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Fortitudo: fiducia a Mancinelli, Rosselli e Cinciarini

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Daniele Cinciarini, Stefano Mancinelli e Guido Rosselli: il trittico d’esperienza da cui vuole ripartire la Fortitudo. Personalità e qualità per puntare al primo posto nel girone est ed alla massima serie. Riguardo il mercato il club non vuole sbagliare gli stranieri, per questo motivo non ha fretta di chiudere ill pivot.

Questa mattina sul “Il Resto del Carlino”:

CON TRE GIOCATORI over 35, Daniele Cinciarini, Stefano Mancinelli e Guido Rosselli, la Fortitudo si sta organizzando per andare all’assalto della serie A. Atleti diversi in ruoli differenti e con personalità che a guardarle da lontano sembrano opposte frutto anche di percorsi che hanno partenze e arrivi difficilmente paragonabili. Guido Rosselli è un giocatore che in serie A2 è un valore aggiunto, mentre il massimo campionato gli sta parecchio stretto, anche perchè lì i minuti di utilizzo si riducono avendo almeno un compagno straniero davanti. Nel caso di Mancinelli il discorso si ribalta. Visto il suo talento il capitano dell’Aquila darebbe ancora un talento sostanzioso in serie A a patto che il suo utilizzo sia limitato, un lusso che non si può permettere nel campionato cadetto e, infatti, è successo che nella passata stagione il suo sovrautilizzo lo ha fatto arrivare con il serbatoio in riserva nei playoff. La situazione di Daniele Cinciarini è a metà strada, da sempre una buona seconda linea nel campionato italiano, con la Effe ha pagato la situazione che su di lui sono finite anche le responsabilità che normalmente vengono assegnate alla guardia americana.
QUEST’ANNO con Kenny Hasbrouck la storia non dovrebbe ripetersi, ma allo stesso tempo è da questo trio che passano le fortune della Effe e dalla capacità di coach Antimo Martino di metterli nelle condizioni di essere il più utile possibile alla squadra non solo nella singona partita anche nel lungo periodo. L’esperienza è necessaria quando si vuole vincere un campionato, ma maggior raggione quando il tuo obiettivo può essere ottenuto senza passare dai playoff e, quindi, giocando una sola partita a settimana. Più in generale l’età media della squadra è superiore a quelli che sono i normali canoni, con lo stesso Hasbrouck o Andrea Benevelli che non sono più dei giovanotti. Anche l’ultimo tassello che manca per completare la squadra si profila un giocatore non di primo pelo che avrà una buona esperienza anche a livello europeo. Questo è il motivo per cui i tempi di questa ricerca sono così lunghi, occorre trovare un centro che sappia inserirsi in un gruppo dove il primo obiettivo non è la crescita personale dei giocatori, quanto ottenere una buona chimica di squadra il prima possibile.