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Do you Remeber – Mike ‘il professore’ Mitchell

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Mike Mitchell, SpursUltimo appuntamento con il nostro esclusivo “Do You Remember”, prima delle sosta estiva, dedicato ad un mostro sacro della pallacanestro internazionale e che l’Italia ha avuto l’onore di vedere giocare dal vivo: Mike ‘il professore’ Mitchell. Probabilmente uno dei più grandi cestisti arrivati in Italia, realizzatore come pochi, un signore che ha disputato ad alti livelli

ben dieci stagioni in NBA e che purtroppo è scomparso il 9 giugno del 2011 a soli 55 anni dopo due anni di disperata lotta contro un terribile male.

 

Giocatore atletico, robusto, predatore a rimbalzo ma a condire il tutto una mano educatissima che lo rendeva un giocatore quasi impossibile da tenere a freno. Lo ricordano bene i tifosi di Brescia, quelli di Napoli e soprattutto quelli di ReggioEmilia, da loro arrivato il nick “il professore”, con la quale ha messo a segno 6.298 punti guadagnandosi il titolo di più grande marcatore di sempre della storia della PallacanestroReggiana. Riconoscimenti infiniti per un giocatore che in campo dava spettacolo ed emozionava come pochi, la gloria di essere una prima scelta NBA, di entrare a far parte dell’NBA All-Star e capocannoniere del campionato di Serie, ma solo un titolo a condire un curriculum già straordinario quello di campione d’Israele con la maglia del Maccabi Tel-Aviv (stagione 91/92).

Cresce cestisticamente con gli Auburn Tigers e già al college mette in mostra il suo talento e chiama prepotentemente l’attenzione della NBA quando, all’ultimo anno di college, sono ben 25 i punti di media che mise a referto. Gli varrà la prima scelta assoluta della NBA nel 1978 con Cleveland. Resta con i Cavs fino all’annata 1981 nella quale metterà a segno più di 24 punti di media (24,5). Quindi il passaggio ai San Antonio Spurs. Con la squadra texana ‘il professore’ disputerà sei stagioni, più la buona parte di quella 81/82, divenendo un’icona della tifoseria degli Spurs con una media totale di 20 punti a stagione.

Mike Mitchell, Filodoro

Finita la sua carriera NBA, e smaltiti alcuni problemi legati alla droga, approda in Italia con la maglia della Filodoro Brescia. L’impatto col campionato tricolore è devastante e da esterno puro visto in america impara a giocare anche nel pitturato. Il risultato è un mix vincente di atletismo, voglia di fare e capacità di metterla dentro da ogni punto del parquet. Ben 38,5 i punti di media ai quali accosta 8,3 rimbalzi. Resta sopra i 30 punti di media (32,4) anche nella stagione successiva nella quale è restato ancora in Lombardia. Il passaggio, quindi, a Napoli. Stagione particolare quella partenopea (90/91) nella quale Mitchell non riuscì ad evitare la retrocessione in A2 ma contribuì, con 22 punti, alla storica vittoria nel derby contro la PhonolaCaserta – campione d’Italia in quella stagione, ndr – per 91-65 in un Pala MarioArgento gremito in ogni ordine di posto. Con la retrocessione in A2 del club partenopeo Mike decide che è il momento di cambiare aria e approda in Israele con il Maccabil Tel-Aviv riuscendo, finalmente, a mettere un titolo in bacheca.

Torna in Italia e lo farà con quella che sarà per lui la maglia di più cara, quella della PallacanestroReggiana. Con i bianco-rossi resta per ben sette stagioni riuscendo a mettere su una media totale di 26,53 punti a stagione con un high di 31,9 nel 1995/96 nella quale, tra l’altro, sfiorò la doppia-doppia con anche 9,5 rimbalzi di media. Anni d’oro per ReggioEmilia con il professore che a ben 42 anni le regalò addirittura la SemiFinale scudetto nel 1998, stagione conclusa con 24,1 punti e  6 rimbalzi di media.

La storia, per quanto possibile fosse raccontarla in un articolo, di uno dei più grandi giocatori di pallacanestro che l’Italia ha visto giocare dal vivo… Il professore!

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