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Ginobili: “Belinelli super, mi ha sorpreso! Fantastici ricordi di Bologna e della Virtus”

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In un’intervista rilasciata e riportata da “Il Resto del Carlino”, il campione argentino Emanuel Ginobili ha ripercorso il suo passato da giocatore della Virtus Bologna, accolto e mai dimenticato dai tifosi delle V nere e da tutti gli amanti della palla a spicchi italiana. Occasione inoltre per parlare del fantastico ,e per certi versi inaspettato, inserimento del nuovo compagno Marco Belinelli nel mondo dei San Antonio Spurs, sorprendendo scettici addetti ai lavori e non solo. Ecco le sue parole:

 

“Di Bologna ricordo una squadra magnifica e tanta gente che mi ha fatto sentire come a casa. Beh, pure i tortellini, le tigelle, la mortadella, le tagliatelle al ragù e altre cose del genere. Ma sono aspetti meno importanti delle amicizie. Non vengo in Italia dal 2005. Le distanze rendono tutto più complicato, ma ho amici a Bologna che ho tanta voglia di rivedere. Quando finisce la stagione nella Nba sono talmente stanco che non ho la forza nemmeno di salire in aereo. Ma ho già deciso cosa fare quando smetterò di giocare: torno in Italia a vado a trovare gli amici. Della Virtus e dei suoi tifosi ho ricordi carissimi. Per me è stato un momento chiave della mia carriera. A Bologna sono diventato un giocatore completo e ho vinto per la prima volta. Nella mia testa, dopo Bologna, è cambiato tutto. Ho pure ricordi bellissimi e speciali dei miei compagni: Sconochini, Frosini, Rigaudeau, Jaric, Smodis, Andersen, Bonoga, Abbio, Griffith e Becirovic. Mamma mia che squadra, che allenatori, che staff, che tifosi. Con Marco ne parliamo spesso.”

Trattati i temi riguardanti il passato italiano, Manu si concentra sul presente ed in particolare parla del nostro Marco Belinelli, che tanto bene sta facendo in maglia Spurs, conquistandosi ruolo e minuti davvero importanti a suon di prestazioni da circoletto rosso: “Me lo ricordavo in maglia Virtus. Aveva 15-16 anni. Timido, magrolino, però con talento, carattere e faccia tosta. Quando ho saputo di ritrovarlo come compagno qui a San Antonio, sono stato contento. Innanzitutto perché capisce il gioco e sa giocare. Poi con lui posso parlare in italiano: così non dimentico la vostra lingua. Non mi aspettavo che si inserisse così bene negli Spurs, o almeno non così velocemente. Sapevo che prima o poi avrebbe fatto bene, ma così presto no. Chi arriva agli Spurs ha bisogno di più tempo. Lui dice che l’ho aiutato ad inserirsi, ma in realtà non ho fatto molto. Gli ho spiegato cosa vuole Popovich e, soprattutto, cosa non vuole il nostro coach. Come trovarsi meglio anche nelle situazioni apparentemente banali.”

L’ultima chiosa del mancino di Bahìa Blanca, è sul “Three Point Shootout”, ovvero la gara da 3 punti vinta da Belinelli in occasione dell’ultimo All Star Game, che tanto clamore e sensazione ha suscitato in Italia e non solo (vedi parole di Kobe Bryant clicca qui ): “Abbiamo preso in giro Marco per gli airball tirati durante la gara? No, per niente. Scherziamo? Ha vinto la gara e tutti eravamo a casa a guardarlo. E’ stato grandissimo!”