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Olimpia, gli attacchi vendono i biglietti, ma le difese…

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Kruno Simon 28-10-2016

Poco meno di un mese di stagione ma, esclusa la Supercoppa, sono già 8 le partite giocate tra campionato e Eurolega e quindi si può fare un mini bilancio della situazione.

Se c’è una cosa che funziona è l’attacco: 83.5 di media in campionato e 87.8 in Eurolega, segno che c’è buona circolazione di palla (20 assist a partita) e che il potenziale offensivo è già ben sfruttato dopo solo un mese.
La musica cambia quando si passa al lato difensivo, che pare essere il principale problema di questa Olimpia Milano.
74,3 punti concessi in campionato ma soprattutto 92,3 in Eurolega, una enormità difficilmente accettabile. La difesa spesso passa per l’atteggiamento, infatti nella gara col Real Madrid nel primo tempo sono stati concessi 4-5 canestri elementari per pure disattenzioni difensive come mancati cambi sul blocco e scarsa comunicazione. Risultato: punti facili per il Real Madrid, e concederli in questa Eurolega è come sanguinare davanti a uno squalo. Altra grande problematica sono i punti concessi su seconda opportunità, spesso derivati da disattenzioni a rimbalzo (tagliafuori a tratti inesistente).
Nelle prime due sfide questo problema è stato mascherato dalla grande caparbietà offensiva ma in terra greca e ieri sono emersi i problemi.
Come dice lo stesso Repesa “Subire tanti punti non è caratteristica delle mie squadre”, quindi è ben consapevole del problema e sicuramente si tratta della sua prima preoccupazione. Tuttavia nella costruzione di questa squadra si poteva intuire un problema del genere.
L’Olimpia ha sicuramente innalzato il livello tecnico ma ha anche perso qualità difensiva sugli esterni (ciò che portavano Lafayette e Jenkins), rimediando parzialmente con Zoran Dragic che si sbatte ma non può rimediare a tutto.
Sotto canestro era prevedibile soffrire a rimbalzo ma le disattenzioni non sono tanto intrinseche per la qualità dei giocatori ma solo di disattenzione. Basterebbe più tagliafuori da Raduljica e Mclean per proteggere meglio il rimbalzo. Il rimbalzo non è solo questione di fisico ma è soprattutto di posizione, cosa che l’Olimpia sta facendo raramente, Raduljica in primis.

Nota a margine la gestione del miglior difensore di squadra: Bruno Cerella. L’Italo argentino non è un fenomeno ma sa difendere e forse piuttosto di avere il povero Abass 40 minuti in panchina forse con un minutaggio molto ristretto è più utile Brunito, un paio di minuti a mischiare le carte, a spendere un paio di falli e a mordere le caviglie agli avversari sono una buona tattica per spezzare il ritmo e ritrovare fiducia nella propria metà campo. E anche con dettagli come questi che l’Olimpia nel 2014 trovò i playoffs (Cerella su Spanoulis nelle top 16).
I singoli poi devono ancora migliorare, ma come è normalissimo a inizio stagione. Raduljica ancora deve presentarsi, Gentile dopo alcuni segni di ripresa ieri è sprofondato nuovamente, Sanders non ha ancora iniziato una partita giocando da Sanders. Insomma i fattori sono molteplici, i problemi diversi ma tutti risolvibili. È solo ottobre niente allarmismo anzi, la situazione è tutto tranne che grave (il 2-2 in Eurolega è sicuramente un buon risultato) ma i milanesi devono essere subito consapevoli dei loro errori e dei loro margini di miglioramento, per non perdere l’occasione quando conterà maggiormente.