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Il punto sulla A: traffico nelle zone alte, ma quanto influiscono le coppe?

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Il titolo dopo l’epilogo della sedicesima giornata del massimo campionato può essere: “la grande ammucchiata”. Infatti in questo momento storico della stagione sono ben quattro le squadre in testaalla classifica, con due squadre al quinto posto che hanno solo due punti di ritardo dalle capolista. Una classifica nelle zone nobili molto simile, e sicuramente lo potranno notare quelli con qualche capello bianco in testa, a quelle della fine degli anni 80’ ed inizio anni 90’, dove era un fattore dominante del torneo quello di ritrovare un buon numero di squadre a contendersi la prima piazza. Questa abitudine, invece, negli ultimi anni si era completamente persa visto il perseverante dominio nelle regular season di turno della Montepaschi Siena, sostituita nell’anno passato dalla fantastica cavalcata in testa dalla prima all’ ultima giornata del torneo da parte della Cimberio Varese. Grande equilibrio in testa della classifica, quindi come fattore chiaro, lampante, visibile ad occhio nudo dando una veloce lettura alla classifica, ma in questa fase del campionato, probabilmente, il fattore che determina questo grandissimo equilibrio è uno che con le vicende del campionato non ha nulla a che vedere, ma che incide in maniera massiccia sulle sorti delle vicende sui nostri parquet di Lega A. Questo fattore X sono le coppe europee, che in alcuni casi aggiungono quid vincenti ad alcune, mentre tolgono molto in termini di energie fisiche e mentali ad altre. Il caso della squadra rimpinguata in termini di convinzione nei propri sconfinati mezzi tecnici e fisici (riferito al quadro della pallacanestro italiana) è quello dell’Olimpia Milano. Nel caso dei milanesi sarebbe facile dire che l’aggiunta di Daniel Hackett è stata determinante nel ruolo di play, post numero 1 nel quale nella città meneghina per anni si lamentava e se ne criticava la latitanza di interpreti all’altezza del blasone e degli obiettivi societari, ma la gara della svolta stagionale è facilmente individuabile nella roboante vittoria di dieci giorni fa al Forum contro i campioni d’Europa dell’Olympiakos. La vittoria sui bicampioni d’Europa, oltre a dare la svolta psicologica agli uomini di Banchi, ha ridato un entusiasmo che non si vedeva oramai da anni nell’ambiente milanese come dimostrano le numerose presenze ad Assago pure nell’ultima vittoria interna contro Brindisi. Bisogna tornare a solamente dodici mesi fa quando tra i tifosi dell’Olimpia si respirava un’ aria di totale sfiducia per una squadra che in campionato aveva infilato di questi tempi un’incedibile serie di sconfitte interne consecutive, invece ora la musica è del tutto cambiata come dimostra il match dominato sin dalle prime battute contro i brindisini dell’ex Bucchi. Così Milano ha agganciato in testa i pugliesi, per i quali gli elogi per lo stupendo girone d’andatasi sprecano, e Cantù in compagnia dell’altra metropoli l’Acea Roma. Il caso della truppa brianzola fermata sul campo della matricola terribile Pistoia è quello della squadra, invece, che vede perdere colpi in campionato a causa delle fatiche imposte dal triplice impegno settimanale. Non può essere sicuramente una coincidenza la sconfitta canturina, arrivata al supplementare, a causa della rimonta pistoiese nell’ultimo quarto dopo una gara condotta seppur non con ampi scarti sin dal primo quarto da Leunen e compagni. Analoghi discorsi (al netto dei discorsi opposti fatti sulla sponda milanese per la questione Hackett) si possono fare, anche, per Siena sconfitta dopo una gara molto equilibrata nelle battute finali da una Cremona rinata sotto la gestione Pancotto, capace di infilare ben tre vittorie in fila e raggiungere la terz’ultima posizione. Ora i senesi sono quinti in classifica con Sassari, la quale anch’essa impegnata in Eurocup come Cantù e Mens Sana è riuscita faticando e non poco ad aver ragione sulla Granarolo Bologna (nella città felsinea ci si interroga se dopo il folgorante inizio di stagione e l’ultimo periodo ricco, invece, di solo sconfitte su quale sia la reale dimensione e forza del gruppo di coach Bechi), ma la vittoria sassarese in questo momento sembra la classica eccezione che conferma la regola. Chiude gli esempi delle squadre “penalizzate” dagli impegni infrasettimanali europei la Grissin Bon Reggio Emilia, scioltasi come neve al sole negli ultimi cinque minuti di gara sotto le bome di Clark contro Varese, quest’ultima in cerca di rivincite dopo la sfuriata del cavalier Cimberio, nel turno interno al Palabigi. La capolista Roma, non per essere petulanti, è l’esempio della squadra che avuto giovamento dall’uscita dalla coppa, infatti numeri alla mano con l’eliminazione dall’Eurocup ha migliorato il proprio rendimento in campionato. La vittoria interna su Montegranaro ha consentito i giallorossi di agganciare la vetta, mentre una Sutor sempre più in difficoltà dal punto di vista societario vede assottigliarsi a due i punti di vantaggio sull’ultimo posto, che significa retrocessione sui cugini pesaresi. Quest’ultimi hanno vinto (singolare che in tre vittorie su sedici gare disputate due siano state contro gli irpini) in casa contro una Avellino in forte crisi d’identità negli ultimi quindici giorni. Chiude il quadro della giornata la vittoria interna della Reyer Venezia contro la JuveCaserta: la truppa lagunare vede sempre più da vicino le zone altissime della classifica (-4 dalla testa) ed in un campionato così equilibrato, e senza impegni nelle coppe, può puntare ad una delle prime quattro posizioni in graduatoria.