat gli chiude tutti gli scarichi, Rondo prova ad improvvisare, ma non basta più. Lebron trova una tripla da oltre 9 metri per il +7, Wade pianta le ultime banderillas con due esecuzioni delle sue in arresto e tiro ed il sipario si chiude. Miami conquista la meritata finale, dove incontrerà i Thunder di Durant e soci, per uno scontro dai temi e dai risvolti praticamente infiniti.

Coach Rivers concede la sconfitta, trattenendo a stento le lacrime (come il vostro cronista) quando, a 30” dalla fine, richiama i suoi alfieri di un quinquennio in panchina per l’onore delle armi, tributato anche dal pubblico di casa. Per la franchigia biancoverde si chiude un’era – difficilmente rivedremo alcuni protagonisti ancora con la stessa maglia – ma di questo si parlerà da domani. Adesso, giù il cappello davanti agli uomini che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della franchigia, cosa non semplice parlando dei Celtics, e della Lega.

Stefano Mocerino

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