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Il 2016-17 di Danilo Gallinari: un’ottima torta, ma senza ciliegina

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Danilo Gallinari Denver Nuggets
Danilo Gallinari e i Denver Nuggets sono migliorati durante la stagione 216-17 – Laura Cristaldi (Basket Italy)

Se ne va un’altra stagione NBA. Il tempo passa in fretta, e sono ormai nove anni da quando Danilo Gallinari aveva intrapreso la sua avventura come rookie nei New York Knicks. Sarà perché il faccino pulito da bimbo buono non lascia trasparire che sono ormai quasi 29 (neanche se si lascia crescere pezzi di barba a caso) o perche i troppi sfigatissimi (scusate il francesismo) infortuni non hanno ancora permesso di poter vedere in campo tutto il potenziale dell’ala di Sant’Angelo Lodigiano, ma sembra ieri quando tutto aveva avuto inizio, e invece gli anni passano.

2017: sono nove stagioni in NBA, otto giocando (visto che l’annus horribilis 2013-14 non esiste) e ci ritroviamo a fine stagione a dover tirare le somme ancora una volta di un anno buono, ma non eccellente, come un cappuccino senza schiuma, una torta senza ciliegina, o un uovo di Pasqua senza sorpresa (visto che siamo nel periodo giusto).

Il 2016-17 di Danilo Gallinari con i Denver Nuggets è stato per molto versi un ottimo anno per l’azzurro, che ha eccelso in diverse categorie statistiche: una media di 18.2 punti (44.7% dal campo, 38.9% in triple e 90.2% in tiri liberi), 5.2 rimbalzi e 2.1 assist in 33.9 minuti di 63 incontri totali. Sebbene in termini di puro score il giocatore abbia messo a segno meno punti rispetto ai 19.5 registrati l’anno scorso, come percentuali di realizzazione è migliorato parecchio: solo nella sua stagione da rookie aveva tirato meglio, ma nel 2008-09 Danilo aveva disputato solo 28 incontri, 26 dei quali partendo dalla panchina.

Le statistiche migliorano ulteriormente se consideriamo gli incontri disputati dopo l’All-Star, con 20.4 punti (47.7% dal campo, 40% in triple, 93.4% in tiri liberi) e 5.7 rimbalzi, e cioè quando i Denver Nuggets si stavano giocando qualcosa: l’accesso ai playoff. Se continuamo a restringere il campo e prendiamo in considerazione solo le sei partite disputate in aprile, ci troviamo con 25.4 punti (54.3% dal campo, 42.5% in triple) e 6 rimbalzi. Chiudendo con l’exploit dell’ultima partita contro i Thunder: 34 punti (60% dal campo, 44.4% in triple, 100% ai liberi) e 10 rimbalzi.

https://www.youtube.com/watch?v=bJIpaS-eNaQ

Cos’è mancato quindi al 2016-17 del Gallo? La ciliegina, ovviamente: i playoff.

La delusione è tanta;” – ha dichiarato l’azzurro a La Gazzetta dello Sport – “il nostro obiettivo da inizio stagione era quello di disputare i playoff, ma non ci siamo riusciti”.

Il 2016-17 è stato un anno di cambiamenti per i Denver Nuggets. Se durante la stagione 2015-16 Danilo Gallinari era considerato il franchise-player, durante l’ultima stagione questo ruolo è pian piano finito sulle spalle del poliedrico centro serbo Nikola Jokic, un giocatore che, nella sua stagione da sophomore, è riuscito a chiudere con 6 triple-doppie (quarto nell’NBA, dietro solo a tre campionissimi del calibro di Russell Westbrook, James Harden e LeBron James).

Danilo Gallinari non ha battuto ciglio: uomo di squadra come pochi, ha saputo riadattarsi e reinventarsi, trovandosi forse addirittura più a suo agio nel ruolo di “seconda spalla” di Jokic, tirando meno a canestro rispetto all’anno precedente, ma facendolo decisamente meglio.

I Denver Nuggets, che hanno chiuso con un bilancio di 40-42, sono una squadra in crescita. Non solo Nikola Jokic, ma anche Gary Harris e il rookie Jamal Murray sono le tre grandi speranze sulle quali si basano i sogni degli appassionati locali. E Gallinari? Danilo ha fatto vedere in campo di avere un ottimo feeling con i compagni. Sull’asse Jokic-Gallinari si sono vissute molte delle azioni che hanno permesso ai Denver Nuggets di terminare la regular-season come terza squadra più offensiva dell’NBA con una media di 111.7 punti messi a segno per partita, dietro solo a Golden State (115.9) e Houston (115.3).

Ancora Denver nel futuro di Danilo Gallinari?

Se il matrimonio tra i Denver Nuggets e Danilo Gallinari continuerà o meno lo potrà decidere il proprio giocatore, che ha la possibilità di esercitare una Player-option di 16.1 milioni di dollari sul suo contratto, oppure diventare free-agent.

“Non è questo il momento per prendere questa decisione;” – ha dichiarato Gallo sempre alla Gazzetta – “mi sono detto che ci penserò quest’estate, anche per rispettare i tempi della società”.

La data chiave è quella del 30 giugno, entro la quale l’azzurro potrebbe decidere di continuare con il suo attuale contratto, altrimenti dall’1 luglio sarà unrestricted free agent: potrà quindi firmare un accordo con qualsiasi franchise NBA.

Con l’aumento dello spazio salariale, il GM dei Denver Nuggets Tim Connelly dà per scontato che Danilo Gallinari sceglierà questa via, ma ha anche fatto trasparire l’intenzione della società di offrirgli un nuovo contratto per mantenerlo in Colorado:

“Gallo è stato una delle pedine chiave di questa squadra per tanti anni”, – ha dichiarato Connelly alla stampa locale di Denver – “abbiamo un’ottima relazione, aperta e franca. Quindi se esce dal contratto vedremo come affrontare la situazione. È un ragazzo che sta davvero bene a Denver e ha disputato la sua miglior stagione secondo un sacco di punti di vista. Ci conosciamo bene e credo che questo facilita l’approccio in queste circostanze”.

L’affetto ovviamente è reciproco:

“Gioco in questa squadra da tanti anni e mi piacerebbe poter continuare a coltivare il mio sogno di vincere qualcosa qui. Penso che siamo migliorati, non solo per quanto riguarda il bilancio di vittorie-sconfitte, ma anche a livello di gruppo. Ci sono giocatori sui quali si può costruire”.

Ma non si tratta solo di temi sportivi o monetari, c’è anche l’aspetto animico di mezzo, quello di un ragazzo che ha imparato ad amare la Mile High City e l’ambiente che circonda la squadra, dal fisioterapista che l’ha seguito durante il suo periodo più buio al salumiere dove va a fare la spesa.

https://www.youtube.com/watch?v=33DhV8_ns_c&t=6s

D’altro canto, però, c’è anche l’ambizione, che non dev’essere per forza solo legata ai milioni di dollari. Se arrivassero altri franchise con offerte importanti a livello economico, significherebbe che ci sono delle squadre che stanno pensado all’ala azzurra come tassello ideale per migliorare il proprio roster nell’immediato futuro, che lo seguono da tempo e ne apprezzano le sue virtù. Proprio per questo varrebbe la pena ascoltare e valutare le varie proposte, considerandone i vari aspetti con calma.

Insomma, per conoscere dove giocherà Danilo Gallinari dal prossimo ottobre dovremo aspettare l’estate. Intanto siamo tutti contenti di sapere che dal 31 agosto sarà pronto a difendere i colori dell’Italia in occasione dell’Eurobasket.