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Eurocup: Cantù si inchina solo alla fine. Kaimakoglu e Langford mandano Kazan ai quarti

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keith langford, kazanNon basta una prova d’orgoglio alla FoxTown Cantù per compiere l’impresa, la sconfitta 75-72 sul campo dell’Unics Kazan sancisce l’eliminazione degli uomini di Sacripanti, che lasciano comunque la competizione a testa alta. Con il -6 della settimana scorsa al Pianella, ci voleva la partita perfetta per avere una chance. I biancoblu ci provano per 40′, con la giusta concentrazione fin dalla palla a due e un primo quarto “navigato” tra i numerosi errori da entrambe le parti, chiuso comunque avanti, concedendo solo 11 punti all’attacco di coach Pashutin.

Cantù gioca a viso aperto anche dal punto di vista fisico, Kazan fa affidamento sui propri cardini, un Bykov (13 e 2 assist) prezioso quasi più in in difesa, dove toglie ritmo a un Johnson-Odom (9, 9/9 ai liberi) che chiuderà senza canestri dal campo, e un Kaimakoglu (14, 8 reb e 5 assist) che nei due quarti centrali fa la differanza. E’ proprio qui che Cantù lascia probabilmente le chance di qualificazione, col mortifero parziale di 17-2 nei minuti centrali di un secondo quarto che l’Unics chiude con 7/7 da tre (apre Bykov, poi due a testa per Kaimakoglu, Jerrells e Panin) e 9 assist sui 10 canestri dal campo, per 29 punti segnati. La Fox Town ha il grande merito di non uscire dalla partita, neppure sul 40-28, e trova la forza per reagire con la gestione Feldeine (15, 4/7 da tre, 4 assist), ma soprattutto la lucidità per resistere al momento di difficoltà nonostante una circolazione di palla difficoltosa (solo 4 assist nei primi 20′, saranno 13 alla fine, contro i 20 dell’Unics), una delle chiavi del doppio confronto.

Se nel primo tempo l’intimidazione russa in area era stata un fattore (5 stoppate, 4 a firma D’Or Fischer), l’avvio di ripresa segna un cambio di tendenza con Shermadini e Buva (17, 6 reb) bravi a farsi largo da sotto per una Cantù che regge anche a rimbalzo (34 Unics-35 FoxTown con 11 offensivi) e mantiene la disciplina in difesa, arrivando quasi a prendere il controllo del match in termini di energia col contributo di un combattivo Dequan Jones (8 e 3 reb), nonostante l’influenza. Con la mente sgombra i biancoblu impattano a 58 con oltre 7′ da giocare, frutto anche della zona che fa pensare i russi, non più così sicuri. Manca il cinismo per piazzare la zampata, con quasi 4′ senza canestri dal campo, in un basket a tratti frenetico che finisce per premiarel’Unics. Arrivano i punti di un ineffabile Langford (13, 5 reb e 5 assit), fin lì molto sotto traccia, a chiudere il discorso qualificazione, con una Cantù che stringe i denti fino alla fine, con la faccia di chi vuole dimostrare, riuscendoci, di essersela giocata alla pari. (11-14, 40-31, 56-51)

Se c’è qualche rammarico è forse per la partita di andata, contro un Kazan che, pur senza mettere in mostra la qualità di pallacanestro vista stasera, aveva potuto controllare il match in virtù della partenza bruciante nel primo quarto che aveva tolto fiducia ai biancoblu. Nel complesso Sacripanti può trarre indicazioni positive dal confronto contro una realtà dal basket europeo, tradurle in pratica nella parte finale di stagione in ottica campionato è il compito e l’obiettivo che attende il coach canturino e i suoi uomini.

Tabellini e statistiche:

UNICS KAZAN – ACQUA VITASNELLA CANTU’ 75-72   (11-14, 40-31, 56-51)

FOXTOWN CANTU’: Johnson-Odom 9, Feldeine 15, Abass 2, Bloise ne, Laganà, Maspero ne, Jones 8, Shermadini 11, Hollis, Buva 17, Gentile 7, Williams 3. All. Sacripanti.

UNICS KAZAN: White 6, Langford 13, Bykov 13, Likhodey ne, Panin 6, Gubanov ne, Sokolov 3, Kaimakoglou 14, Antipov, Freimanis ne, Fischer 13, Jerrells 7. All. Paschutin.

Tiri da due: Cantù 18/42, Kazan 19/37

Tiri da tre: Cantù 5/19, Kazan 9/21

Tiri liberi : Cantù 21/23, Kazan 10/19

Rimbalzi: Cantù 35 (11), Kazan 34 (9)

Assist: Cantù 13, Kazan 20

Palle perse: Cantù 11, Kazan 10

Palle recuperate: Cantù 3, Kazan 4

Valutazione: Cantù 69, Kazan 86

Stefano Mocerino

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