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Euro2013-Gruppo A: l’Ucraina non si ferma più, preziosa vittoria belga, Francia facile su Israele

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Continua il volo dell’Ucraina (3-0) di coach Mike Fratello verso la qualificazione al secondo Round degli Europei di Slovenia. I gialloblu portano a casa il terzo successo in fila battendo 88-83 una Germania (1-2) forse troppo baldanzosa dopo l’esordio vincente con la Francia. Mattatore di giornata ancora Sergii Gladyr con 25 punti e 5/10 dai 6.75 (oltre a 7 falli subiti) assistito da un Pooh Jeter regale con 19pt, 6 assist e altrettanti falli subiti. La solidità di Natyhazko (16 con 5 reb) e del suo backup Zaytsev (6 più 7reb), insieme ai 21 punti che gli ucraini lucrano dalle 13 perse tedesche fanno il resto. Alla Germania non bastano i soliti Benzing (18 più 5 assist) e Schaffartzik (doppia-doppia da 22 e 11 assist, uno dei giocatori più interessanti visti fin qui) oltre ai 16 del prodotto di U-Conn Niels Giffey. E’ la lucidità a far difetto alla squadra di coach Menz. L’efficacia del contropiede ucraino e le sole 6 perse fanno la differenza, nonostante la disperata rimonta teutonica, con un 18-4 a tamponare il –16, massimo svantaggio della gara, accumulato nel terzo quarto. Finita la benzina, però, i tedeschi si arrendono e rimandano le speranze di passaggio del turno alle ultime due sfide contro Israele e Gran Bretagna.

Vittoria chiave per il Belgio (2-1), vincente 76-71 contro la Gran Bretagna (1-2), che rappresenta un passo importante verso il secondo turno. Ancora una grande prova di Sacha Massot, l’ala grande di coach Marteels, che autografa 15 punti con 7/10 da due, ma il finale, dopo il pari a quota 64, è segnato dai 7 punti (sugli 11 totali) nei 5’ finali della 34enne point guard Roel Moors, che mette a frutto la sua esperienza per mettere i tiri decisivi. Doppia-doppia per Hervelle (10 + 10), mentre ancora il fosforo di Van Rossom (12 più 5 ast) guida i belgi nella serata no di Tabu e le triple di Mukubu (13, 4/6 da tre) lasciano un segno pesantissimo sulla partita. Per gli inglesi è il solito Daniel Clark (19 e 9 reb) a cantare e portare la croce con il suo impatto dalla panchina, che riequilibra il match dopo l’ottimo avvio avversario. Discreta prova del prodotto di College of Charleston Andrew Lawrence (11pt), anche Achara (12 più 3 reb, ma 5 perse) e Hesson (12 e 8 falli subiti) si battono bene, ma la squadra di coach Prunty è poco efficace dall’arco (6/24) e nel finale mancano i punti per ribaltare le sorti dell’incontro.

Infine la Francia (2-1), punta nell’orgoglio dalla sconfitta nell’opener con la Germania, asfalta 82-63 anche Israele (0-3), ormai virtualmente fuori. Il dominio incontrastato dei transalpini nel pitturato (42-24 il conto dei rimbalzi) e la differenza abissale nella selezione e nelle percentuali dal campo (57% vs il magro 41% israeliano) chiudono in fretta i conti, con coach Collet che si permette il lusso di ampie rotazioni, senza per questo privare il pubblico delle delizie di un Parker da 12 e 7 assist in 22’, imitato nella doppia cifra da Ajinca (13 più 6 reb) e dall’altro centro Petro (10 più 5r).

Israele, orfana anche di Tyus rientrato in patria per problemi fisici, risponde come può, con i 14 a testa di Casspi e Elyau, che però poco possono fare contro il talento e la profondità dei Blues.

Domani giorno di riposo per il Gruppo A, in attesa delle sfide di Domenica: Germania e Gran Bretagna si giocano testa a testa le residue speranze, il Belgio potrebbe staccare il biglietto per la seconda fase nel match serale contro Israele, mentre la sfida delle 17.45 tra Ucraina e Francia potrebbe a questo punto valere il primo posto nel girone.

Stefano Mocerino

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