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Vittoria di squadra! Il PalaFantozzi torna ad essere una sicurezza

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75-70, cominciamo dalla fine, è il punteggio finale tra Orlandina e Pistoia: due squadre che si sono equivalse fino alla fine in una gara punto a punto sin dal primo secondo di gioco; a spuntarla i padroni di casa, che tornano al PalaFantozzi dopo più di un mese e infilano la seconda vittoria di fila tra le mura amiche, la quarta su 7 gare nell’”era Pozzecco”.

E’ un Upea che gioca gran parte del tempo bene, riuscendo a trovare canestri importanti in momenti diversi da tutti i giocatori entrati in campo: ad iniziare bene è Mason(foto: www.orlandinabasket.it), trascinatore nel primo quarto con canestri da due di pregevole fattura e il solito Battle, sempre più realizzatore e tiratore di questa squadra, il quale chiude con 22 punti totali e si rivela fondamentale nei minuti finali con una grande precisione ai liberi, 9/10 per lui.

Il piccolo folletto di Penn State è un giocatore completamente diverso da quello visto ad inizio stagione, e le cifre lo evidenziano in maniera chiara: per lui 12.5 punti con coach Bernardi, 19.2 con coach Pozzecco. Non sappiamo se questa sia solo una coincidenza, ma se il talento di Battle è venuto fuori proprio a partire dalla prima vittoria in campionato con Jesi, gran parte è dovuto alla nuova gestione del Poz. Una gestione diversa, sia per impatto emotivo nei giocatori che per il gioco espresso in campo, con diversi cambiamenti specie nella parte difensiva.

Non è tutto merito del Poz, questo è ovvio, e lui è il primo a dirlo dopo ogni vittoria. Anche lui commette degli errori di valutazione com’è giusto che sia: oggi, ad esempio, ha rischiato di far tornare in gioco Pistoia sul +7 a 5’ dalla fine uscendo Passera dal campo ed inserendo Mason; questo cambio, purtroppo, è costato caro e l’Orlandina ha subito un parziale di 4-0 arrivato grazie a due palle perse sul pressing avversario (una proprio di Mason, l’altra di Mathis). Ma è impossibile prendersela col Poz soltanto per una svista, quando si vince questi dettagli vanno in secondo piano. Perché di cose belle se ne sono viste molte questa sera, a partire dal primo quarto spumeggiante chiusosi sul 25-25, in cui sia Pistoia che Capo d’Orlando sembravano non poter sbagliare un colpo. Fisiologico, poi, il calo arrivato già nel secondo quarto di gioco, in cui le percentuali sono chiaramente scese ed il gioco tattico ha preso il sopravvento: coach Moretti decide di impostare una difesa a zona per tutta la partita, sfidando l’Orlandina al tiro da fuori e proponendo anche qualche pressing per mettere in difficoltà gli esterni di casa; l’Upea invece alterna la uomo alla 3-2, ben studiata dal Poz e dal suo entourage, e proprio questa scelta ha portato i suoi frutti in momenti topici della gara: Pistoia sbaglia qualche tiro di troppo nel terzo quarto, proprio quando viene sfidata (soltanto per qualche azione) dai biancoazzurri: Capo d’Orlando ne approfitta, riesce a portarsi davanti dopo 30 minuti ma ancora è troppo presto per chiudere la gara. Ci pensa l’esperienza di Passera e la voglia di fare di Poletti e George, a conferma di quanto detto prima sulla vittoria di squadra, a smuovere le acque e portare finalmente l’Orlandina anche sopra di 5 lunghezze. Poi qualche leggerezza e qualche indecisione in attacco in 2-3 azioni consecutive permettono a Pistoia di ritornare addirittura a -1 grazie ad un canestro pazzesco di Antonio Graves, oggi un po’ fuori dai giochi e in difficoltà al tiro (soltanto 3/11 da due). Nel finale Poletti, grazie a due rimbalzi consecutivi in attacco, offre l’opportunità all’Upea di gestire un ulteriore attacco: Battle è cinico, non sbaglia e consegna i due punti a Capo d’Orlando.

Vince la squadra, e se in precedenza non sono stati fatti i nomi di Portannese, Mathis e Pellegrino non è di certo perché non abbiano brillato, anzi, anche loro hanno dato il loro fondamentale contributo per fermare la capolista: Portannese, tra un rimbalzo e l’altro, fa tutto nel secondo tempo grazie agli assist di Mathis, oggi davvero in forma; Pellegrino trova spazio, seppur poco, ma anche lui si iscrive a referto con 2 punti.

Pistoia non riesce a dare continuità alla bella vittoria con Brescia ma si dimostra una delle squadre più toste viste al PalaFantozzi, legittimando la propria posizione in classifica con una prestazione di tutto rispetto: Hicks e Galanda su tutti, mortiferi al tiro ma oggi forse poco supportati dai compagni. Buone prove di Alibegovic e Cortes