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Eurolega shock: Printezis manda il Pireo in paradiso

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Finisce nella maniera più imprevedibile, con la marea rossa a festeggiare incredula sugli spalti della Sinan Erdem Arena di Istanbul. L’Olympiacos porta a casa l’edizione 2012 della Turkish Airlines Euroleague, rimontando uno svantaggio di 19 punti in poco più di un quarto al CSKA Mosca.

E’ Georgios Printezis, pescato sulla linea di fondo dallo scarico perfetto di Spanoulis, ad affondare la lama nel cuore dei moscoviti, con un morbido arcobaleno che accarezza la retina per il 61-62, lasciando 7 miseri ed inutili decimi sul cronometro della partita.

Inizio con Dorsey e Antic ad occupare gli spot dei lunghi per i greci, quintetto base per Kazlauskas. Avvio contratto da entrambe le parti, solo la tripla di Spanoulis per il 2-5 iniziale scuote l’ambiente, facendo rivivere per un attimo ai russi l’incubo del primo quarto contro il Pana. La difesa del Cska si rivela presto ostacolo insormontabile per i greci, con l’area pitturata che somiglia ad un check-point di Berlino Est ai tempi del Muro. Spanoulis non trova sbocchi dal pick’n’roll e finisce col tenere troppo la palla tra le mani. La partita non decolla, tra palle perse (9 nel solo primo quarto per i Rossi di Grecia, 4 per un Dorsey mai in partita) e tiri che, in un paio di occasioni, vanno ben lontani dal ferro. Primo quarto che finisce 10-7 per i russi. Nel secondo quarto la musica non sembra cambiare. Il Cska protegge il proprio tabellone e trova un mini vantaggio di 5 punti sul 16-11, con i canestri dentro l’area di Kirilenko e Sasha Kaun. E’ a questo punto che Milos Teodosic spezza in due la partita: il serbo infila tre triple consecutive, l’ultima dal palleggio a 8 metri dal canestro, con cui imprime al match un’accelerazione cui i greci non sanno controbattere. Ci provano solo Spanoulis e Papanikolaou, ma Kazlauskas trova buone cose anche da Darius Lavrinovic e i suoi chiudono il primo tempo avanti 34-20.

Ripresa: il Cska cerca subito con profitto Krstic sotto canestro, preludio alla quarta bomba di giornata di Teodosic, i Reds rispondono ancora con Papanikolaou che segna una tripla dall’angolo e ne offre un’altra poco dopo a Spanoulis in transizione per il –11. L’attacco dei russi, però, adesso gira come un orologio, con Khryapa in plancia di comando. Sono lui e Kirilenko con due triple consecutive a rimettere 16 punti tra le squadre sul 47-31 a metà frazione. L’Olympiacos cerca di rosicchiare qualche punto dalla linea della carità, ma quando Shved chiude un contropiede da palla rubata per il 53-34 con 2’ sul cronometro, sembra davvero finita. Un fin qui impalpabile Printezis in transizione e Mantzaris con la tripla sulla sirena tengono i Reds appesi alla partita sul 53-40 di fine terzo quarto.

Sono forse proprio questi i canestri che girano l’inerzia, oltre al genio mai abbastanza celebrato di coach Ivkovic, che in apertura di quarto periodo siede a riposare Spanoulis e Papanikolau, affidandosi a Sloukas, Mantzaris e Keselj, con Hines e Printezis da lunghi. La linea giovane del mago serbo manda fuori giri il CSKA, con Sloukas e Keselj ad affondare due triple, inframmezzate da un gran movimento di Printezis spalle a canestro per l’8-0 con cui si apre la frazione. Per i russi fioccano palle perse (saranno 22 alla fine) e quando provano ad alzare il volume in difesa, il metro consistente di un impeccabile Lamonica li punisce. Torna AK47, ma Keselj non ha paura di fare a sportellate, Mantzaris si incolla a Teodosic e, quando i due lasciano il campo ai titolari, abbiamo di nuovo una partita. Il play serbo di Kazlauskas entra in confusione, con il palming (pure fischiato da Lamonica) ed i passi sul cambio accettato da Hines. E’ Kirilenko, con una stoppata da highlight ed un numero in post basso, a respingere l’assalto greco, ma Printezis è trasformato e, grazie ad un paio di giocate di pura voglia, insieme alla tripla di un infallibile Papanikolaou (18 alla fine per lui col 100% dal campo e 4 rimbalzi), si entra nei 3’ finali sul 59-55.

I Reds ormai ci credono: ancora un sontuoso Printezis, trovato in post basso in transizione da Spanoulis, accorcia a –2, 60-58 con poco più di 1’ da giocare. Dopo l’errore di Teodosic da 6 metri è ancora l’ala di Ivkovic a cercare la soluzione spalle a canestro, stoppato però da Vorontsevich, nell’unica giocata da ricordare della sua partita. Nel gioco dei falli tattici, Teodosic lascia lì un tiro libero a 19” dalla fine e dopo il 2/2 di Papanikolau, tocca a Siskauskas presentarsi dalla linea sul 61-60: l’ex MVP della manifestazione fa un incredibile 0/2, Papanikolaou non si fa pregare per il rimbalzo e fa viaggiare Spanoulis, topo nel formaggio in queste situazioni, che attacca Shved dal palleggio e, sull’aiuto di Kirilenko, serve Printezis per l’arcobaleno, alla fine del quale l’Olympiacos trova la pentola d’oro della sua seconda Eurolega (la prima in era ULEB).

MVP delle Final Four a Vassilis Spanoulis (15 punti con 2 assist e 6 falli subiti), ma impossibile non citare Papanikolaou (a nostro parere il vero MVP di serata) ed un Printezis che con 12 punti, tutti nei 12 minuti finali, ha rivoltato la partita come un guanto.

Per il CSKA, le cifre di Teodosic (15 pt con 3 assist, ma 5 palle perse) non dicono del crollo della sua leadership nel quarto di coda, mentre la doppia-doppia (12 pt e 10 rimb.) con cui Kirilenko si congeda, con ogni probabilità, dall’Europa, andrà in archivio come losing-effort, all’interno di un’edizione delle Final Four tra le più emozionanti nella storia recente della competizione.

Stefano Mocerino

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