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La NBA vuole 15mld per i diritti tv. Già avviata la trattativa con ESPN e TNT

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L’esponenziale crescita della NBA non ha più limiti. L’interesse verso il campionato dove si gioca la più bella e spettacolare pallacanestro al mondo è cresciuto alle stelle. A condire il tutto lo stravolgimento di questa sessione di mercato che ha portato LeBron James, il giocatore più forte e più conosciuto al mondo tra quelli in attività, a tornare nella sua Cleveland

chiudendo la straordinaria parentesi con gli Heat. Numerose le conseguenze economiche e non, di tale operazione. Vi riportiamo un interessantissimo articolo pubblicato da Milano Finanza, a firma di Manuel Follis, secondo il quale la NBA vuole 15mld per i diritti televisivi:

 

La Nba vuole monetizzare il grande momento mediatico del campionato americano ed è pronta a intavolare una trattativa con le emittenti tv statunitensi che detengono i diritti di diffusione delle partite, Espn (Disney) e Tnt (Time Warner). Tutto è cominciato con la sconfitta dei Miami Heat nello scorso campionato, che ha indotto la superstar della squadra, Lebron James, a cambiare squadra tornando a Cleveland. Per spiegare qual è l’effetto che può avere Lebron James sul pubblico americano, gli immobiliaristi di Miami calcolarono che nel 2010, dopo che annunciò di lasciare Cleveland per la metropoli della Florida, i prezzi delle case in città salirono tra il 5 e il 10%. Oggi, il mix tra le nuove stelle in ascesa del basket e i nuovi giovani in arrivo dalle università ha convinto la Nba di avere tra le mani un prodotto così appetibile per il pubblico televisivo da meritare più soldi per i diritti di trasmissione. Proprio per questo la Nba, guardando al rinnovo dei contratti, ha intenzione di raddoppiare i diritti televisivi assegnati alla Espn e alla Tnt per la trasmissione del- la partite del campionato di basket statunitense. Secondo indiscrezioni la Lega, guidata dal commissioner Adam Silver, avrebbe intenzione di anticipare la scadenza degli attuali contratti nei prossimi mesi nell’ambito delle trattative di rinnovo degli stessi. Disney e Time Warner hanno siglato contratti di otto anni con scadenza nella stagione sportiva 2015-2016, ma le parti hanno già avviato discussioni preliminari per prorogare termini e condizioni. Disney (Espn) I e Time Warner (Tnt) oggi pagano rispettivamente circa 485 e 445 milioni di dollari l’anno per la trasmissione delle partite. Tenuto conto di queste condizioni contrattuali e dell’eventuale conferma dell’attuale durata, i nuovi contratti potrebbero portare la Nba a incassare quasi 15 miliardi di dollari in totale, (riproduzione riservata) Evento mondiale a caccia di spot. Già nel 1990 le star del basket professionistico a stelle e strisce sbarcarono in massa a Tokyo per mostrare i lustrini alla nazionale regina dei cartoon e degli eroi sportivi formato teleschermo. Ma negli ultimi anni la Nba, divenuta per roster sempre più multietnica e global, è approdata nei palazzetti di Shanghai, Città del Messico, Londra, Istanbul, a Taipei. E pure in Brasile e financo nelle Filippine. Perché ormai la pallacanestro targata San Antonio Spurs, Miami Heats, Los Angeles Lakers, Boston Celtics e New York Knicks – giusto per citare le franchigie più famose – è divenuta il secondo sport per interessi, ascolti e giro d’affari degli States. Grazie anche all’internazionalizzazione dei suoi team: finora hanno giocato professionisti provenienti da ben 71 nazioni, Usa esclusi. E se la Nfl (football americano) è e resta irraggiungibile, la Nba negli ultimi anni si è messa alle spalle il quotato baseball della Mlb. Un successo che ha varcato i confini ed è divenuto planetario. Anche grazie al fatto che i club, blasonati o meno, hanno deciso di aprirsi al mondo e ora le stelle del parquet arrivano da ogni continente. Basti citare i neocampioni di San Antonio che annoverano cestisti francesi, argentini, brasiliani e un italiano (Marco Belinelli). Forte di questi numeri, la Nba ora fa la voce grossa con i network televisivi e chiede più soldi. Del resto in giro per il mondo c’è voglia di show, spettacolo, atleti e merchandising. E se il calcio, come ha dimostrato l’inchiesta di copertina di MF-Milano Finanza nel numero in edicola, la fa da padrone in Europa (Uk, Germania, Spagna, Italia e Francia), il basket ora vuole diventare un fenomeno Oltreoceano e non solo. Del resto, ogni singola partita di basket è un evento. E le finali sono un fenomeno mediatico globale visto a tutte le latitudini. D’altronde chi non conosce Magic Johnson, Michael Jordan, Shaquille O’Neal o Lebron James? Stelle indiscusse per le quali vale bene spendere milioni in termini di spot e immagine.