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Home Italy in Europe Datome e il suo ritorno in Europa: “In estate contatti con Milano poi per me si è mosso Obradovic e ho scelto il Fenerbahçe”

Datome e il suo ritorno in Europa: “In estate contatti con Milano poi per me si è mosso Obradovic e ho scelto il Fenerbahçe”

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Gigi Datome torna in Europa dopo due anni di Nba. Tanta panchina a Detroit, qualche chance in più a Boston e la scelta di ritornare nel vecchio continente e abbracciare il progetto dell’ambizioso Fenerbahçe.

L’ex capitano della Virtus Roma racconta a “La Gazzetta dello Sport” i motivi della sua scelta: “Per rimanere a Boston chiedevo la garanzia di giocare con continuità. E siccome lo sapevano, dopo aver draftato quattro esterni, non vedendo la possibilità di darmi spazio, per coerenza non mi hanno neppure fatto un’offerta. Ma gli sono grato. Con loro sono stato benissimo. Prima non avevo una squadra per cui tifare, ora invece ce l’ho. Ho atteso di sapere se c’erano chiamate Nba, che sono arrivate. Mi volevano Dallas, Clippers e Washington e mettevano sul piatto dei buoni contratti. Ma non vedevo opportunità sul campo. Allora ho vagliato quelle europee. Dalla Russia alla Spagna, dall’Italia alla Turchia. Con Milano ci siamo parlati e ho avuto il piacere di conoscere Livio Proli che è stato super. Come lo è stato Alessandro Gentile, che sapeva dell’interessamento perché eravamo a ridosso del raduno con la Nazionale. Alla fine ho deciso per il Fener perché volevo fare un’esperienza in un club europeo con ambizioni importanti. Spero di aver avuto ragione”.

Datome spiega inoltre perchè ha voluto ripartire proprio dalla Turchia: “Volevo trovare spazio e giocare in una squadra al più alto livello possibile. Quello turco è un campionato in crescita e il Fener è una società che è arrivata alle Final Four l’anno passato, eliminata in semifinale, con gran voglia di rivalsa. Istanbul è una bellissima città, ho ottenuto un buon accordo economico. Per me si è mosso Obradovic in persona, praticamente il Mourinho del basket. O meglio, il Phil Jackson degli europei. Per noi in spogliatoio è un’autentica leggenda, uno che ha vinto tutto con Nazionale e club. Fa giocare un basket di letture, molto intelligente, collettivo, con tante soluzioni in attacco e cura del dettaglio. Mi piace.”

Infine un giudizio sull’ultimo Europeo azzurro che ha visto Datome seduto in pancha per infortunio: “Ora sono perfettamente guarito, anche se mi manca un po’ di condizione. È stato un peccato non stare bene durante la fase decisiva. Sono stato zen, dicendo che le cose gravi della vita sono altre, però questa squadra la sentivo mia dopo averci investito per molti anni. Conta solo il risultato e per mezzo canestro potevamo perdere con la Germania ed essere fuori già al primo turno. E sarebbe stato un fallimento totale. Per lo stesso mezzo canestro, però, potevamo battere la Lituania, con cui abbiamo perso al supplementare. Saremmo entrati fra le prime quattro e poteva succedere di tutto. Zeman diceva: che il risultato può essere casuale, la performance no. E noi ce la siamo giocata con tutti. C’è stata la grande passione dei tifosi, ottimi numeri su Sky. Per il movimento è stata una bella estate. Pensi, mi sono cresciuti i followers più di quando ero in America”.