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A2 Playoff – Il preview di gara-3 degli ottavi di finale

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A2 Playoff - Ristabilita la parità

Il primo turno dei playoff di A2 ha regalato sfide tiratissime e senza un padrone riconosciuto, così si andrà a gara-3 per tutti e quattro gli incroci fra squadre di Gold e Silver. Un andamento impensabile, che ha premiato la scelta di invitare al ballo per entrare in Serie A dalla cruna dell’ago di una sola promozione anche le realtà provenienti dalla terza serie nazionale. Tre sfide mercoledì – Treviglio-Biella, Ferentino-Recanati, Agrigento-Treviso – una giovedì, Trieste-Ferrara, sanciranno i primi verdetti di un percorso irto di ostacoli anche per le formazioni più quotate. Andiamo a vedere nel dettaglio come si presentano le contendenti a questo evento, e le rispettive chance di passare il turno.

Angelico Biella – Remer Treviglio, 29 aprile, Biella Forum, ore 20.30

Le due partite di settimana scorsa hanno detto fondamentalmente due cose: Biella ha le individualità, Treviglio ha il gioco. L’Angelico l’ha scampata bella e ha tirato un profondo sospiro di sollievo in gara-1, sospinta da Raymond, Lombardi e da colui che non ti aspetti, Marzaioli. Poi è incappata in una giornata stortissima al tiro (4/34 da 3) a Treviglio, dove ha perso solo di tre lunghezze nonostante sul piano del gioco abbia sofferto a lungo i ragazzi terribili della Remer. La notizia che, probabilmente, spariglierà il mazzo a favore degli ospiti è il forfait di Raymond per un grave lutto famigliare. Senza il miglior marcatore dell’A2 Gold di quest’anno, posto che il sostituto di Alan Voskuil, Johnson Kyle, è un rimpiazzo appena accettabile, si fa dura per i lanieri. Una brutta botta, alla vigilia di una sfida che potrebbe spalancare le porte a un sentitissimo derby piemontese con Casale Monferrato. Toccherà ai giovani, i vari Chillo, Laquintana, De Vico, Lombardi, coadiuvati dal buon Berti di gara-2, fare il salto di qualità per impedire l’”onta” di un’uscita al primo turno. Dal canto suo, Treviglio sa che l’occasione è ghiottissima: giocatori e staff tecnico hanno la consapevolezza di non essere inferiori ai rivali, e a questo punto possono mettere in campo la leadership del duo Marino-Rossi per sovrastare i giovani di belle speranze, ma ancora un po’ acerbi, che si troveranno di fronte. Il pubblico di casa potrebbe dare una grossa mano ai suoi beniamini, e dargli quel coraggio necessario per fare l’impresa.
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FMC Ferentino – Basket Recanati, 29 aprile, Palasport Ponte Grande, ore 20.30

Passata la grande paura con la perentoria vittoria nella città del Leopardi, Ferentino guarda con maggiore serenità alla gara interna che dovrebbe, secondo pronostico, consentirle di approdare al quarto di finale contro la Manital Torino. L’impressione è che Recanati si sia già giocata il jolly non chiudendo la contesa tra le mura amiche, e probabilmente questo stato d’animo è filtrato nella testa di giocatori e tecnico già durante l’incontro di domenica. Molti i falli tecnici fischiati contro i marchigiani, espulso l’allenatore Giancarlo Sacco, domani squalificato. Pensare di ripetere l’exploit di giovedì scorso pare abbastanza utopico, anche se a favore di Recanati vi sono almeno due fattori: il primo, controllabile dal team giunto terzo nell’ultima A2 Silver, riguarda la capacità di sviluppare un gioco d’attacco efficace anche in trasferta. Dettaglio non da poco a questi livelli, dove il gap tra prestazioni interne ed esterne è spesso notevole. I 100 punti messi a segno la settimana scorsa in Lazio dicono tutto. Il secondo elemento da tenere presente, è la concentrazione ondivaga della banda-Gramenzi: l’annata di Ferentino ha visto succedersi grandi vittorie e rovinose cadute, e non sarebbe così sorprendente se anche domani alcuni dei big, vedasi il trio Starks-Thomas-Biligha, si prendesse una giornata di ferie soprattutto in difesa. I frusinati ne hanno di più tecnicamente e come abitudine a certe sfide, ma quando squadre come Recanati sono abituate ad andare oltre i propri limiti per tutto l’anno, non si sa mai cosa possa accadere….
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Pallacanestro Trieste – Mobyt Ferrara, 30 aprile, PalaTrieste, ore 20.30

