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Colazione da Hackett. Domani mattina Daniel esordisce contro Rodi per dimostrare di essere un colosso

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HackettDaniel Hackett inizia una parte cruciale della sua carriera e della sua maturazione in generale di domenica mattina alle undici. Uomo sempre fuori dagli schemi siamo sicuri apprezzerà l’idea di esordire in campionato con un’altra canotta biancorossa e pesante ad un orario inusitato.
Sono passati solo pochi mesi dall’addio molto social, via Istagram, ai tifosi di Milano. Anche in quel caso aveva diviso il popolo: tra chi lo ringraziava per esserci stato ma anche con qualche voce che lo ringraziava, per aver deciso di non esserci più. In mezzo sono successe tante cose: un training con i Knicks in cui erano riposte ben poche speranze reali, un Europeo dove non ha mai fatto saltare il banco (il solito bravo che non si applica), e un abboccamento con il Pana, salvo poi l’inversione ad u che lo ha portato dall’altra parte. Hackett oggi ha ventisette anni, l’età della completa maturazione per gli sportivi a sentire la mitologia sportiva.

Sembrerebbe la volta buona per il grande salto e lo sa anche lui, che anche a questo giro ha messo nel contratto una clausola che lo libererebbe in caso di chiamata dall’alto (leggasi Nba). L’Olympiacos ha dimostrato di puntarci, sacrificando uno come Sloukas. Slu alla fine ha accettato di prendersi il posto lasciato vacante al Fenerbache da Goudelock che, prima dell’arrivo di Hackett a Milano, qualche anno fa aveva rischiato di finire ai meneghini ed ora è tornato in Nba. Sloukas è stato determinante nelle tre finali negli ultimi quattro anni dell’Oly. Risulta difficile credere che la scafata dirigenza biancorossa creda che Daniel sia o possa diventare Sloukas. I due sono diametralmente opposti nel gioco ed è difficile aspettarsi da Hackett le stesse doti di leadership. Slu era un uomo squadra, capace di dare un contributo continuo da una parte e l’altra del campo. L’Hackett visto fino ad adesso ha più qualità e più punti nelle mani del greco ma non ha mai avuto la continuità tra i suoi punti forti. Certo gli up and down non dovrebbero turbare più di tanto se il tuo compagno di backcourt si chiama Vassilis Spanoulis e anche questo avere meno responsabilità potrebbe sancire l’auspicato passo avanti per il figlio fi Rudy.

La stagione chiave di Hackett inizia contro la Kolossus Rodi, della serie “siamo famosi per..”. Intanto che aspettiamo a queste latitudini di commentare la Duomo Milano o la Colosseo Roma dobbiamo però riconoscere agli avversari di domani di essere una squadra dura e arcigna da affrontare, tanto che a maggio contro di loro sono caduti pure i rivali del Pana. Certo un colosso non può spaventare Hackett, di fronte alla grande occasione per essere sempre “Full HD”.