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La NBA valuta il taglio del 25% sui salari rimanenti dei giocatori

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Come riportato dalll’insider di ESPN, Adrian Wojnarowski, la NBA e il sindacato dei giocatori, la NBPA, stanno discutendo la possibilità di trattenere sino al 25% dei salari rimanenti in caso di annullamento della stagione regolare.

La speranza della NBA è sempre la stessa: riuscire in qualche modo e tra qualche tempo – anche diverse settimane – a riprendere il discorso da dove è stato lasciato, portando a termine la regular season e dando così il via ai playoff e alla corsa al titolo NBA.

Impossibile però in questo momento non prendere in considerazione anche altre strade, vista l’incertezza dettata dal diffondersi del contagio in tutto il mondo e in particolare negli USA. Rinunciare a delle gare sarebbe un costo per la Lega e a quel punto, inevitabilmente, anche per chi non dovrà più scendere in campo.

Stando a quanto previsto dal contratto collettivo, i giocatori perderebbero circa l’1% di stipendio per ogni partita cancellata – basando il calcolo su una clausola definita “di forza maggiore” che nessuno conosceva fino a pochi giorni fa e passata adesso al centro del dibattito. In caso di catastrofi, incluse epidemie e pandemie, si ricorre a quella.

In caso di “forza maggiore”, l’NBA potrebbe anche giocare un’altra carta, entro 60 giorni. La rivisitazione del contratto collettivo, il CBA, con valore sino al 2025. Ma non pare questa, al momento, la volontà di Adam Silver.