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Burnett trascina la De Loghi: Roseto cade al Palaverde.

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La De Longhi, trascinata dal suo americano, supera Roseto e consolida il secondo posto in classifica. Fondamentale la difesa dei biancoazzurri, che doma Roseto e la tiene sotto i 70 punti. 

Nei primi minuti sono le difese le protagoniste dell’incontro: sono infatti soltanto 2 i punti segnati nei primi due minuti di gioco. Ma proprio Burnett, con 9 punti nel solo prima quarto, firma il primo break a favore dei veneti, che alla fine della prima frazione di gioco toccano già la doppia cifra di vantaggio (26-16).

La De Longhi tira da tre con percentuali pazzesche ed al 14′ il tabellone dice 34-20. Il terzo fallo di Severini costringe però coach Menetti a richiamarlo in panchina, ed i neo entrati Chillo e Lombardi soffrono i lunghi abruzzesi, commettendo falli a ripetizione. Roseto non sfrutta però l’opportunità dalla linea della carità (Eboua ed Akele fanno 0/4 in due viaggi in lunetta consecutivi) e Treviso allunga ancora: 45-27 a metà incontro.

Nella ripresa Alviti infila due triple consecutive, segnando un 6-0 di parziale che taglia definitivamente le gambe a Roseto, incapace di difendere sui tiratori veneti in transizione. Al minuto 22 siamo infatti sul 51-32. Nell’ultimo possesso del quarto, Logan, ancora fermo a 0 punti e con molti tiri sbagliati, riceve palla su rimessa e spara da tre: ovviamente, solo retina (70-49).

La partita è ormai in cassaforte per i ragazzi di Menetti, che continuano però a difendere e segnare come se la partita fosse appena iniziata: Imbrò piazza la quattordicesima bomba di squadra ed il palaverde esplode. Negli ultimi minuti spazio ai giovani: per Roseto fa l’esordio nel match il classe 2003 Giordano, play della nazionale under 15, mentre nella De Longhi entrano Barbante, Sarto e Saladini. L’incontro si chiude sull’88-61.

Per la De Longhi il top scorer è Dominez Burnett, con 19 punti, mentre per la Cimorosi il migliore è Pierich, con 13.

La difesa della De Longhi, come aveva previsto Menetti nell’intervista pre partita, si è rivelata la vera chiave della partita; Roseto non è invece riuscita ad imporre il proprio ritmo e far valere la propria fisicità, pagandone le conseguenze in fase difensiva.