Anche Trieste è riemersa dalla debacle interna, e a Ferrara si è ripresa il fattore campo con autorevolezza quando in tanti, compreso chi scrive, la davano ormai per spacciata. Una vittoria del cuore ma anche della tecnica, perché i “gregari” triestini, Candussi e Prandin su tutti, hanno dato man forte alle tre punte Holloway-Tonut-Carra. La splendente costante dei giuliani è la maturità della sua giovane guardia, che anche giovedì sarà chiamata agli straordinari nel duello tra bomber con Hasbrouck, appannato in gara-2 dopo lo strapotere del primo match. L’assenza di Benfatto, centro titolare, per Martellossi è un problema di difficile risoluzione, anche se va detto che il sostituto Pipitone è stato eccellente in queste ultime due recite, soprattutto in gara-2 dove ha chiuso con una doppia doppia da 12+10. Il problema vero per la Mobyt è forse più di carattere mentale che fisico, a questo punto: l’aver dilapidato la partita casalinga al cospetto di una muraglia umana adorante di 4000 spettatori, tanti ne sono accorsi domenica al Pala Hilton Pharma, e aver letto la delusione nei loro occhi allo scoccare della sirena conclusiva, potrebbe essere un fardello troppo pesante da sopportare. A livello squisitamente tecnico, Dalmasson dovrà disinnescare il maggior peso specifico a rimbalzo di Ferrara, che a sua volta dovrà limitare i tiri aperti da 3 ai biancorossi, letali in gara-2 con uno score di 13/26 da oltre l’arco. Ai tifosi triestini piacerebbe vedere un po’ più brioso anche il proprio play, l’abulico e incostante Grayson, ma qui entriamo, forse, in ambiti miracolistici e non ci sembra il caso di soffermarci oltre….
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Moncada Agrigento – De’ Longhi Treviso, 29 aprile, PalaMoncada, ore 20.30

Era sembrato tutto troppo facile ad Agrigento in gara-1, quando aveva tenuto a distanza di sicurezza la De’ Longhi dal primo all’ultimo minuto, volando via nel punteggio sulle ali di percentuali al tiro a dir poco divine. Il risveglio lo si è avuto sabato, quando Treviso ha stretto le maglie difensive e ha lasciato un minimo di agio alla Moncada soltanto ai liberi, piccolo tributo da pagare per una difesa dura e chiusissima. La situazione, a dispetto dell’1-1, sembra ancora arridere ai siciliani, che hanno sofferto in gara-2 di una giornata di anemia offensiva di alcuni dei protagonisti della prima partita, su tutti Evangelisti, costretto sotto la doppia cifra in Triveneto. Senza il supporto del pubblico di casa – oltre 4000 spettatori anche nell’ultima gara interna – Treviso potrebbe non trovare le energie nervose necessarie a portare a compimento il ribaltone iniziato nello scorso fine settimana. C’è un dato che potrebbe però far bene sperare Pillastrini, allenatore trevigiano: finora i suoi due statunitensi e giocatori di maggiore talento, Coron Williams e Powell, si sono alternati nello sferrare i loro dolorosi attacchi alla difesa agrigentina. Il secondo è stato il top scorer nella vittoria interna, il secondo l’architrave che ha impedito ai suoi di finire fuori gara anzitempo nella prima sfida al PalaMoncada. Dovessero questi due sviluppare il proprio potenziale in sinergia, ne vedremmo delle belle, perché i meccanismi difensivi di Ciani potrebbero andare in tilt e non riuscire a coprire efficacemente sia lontano dal canestro, per quanto riguarda C. Williams, che nelle vicinanze del medesimo, terreno di caccia di Powell. Il campo di gioco di Agrigento non sarà tra i più caldi della lega (spettatori mediamente sotto le 1000 unità), ma vincere nella Valle dei Templi resta impresa ardua.
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