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Do you remember? – Katelynas, cuore biancorosso

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Per la rubrica “Do you remember?” di questa settimana non seguiremo la falsariga delle due uscite precedenti, quando a farla da padrone c’era il genio e sregolatezza (o follia) di Bobbit e Mo Taylor.

Questa puntata è dedicata ad un giocatore che ha

calcato per diversi anni i parquet italiani, ma è rimasto nel cuore dei tifosi Olimpia, data la sua abnegazione, lo spirito di sacrificio e quella sua voglia di sbattersi che tanto spesso i tifosi delle Scarpette Rosse hanno cercato e difficilmente trovato (qualcuno ha detto Fotsis?). Parleremo di Mindaugas Katelynas.
L’ala lituana si trasferisce nel 2001 in America, allo Junior College di Eastern Utah. Finisce in NCAA Division 1 a Chattanooga – Tennessee, dove vince anche lo Slam Dunk Contest e si guadagna l’appellativo di AirLithuania (che fantasia questi americani!). Prova la carta Nba, non trova interessata nessuna franchigia e finisce a Cantù. Il potenziale è buono, ma si infortuna gravemente al braccio e viene tagliato dopo aver giocato solo 5 partite. Nel 2006/07 è a Casale in LegaDue, dove mette insieme numeri più che discreti(12.9 punti con il 61% da 2 e 8.4 rimbalzi a partita). L’annata è buona e cerca ancora un contratto Nba, ma senza fortuna. Le richieste economiche sono alte e rimane senza squadra: questo finché l’Olimpia non decide di dare una scossa alla stagione, caccia Markovski e prende Caja. Il nuovo allenatore non può vedere Hervè Touré, che viene tagliato poco dopo il suo arrivo e viene rimpiazzato proprio da Minda. Lo scetticismo tra i tifosi è piuttosto diffuso, sia per l’annata che non sta andando come ci si attendeva, sia perché il buon Minda non suscita l’entusiasmo che scatenerebbe un grande nome. La stagione alla fine è discreta, visto sopratutto come si stava mettendo, con Danilo Gallinari MVP alla sua seconda e ultima stagione italiana e con l’Armani Jeans che chiude 5°, va a vincere gara 5 a Montegranaro nei quarti e poi viene spazzata via dal MontedeiPaschi Siena in semifinale. E il nostro Minda? Il campo lo vede pochino (13 minuti di media) e fa fatica ad imporsi nella metacampo offensiva (5 punti di media), ma incomincia a farsi apprezzare per la difesa e l’intensità che mette quando scende in campo.
L’anno seguente cambia tutto, Armani oltre che sponsor diventa anche proprietario e incomincia ad investire infruttuosamente vagonate di soldi. L’unico giocatore che rimane è proprio AirLithuania, cui viene proposto un annuale. Oltre che la proprietà, è cambiato anche il soprannome di di Katelynas, visto che sulla balaustra del secondo anello del Forum di Assago spunta uno striscione: Uragano Katelynas. La squadra inizia maluccio, non si qualifica alle Final Eight di Coppa Italia, ma riesce a passare alle Top16 di Eurolega, grazie alla vittoria sul Panionios dove l’eroe è Luca Vitali con 32 punti in 29′, con uno straordinario 7/9 da 3. L’uragano contribuisce con 6 punti e 6 rimbalzi in 14′ di gioco. Il sogno di raggiungere i playoff di Eurolega si infrange però al Pireo, dove l’Olympiacos batterà la squadra di Piero Bucchi 84-81, ribaltando anche il +2 che la squadra meneghina aveva ottenuto all’andata. Poco spazio per Katelynas in quel match, con solo 5′ sul campo. Nel frattempo la squadra chiude 6° in campionato e si appresta a sfidare una sorprendente Teramo ai quarti. Milano vince Gara1 e Gara2, perde Gara3 in Abruzzo e sta buttando via Gara4 al Lido, visto che dopo una partita dominata per metà (+14 all’intervallo) è sotto di 2 con Teramo che deve rimettere da metacampo. L’arbitro fischia i cinque secondi (anche se i replay successivi dimostreranno che erano 4” e spicci anziché 5” pieni). Palla all’Armani, Price cerca la penetrazione centrale, vede liberissimo Kate nell’angolo, lo serve e, da buon lituano, lui punisce la squadra teramana. Tripudio al Lido (chissà quando si potrà rigiocare lì, ma questa è un’altra storia) e il nostro giocatore, sempre gregario, sempre pronto a sacrificarsi per gli altri, per una sera è l’eroe. L’Armani Jeans batte Biella in semifinale con Katelynas che firma 10 punti nella decisiva gara4. La finale contro Siena è proibitiva, sia per la forza dell’avversario, sia per gli infortuni che capitano ai lunghi milanesi, che costringono Bucchi a schierare diversi minuti il capitano Joey Beard e che impongono la partenza da titolare (seconda volta in stagione) per AirLithuania in gara2, dove si il giocatore di Alytus sarà miglior marcatore della sua squadra con 14 punti. La stagione finisce con un 4-0 secco per Siena che festeggia lo scudetto al Forum. Milano rifarà completamente la squadra in estate e dopo aver rinnovato a luglio Katelynas, lo rilascerà ad agosto. Dopo due anni in Spagna, dal 2011 è tornato a casa, al Lietuvos Rytas. Il trattamento ricevuto dalla dirigenza milanese è stato uno dei primi segnali dell’approssimazione con cui molto spesso è stato svolto il compito negli anni della gestione Armani.
Quello che è rimasto ai tifosi Olimpia è il grande cuore, lo spirito da “Fiero il Guerriero” messo in campo anche a dispetto di una tecnica non sempre sopraffina (nonostante le mani educate tipicamente lituane), ma anche l’idea che in questo fantastico sport, il gregario possa divenire l’eroe, anche solo per una notte.