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Italy in Europe – Spain: Pietro Aradori ci racconta in esclusiva le sue sensazioni dopo un mese in Spagna

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È passato poco più di un mese da quando Pietro Aradori si è incorporato nelle file della squadra spagnola del Movistar Estudiantes. Una decisione presa al volo, dopo la brusca interruzione dell’avventura in Turchia al Galatasaray, come racconta lo stesso Pietro a BasketItaly: “Non era facile trovare una situazione adatta a me a metà stagione, la proposta dell’Estudiantes mi sembrava l’ideale a questo punto della mia carriera, anche per aprirmi un nuovo mercato qui in Spagna.

Sono qui da solo un mese e sono appena all’inizio, ma sono contento di aver accettato la proposta dell’Estudiantes, le cose stannoandando bene, mi sto integrando alla squadra e stanno arrivando risultati importanti”.

 

Pensi che l’Estudiantes possa ambire a qualcosa di più della salvezza? Siete a 3 vittorie dalla zona play-off, non è un’utopia…

“Beh, ovviamente l’obiettivo primario della squadra è quello di raggiungere la salvezza il prima possibile, poi ovviamente un pensierino a fare qualcosa in più lo facciamo: 3 vittorie possono essere tante o poche. Il campionato spagnolo è di un livello molto alto, basta pensare che il Barcellona fino ad ora ha rimediato 6 sconfitte, anche il Real Madrid ha perso delle partite e in testa alla classifica c’è Malaga… Ci sono tante squadre difficili da incontrare e battere”.

Ti piacerebbe continuare la tua carriera in Spagna, magari in una squadra che lotta per i vari titoli?

“In questo momento non ci penso; voglio dare del mio meglio qui all’Estudiantes. Poi… perché no? L’idea che avevo a inizio stagione era quella di andare a giocare all’estero e mi piacerebbe restare a giocare qui”.

Si vive bene a Madrid?

“Sì, mi piace molto. Che è una delle città più belle d’Europa lo sanno tutti e si sta bene. Inoltre l’Estudiantes è una squadra storica del campionato spagnolo, con anche una scuola dove i ragazzi possono dedicarsi allo studio la mattina e poi allenarsi al pomeriggio; il settore giovanile è molto importante in questa società”.

Come va con lo spagnolo? Stai prendendo lezioni?

“No, lezioni no, comunque va abbastanza bene, imparo giorno dopo giorno. La lingua è molto simile all’italiano, quindi riesco a capirla bene; per parlarla mi ci vorrà un po’ di più”.

Anche qui, come in Italia, il calcio è lo sport nazionale e il resto passa un po’ in secondo piano. Hai raccontato su Twitter che ti hanno chiesto una foto perché hanno detto che assomigli a Benzema… Ma non da un po’ fastidio questa situazione?

(Ride) “È vero… Beh, è stato un aneddoto simpatico, non è che mi arrabbi, anzi, ci rido sopra! Effettivamente un po’ in tutta Europa, a parte forse qualche paese più piccolo, il calcio va per la maggiore. Comunque trovo che qua in Spagna diano più risalto alla pallacanestro rispetto che in Italia, è più seguito dai vari mezzi di comunicazione e dal pubblico in generale, con anche notizie nei vari telegiornali”.

Parlando un po’ di nazionale, ci sono grandi aspettative in vista dei prossimi Europei e avete creato un bel gruppo con gli altri azzurri. Credi che sarete una delle rivelazioni del torneo?

“Sicuramente siamo un bel gruppo costruito negli anni; l’incognita in vista di un evento come l’Eurobasket è vedere alla fine chi ci sarà e chi no; comunque siamo sicuramente in lizza per ritagliarci uno spazio importante”.

Ci sarà subito un Italia-Spagna nel girone. Per te sarà una sfida particolare?

“Mah, non direi, anche perché sono qua solo da un mese… Forse, se mi rifai questa domanda più avanti, magari potrei dirti di sì. Abbiamo giocato diverse volte contro la Spagna e sono sempre partite molto intense”.

Sei in contatto con gli altri azzurri sparsi in giro per il mondo (NBA, Europa, Italia)?

“Sì, ci teniamo in contatto, anche perché siamo amici anche lontano dal parquet: siamo davvero un bel gruppo e questo è molto importante per costruire qualcosa di buono”.

Per concludere, quali sono i tuoi obiettivi personali a corto e medio raggio?

“Innanzitutto voglio aiutare l’Estudiantes a raggiungere la salvezza e magari anche qualcosa di più, inoltre mi piacerebbe costruirmi una reputazione qua in Spagna. Poi, ovviamente, c’è la Nazionale, che per me è molto importante: l’obiettivo è quello di continuare come negli ultimi anni sia per noi che per i tifosi”.

Ringraziamo Pietro Aradori per la sua squisita disponibilità e simpatia e gli auguriamo di sfondare nella Liga Endesa e soprattutto con la maglia azzurra.