fbpx
Home Editoriali Il bilancio finale sull’anno di Coppe Europee delle italiane

Il bilancio finale sull’anno di Coppe Europee delle italiane

0

Con la vittoria dell’EuroChallenge Cup della Grissin Bon Reggio Emilia è andata in archivio la stagione europea delle nostre formazioni, e per BasketItaly, che come avete potuto apprezzare ha seguito minuziosamente il cammino delle squadre italiane in giro per l’Europa, è il momento di trarre bilanci e giudizi sulla stagione di coppe europee delle italiane.

Innanzitutto è doveroso partire dalla Grissin Bon Reggio Emilia per la portata dell’impresa compiuta dagli uomini di coach Menetti, e perché il ricordo del successo dell’EuroChallenge Cup al PalaDozza di  Bologna dell’altro ieri sera  è ancora fresco nelle nostre memorie e nei nostri occhi. Con la vittoria della squadra reggiana le nostre squadre di club tornano a riscrivere il proprio nome in un albo d’oro delle competizioni Fiba dal 2010, anno nel quale la Virtus Bologna, vinse sempre l’EuroChallenge Cup contro i francesi del Nancy, sempre nel capoluogo emiliano, ma nella cornice della Futur Station Arena di Casalecchio. I soliti denigratori ed i soliti melagrani potrebbero obiettare che l’EuroChallenge Cup non è sicuramente competizione paragonabile all’Eurolega e nemmeno all’Eurocup, e si potrebbe aggiungere sul livello modesto delle squadre nella competizione (il Triumph Lyubertsy, avversaria di Reggio Emilia in finale, non è squadra di prima fascia nemmeno nel campionato russo), ma niente può cancellare la determinazione con la quale la dirigenza, lo staff tecnico e gli atleti reggiani hanno inseguito il successo nel torneo. Convinzione e determinazione della società emiliana, dimostrata dalla ferma volontà di organizzare l’epilogo della coppa nel sempre suggestivo scenario del PalaDozza di Bologna, organizzazione di un evento cestistico mai facile in Italia per i soliti motivi di vacche magre dal punto di vista economico e per un interesse mediatico sempre pari all’indifferenza; ma mai come in questo caso la società emiliana è stata premiata dal successo finale e dalla grande partecipazione di pubblico (una vera e propria carovana di oltre 4500 persone si è mossa da Reggio in direzione Bologna centro), che hanno sancito come, anche nel  avaro di gioie mondo del basket italiano, una seria programmazione alla fine ripaga degli ingenti sforzi fatti. Dato merito alla società reggiana, riflettori puntati sui protagonisti in campo, che hanno sempre perseguito l’obiettivoeuropeo, anche, quando il cammino verso le Final-Four si era complicato a causa dei tanti infortuni nel mese di Febbraio. Determinante è stata la vittoria in Slovenia in quel di Novo Mesto, quando in un freddo pomeriggio d’inverno i ragazzi di coach Menetti sono riusciti a violare l’ostico parquet sloveno al termine di un tempo supplementare, e questo successo ha reso in discesa il cammino verso l’immensa gioia ed il trionfo dell’altra sera. Reggio Emilia è sicuramente la nota lieta in campo Europeo, mentre i giudizi sulle altre italiane sono a luci ed ombre. Giudizi a luci ed ombre anche per Milano: sicuramente da lodare il cammino nelle Top 16 con il secondo posto conquistato nel girone davanti a squadroni come Olympiakos e Panathinaikos (le due formazione greche sono le vincitrici delle ultime tre edizioni dell’Eurolega) e squadre dal budget come le turche dell’Efes e del Fenerbahce, ma resta il grande rammarico e dispiacere nel non essere riuscirti a completare l’opera nei quarti di finale contro il Maccabi Tel Aviv, squadra alla portata del talento e del potenziale atletico del team di Banchi. Maledetta è stata la sciagurata gara uno del Forum d’Assago, quando con uno scellerato ultimo quarto, dove sono ricomparse antiche paure ed incertezze nel team targato Armani, si è gettato al vento l’enorme vantaggio nel match e quello del fattore campo, poi effettivamente improbo da ribaltare nel catino rovente della Nokia Arena. Resta l’enorme rammarico per l’Olimpia di non essere riuscita a qualificarsi per le prossime Final Four al Forum d’Assago, nelle quali giocando “in casa” e senza particolari pressioni rispetto alle avversarie veramente sarebbe potuto accadere di tutto, ma con “ i se ed i ma” non si fa la storia, e resta il dato inconfutabile, che  dal 2011, quando fu la Mensa Sana Siena a rappresentarci, non abbiamo squadre alla Final Four della massima competizione continentale per club. Per la stessa Siena, impegnata come Milano in Eurolega, va detto che già se si fosse centrato il meritato (per la grinta dimostrata e  per la rimonta nel girone di ritorno di qualificazione) traguardo delle Top 16, poi sarebbe stato veramente difficile onorare nel migliore dei modi un impegno, così probante, con un roster non paragonabile con quelli degli anni passati.  In Eurocup, anche, dal 2011, quando la Benetton Treviso arrivò alla Final Four della manifestazione organizzate proprio al PalaVerde, non abbiamo avuto più squadre in grado di fare molta strada in una coppa in crescita vertiginosa per livello delle squadre in gara come evidenzia la finalissima tra due corazzate come Valencia ed Unics Kazan, allenato dal nostro Andrea Trinchieri. Aprendo una breve parentesi sui coach italiani, il nostro basket può vantare, si in questo caso, di avere sempre allenatori sulla cresta dell’onda in Europa come il prima nominato coach Trichieri alla sua prima esperienza su una panchina di club europea, e come dimostra l’intramontabile Ettore Messina, il quale alla guida del suo Cska Mosca sarà protagonista al Forum per l’ennesima Finall Four di Eurolega della sua carriera. Tornando al percorso delle nostre in Eurocup: discreto il comportamento di Sassari, eliminata negli ottavi di finale dall’Alba Berlino,e quello di Cantù, beffata nel girone pre ottavi da un solo punto di differenza canestri da un’altra tedesca l’Ulm; molto deludente, invece, il cammino nella coppa della Cimberio Varese e dell’Acea Roma, eliminate già nel girone iniziale, ma sia i varesini che i romani hanno continuato a dimostrare  i propri limiti tecnici e di  roster, rispetto alla scorsa ottima stagione in campionato, anche nel proseguo della stagione sui nostri parquet di gioco.