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Do you remember? – Robert “Tractor” Traylor: colui che fu preferito ad uno sconosciuto Dirk Nowitzki

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Una piccola parentesi nel nostro campionato ci permette di raccontare la sua storia. Non un campione ma un onesto giocatore di pallacanestro, nonostante un fisico che con la pallacanestro avesse poco da spartire.

Robert Traylor (nella foto da thekobebeef.wordpress.com) nasce a Detroit il 1° febbraio 1977. Il suo sogno è giocare a basket ma il suo fisico non è proprio da atleta: ai 2,02 di altezza si aggiungono i circa 140 chili che non sono proprio il massimo per uno che vuole sfondare in Nba. Non a caso gli viene affibbiato l’appellativo di “Tractor” (il “Trattore”) che lo accompagnerà per tutta sua vita. Ma nonostante la stazza, le mani del giovane Robert sono educate e la rapidità di piedi non è da meno. Per questo la sua carriera universitaria a Michigan non è niente male. Sono diversi i suoi estimatori al Draft del 1998, un draft passato alla storia per scelte assai discutibili ma nel quale Traylor è uno dei più appetibili. Alla numero 1 infatti i Clippers pescano Michael Olowakandi con la speranza di trovare il nuovo Hakeem Olajuwon ed invece si ritrovano tra le mani una delle peggiori prime scelte della storia. Il futuro All-Star Dirk Nowitzki viene invece scelto solo alla 9 da Milwaukee, preceduto anche dal nostro Robert che va a Dallas con la 6^ pick. Ma nel 1998 poco si sa in America delle potenzialità del biondo tedesco, mentre si conoscono le buone qualità di Traylor. “Meglio avere un discreto mestierante piuttosto che uno sconosciuto europeo ricco di incognite” – avranno pensato i Mavs. Ecco spiegata l’immediata trade che porta Nowitzki a Dallas e Traylor a Milwaukee. Inutile ricordare come si evolverà la storia: il teutonico diventerà uomo franchigia dei texani ed ancora oggi detta legge in Nba, mentre Traylor, proprio in Nba, ci resterà “solo” 7 anni divisi tra Bucks (’98-’00), Cavaliers (’00-01, ’04-’05) e Hornets (’01-’04). Robert in Nba non sfonda (4,8 punti e 3,7 rimbalzi di media) e quello scambio con Nowitzki (nella foto in basso da dfw.cbslocal.com) sarà per lui sempre un peso e un marchio che lo segnerà per tutta la carriera.

Dopo due anni di inattività, causa un’operazione all’aorta nel 2005 che gli fa perdere un contratto con gli allora New Jersey Nets, decide di abbandonare gli States pur di continuare a giocare a basket. La prima esperienza la fa in Spagna nel 2006, a Vigo per la precisione. Solo 6 partite e poi via per un ritorno in Centro America. Nel 2007/08 infatti veste la canotta dei Cangrejeros de Santurce, società del massimo campionato di Porto Rico. Poi ancora Europa: vola in Turchia per approdare al Kepez Belediyesi Spor Kulübü. Conclusa la stagione, ecco che il suo destino si incrocia con l’Italia. E’ il 2009 quando Rieti decide di trasferire la sua sede di gioco a Napoli. I problemi finanziari sono notevoli ma nonostante ciò il patron Papalia prova a mettere su una roster che possa giocarsi la salvezza in massima serie. I risultati in avvio di stagione sono disastrosi, il gap con le altre contendenti è imbarazzante. Si cerca di correre ai ripari. Uno dei rinforzi a stagione in corso è proprio Traylor che atterra a Napoli agli inizi di Novembre e immediatamente, grazie ai suoi modi affabili e a quell’aspetto da gigante buono, si fa ben volere da tutti. Il pubblico partenopeo ha però poco tempo per goderselo perché la sua avventura all’ombra del Vesuvio dura solo 7 partite: lo stato delle finanze societarie si aggrava ulteriormente e tutto il roster viene lascito libero di trovarsi una nuova sistemazione. Napoli calcherà per ancora qualche settimana i parquet italiani con dei ragazzini che regaleranno spettacoli indecorosi. Robert, dal canto suo, decide di ritornare a Porto Rico e si accasa ai Vaqueros de Bayamón, squadra nella quale, dopo una breve parentesi in Messico, ritorna nel 2011.

Proprio nel maggio del 2011 il cuore, che già aveva fatto i capricci sei anni prima, tradisce “The Tractor”. I suoi amici e lo staff dei Vaqueros non hanno notizie di lui da diversi giorni. E’ l’11 maggio quando il corpo di Traylor viene trovato senza vita nella sua casa a Porto Rico. La notizia arriva quasi immediatamente in Italia e colpisce gli appassionati. Vuoi per la sua stazza, vuoi per quello scambio folle del Draft ’98, vuoi per la sua breve esperienza in maglia Martos Napoli, il “Trattore” era diventato un personaggio a cui tanti erano legati. Così come legati saranno ancora una volta i destini dello stesso Nowitzki e di Traylor: proprio poche settimane più tardi il tedesco conquisterà infatti uno storico titolo Nba e verrà nominato Mvp delle Finals. Soltanto la morte ha saputo dividerli.

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