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EL Top 16 Gruppo E: bene Cska ed Efes, Real corsaro a Kaunas in OT, suicidio Pana a Malaga

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Decimo turno di Top 16 nel Gruppo E aperto dall’insolito mercoledì tutto “tedesco”, che ha visto vittoriose Efes Istanbul (8-2) e CSKA Mosca (7-3) rispettivamente sul campo dell’Alba Berlino (1-9) e del Brose Bamberg (0-10). La squadra turca si impone 86-91 contro un’avversaria coriacea guidata dall’ex Cantù Dashaun Wood (24, 6/10 da tre e 5 assist).

I tedeschi, in serata di grazia dal perimetro (11/21 contro il pur buono 8/15 dell’Efes), rimpiangono il salasso a rimbalzo (34-21 pro Istanbul con 13 rimbalzi offensivi) e i troppi liberi concessi ai più quotati avversari (21/26 contro 11/13 per Berlino). Decisivi Jordan Farmar (23 con 5/12 dal campo ma 11/11 dalla lunetta) e il lavoro in vernice dell’ex Celtic Samih Erden (12 e 8 rimbalzi). Avvio di marca interna con Wood subito caldo, ben spalleggiato da Traorè (12, 6/8 dal campo), ma Farmar e Savanovic (8) riconsegnano vantaggio e inerzia ai turchi per il 24-28 dopo 10′. Djedovic (11 e 6 assist) autografa il contro sorpasso Alba, ma Lucas (8 più 6 assist) non ci sta ed il quintetto alto con Erden e Gonlum riportal’Efes a +9. Effetto elastico che prosegue con l’8-0 chiuso da Morley (12  con 2/2 da tre) per il nuovo pari a quota 44, ma Barac (9 e 4 reb) sfrutta i suoi centimetri per chiudere i primi 20′ sul 46-50 esterno. Avvio di ripresa di marca turca, che prelude però al 12-0 con cui l’Alba si rimette in gioco e vola sul 64-58 di metà frazione. Tunceri e Guler (10 a testa) danno man forte a Farmar per impattare nuovamente a 68 dopo 3 quarti di gioco. I lunghi di Mahmuti sono protagonisti del +7 al 35′, ma Wood e l’unica tripla di Byars rimettono tutto in discussione sull’81 pari. Traorè da sotto firma il vantaggio Alba, ma Farmar e Erden infilano il 7-0 decisivo, con l’ex-Laker che poi la mette in ghiaccio dalla lunetta.

Tutto facile invece per il Cska, che passa a Bamberg 58-78. Partita mai in discussione con scarto in doppia cifra già all’intervallo lungo, 35-46, che si allarga ulteriormente nella ripresa fino al +20 finale. In evidenza un altro ex Cantù, l’indimenticato Vlado Micov con 17 punti e 3/6 dall’arco, insieme a Teodosic (16 più 8 assist) e Krstic (17 e 8 rimbalzi). Doppia cifra anche per Weems !11) e Kaun (10), sulla sponda tedesca in evidenza Sharrod Ford (16) e Matt Walsh (13 e 8 rimbalzi).

Sfida al cardiopalma Giovedì a Kaunas, dove il Real (9-1) prima conquista l’overtime in un finale che sembrava già deciso per poi vincere 104-105, condannando lo Zalgiris (4-6) alla terza sconfitta col minimo scarto delle Top16 e privandolo della chance per rimettersi in corsa nel girone. Partita sporcata dalla vergognosa aggressione a Rudy Fernandez, colpito al volto nel dopo partita da due facinorosi locali, che poco hanno capito dello spirito di questo gioco. Match caratterizzato dal tiro pesante su entrambi i fronti con il 14/27 dello Zalgiris controbilanciato dalle 16 triple spagnole su ben 37 tentativi. Emerge il talento di Nikola Mirotic che autografa 31 punti e 11 rimbalzi con 5/15 dal campo, ma un chirurgico 18/18 dalla lunetta. Letali dal perimetro Carroll (21, 5/7 da tre) e Llull (14 e 4/6 con 5 assist), mentre non bastano gli sforzi di K. Lavrinovic (14) e Darden (20, 8/9 dal campo e 5 reb). Ancora in evidenza Kuzminskas con 16 punti, 7/7 dal campo e una personalità notevole quando la palla scotta. Lo Zalgiris parte forte con Darden e Lafayette (13 e 5 assist) per il 29-19 del primo quarto. Il vantaggio interno tocca il +14 sulla tripla di Popovic (8 e 3 assist) del 40-26, prima che il Real reagisca con Carroll e Llull per il 44-40 del riposo lungo. Nuovo +11 “verde” dopo l’antisportivo su Ksystof, ma Mirotic e Rudy riavvicinano gli ospiti che mettono la freccia con Rodriguez (10 più 8 assist) e la schiacciata di Slaughter. Dopo 30’ è 61-63 esterno, il quarto decisivo rimane in equilibrio fino alla fiammata di Kuzminskas che consegna il 77-70 a meno di 3’ dalla fine. A 1’ dalla sirena è ancora +7 Zalgiris, 81 74, ma i lituani si perdono nei dettagli e Mirotic, implacabile dalla lunetta completa la rimonta grazie al rimbalzo offensivo a 5” sull’errore volontario di Rodriguez in lunetta. E’ overtime, il Real parte meglio ma Darden sembra girare di nuovo la partita con 5 punti in fila. Ma è un’illusione: ancora Carroll e Mirotic colpiscono dalla distanza e gli spagnoli costruiscono un margine di 6 punti che i lituani non riescono a ribaltare con la tripla di Kuzminskas e il lay up di Lavrinovic per il 104-105 quando però non c’è più tempo sul cronometro.

Nell’ultimo match del Venerdì l’Unicaja Malaga (5-5) compie l’impresa, battendo 66-60 il Pana (6-4) ribaltando il – 5 dell’andata. Match a ritmo sincopato con i greci a menare le danze per 35 minuti. I lunghi di Pedoulakis firmano il primo allungo, 8-16 dopo la prima frazione, Ukic (14, 3/6 da tre) e Gist (7 e 8 rimbalzi, ma 3/11 dal campo) tengono aperto il gap, mentre Malaga si aggrappa a Williams (22, 5/7 da tre) e Simon (9) per non affondare. Uno Zoric (14, 7/10 dal campo e 9 reb) dominante nel pitturato riapre i giochi, ma Maciulis (15, 4/7 da tre) mantiene il +9 esterno, 44-53 dopo 30’ grazie anche a due canestri sotto misura di Schortsanitis (6) e  alla regia di Diamantidis (8 con 7 assist, ma 4 perse tra cui una sanguinosa nel finale). Malaga si riporta subito a contatto nel quarto di coda, a poco meno di 5’ dalla fine greci ancora a +5 sul 60-55, ma i Verdi ateniesi si incartano nel momento decisivo: Zoric segna da sotto, nega la schiacciata a un Gist deleterio sotto pressione, poi si scatena Williams che mette non una, non due, ma tre triple consecutive nello spazio di tre possessi, consegnando il 66-60 interno a 21” dalla sirena. Diamantidis gioca per la differenza canestri, ma l’errore di Ukic premia gli spagnoli che tornano a sperare nella qualificazione, mentre il Pana dovrà guardarsi le spalle nei restanti 4 match per evitare l’aggancio in classifica.

Stefano Mocerino

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