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NBA – Belinelli non basta, Bargnani incolore, Datome torna in campo, Denver si arrende ai Clippers

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Ultimo weekend pre-natalizio e squadre “italiane” tutte in campo nella notte NBA.

NEW YORK KNICKS – MEMPHIS GRIZZLIES 87-95
Ancora una sconfitta casalinga per i Knicks (8-18). Ad espugnare il Madison tocca questa volta ai Grizzlies (11-15) che si impongono per 95 a 87 grazie soprattutto al predominio sotto le plance (56 a 29 il conto delle carambole, 60-28 i punti segnati nel pitturato) e alla grande prova dell’ex di turno Zach Randolph, autore di una splendida doppia-doppia da 25 punti e 15 rimbalzi.

Da segnalare per Memphis anche i 18 punti (high stagionale) e 8 rimbalzi di Allen. A New York non bastano i 30 punti (12 nell’ultimo periodo) e 7 rimbalzi di Carmelo Anthony e i 16 a testa di Hardway Jr. e Jr. Smith, usciti dalla panchina. Notte fonda anche per Andrea Bargnani che in 22’ referta 3 punti con 1/4 da due e 0/1 da tre. L’azzurro a fine match verrà punzecchiato alla pari di Stoudamire e Chandler da Mike Woodson, rei secondo il coach di dare troppa poca mano a rimbalzo.

SAN ANTONIO SPURS – OKLAHOMA CITY THUNDER 100-113
Lo scontro al vertice della Western Conference se lo aggiudicano i Thunder (22-4) che espugnano il campo degli Spurs (21-6) per 113 a 100. Notte magica per Westbrook che per una sera ruba la ribalta al compagno Durant grazie ai suoi 31 punti e 8 assist con 11/17 da due e 2/5 da tre. Da sottolineare anche i 21 punti di Reggie Jackson uscito dalla panchina, i 17 proprio di Durant e una prepotente doppia-doppia da 14 punti e 14 rimbalzi del solito Ibaka. Per San Antonio sugli scudi Tony Parker (23 punti e 8 assist) e Tim Duncan (17 e 10 rimbalzi) che però non bastano a fermare la straripante onda d’urto di Oklahoma che, dopo un avvio equilibrato, rifila ben 40 punti agli avversari nel secondo periodo. E lì che gli ospiti prendono in mano le redini del match e costringeranno gli Spurs ad inseguire (invano) fino alla sirena finale.
Per Marco Belinelli una prova tutto sommato positiva: partenza in quintetto con 17 punti (5/8 da tre) e 4 rimbalzi.

DETROIT PISTONS – HOUSTON ROCKETS 97-114
Secondo stop consecutivo per Detroit (13-16) che cede in casa ai Rockets (18-10) di un meraviglioso Dwight Howard da 35 punti e 19 rimbalzi. L’ex Lakers, che sopperisce alla grande all’assenza di Harden tenuto a riposo per un dolore alla caviglia, è l’assoluto dominatore di un match mai in stato in discussione: troppo debole la resistenza di Detroit andata sotto a rimbalzo (45 a 37), al tiro da tre (39% a 8%) e in quanto ad assist (33 a 22). Bene per Houston anche Parsons (20), Garcia (16) e Casspi (13 con 6 rimbalzi e 7 assit), uscito dalla panchina. Non bastano ai Pistons i 19 punti di Smith.
Gigi Datome, dal canto suo, riassapora il campo e in 13’ (high stagionale) segna 9 punti con 3/4 da due e 1/1 da tre (sua sarà l’unica tripla segnata da Detroit).

LOS ANGELES CLIPPERS – DENVER NUGGETS 91-112
Sconfitta netta per Denver (14-12) sul campo dei Clippers (19-9) per 91 a 112. Già in avvio Los Angeles spinge sull’acceleratore (2-11 al 3’). Con Griffin a 3’ dal riposo lungo i Clippers toccano il +17 (44-27) ma a cavallo tra secondo e terzo quarto il match torna vivo (58-52 al 28’). La speranza di assitere ad un finale combattuto viene però presto tradita: un break di 24 a 8 porta il punteggio sull’82 a 60 al 37’. L’ultimo quarto diventa un eterno garbage time, utile solo ad aggiustare le cifre. Assoluto Mvp è Jamal Crowford con 27 punti (6/12 da tre) ma ottima anche la prestazione di Griffin con 24 punti e 16 rimbalzi e buono è il contributo di Paul con 10 punti e 11 assist. Per Denver 19 di Chandler, 15 di Mozgov e 13 e 6 assist di Lawson.

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