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Tezenis Verona – Sigma Barcellona giocata in sala stampa

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5Successo schiacciante quello della Tezenis Verona ieri al PalaOlimpia contro la Sigma Barcellona per 83-60. Queste le parole dei protagonisti in sala stampa.

Alessandro Ramagli (coach Tezenis Verona): “È stata una partita non semplice. Era iniziata bene e poi si è complicata per situazioni esterne ed abbastanza casuali, ma siamo stati bravi a riprenderla in mano con personalità, energia, attenzione e qualità.

Si è trattata sicuramente di una gara positiva, ma nel secondo tempo poteva non diventare tale perché avevamo le rotazioni contate. Avevamo il nostro centro titolare fuori, in più Ndoja aveva subito una piccola distorsione ad una caviglia già pizzicata e il nostro play, De Nicolao, è stato secondo me ingiustamente gravato di falli. Il secondo fallo non c’era ed il terzo oggettivamente lo reputo incomprensibile.

Nonostante questo tutti quelli che si sono alternati sul campo hanno saputo sopperire all’assenza di Monroe, ai problemi fisici di Ndoja e ai falli di De Nicolao. E questo è significativo, vuol dire che siamo sulla strada giusta. Rispetto alla prima giornata, era un test molto diverso. Contro Veroli c’erano per lo più difficoltà di carattere emotivo perchè era la prima partita ufficiale della stagione, in trasferta e contro una squadra giovane che aveva molta voglia di fare subito bene. Stasera era una proprio una partita difficile perchè Barcellona è una squadra con molte qualità, ma direi che il nostro lavoro lo abbiamo fatto bene. In una situazione non facile, con la rotazione dei lunghi mozzata, c’è stata una risposta caratteriale importante. Non avevo dubbi al riguardo perchè avevo visto i ragazzi nello spogliatoio. In un certo senso eravamo anche un po’ preparati all’assenza di Monroe perchè aveva dei problemi ad una caviglia e sapevamo che c’era il rischio di non poter disporre completamente di lui. In generale ci sono stati tanti buoni argomenti da portare a casa che ci danno un’ulteriore spinta verso la consapevolezza dei nostri mezzi.

Le condizioni di Ndoja? Ha subito in avvio di partita una distorsione alla stessa caviglia su cui aveva avuto problemi a Veroli e la cosa ci ha costretto a fare grande attenzione. Alla fine è riuscito a giocare 34 minuti. Nonostante non fosse al meglio è stato bravo perchè ha pulito il suo gioco senza cercare cose complicate e così facendo ha diminuito molto il rischio di farsi ancora male. In più sono stati bravi i suoi compagni a trovarlo sempre in situazioni in cui ha avuto la possibilità di prendere molti tiri aperti.

Cosa penso di questo avvio di stagione? Mi aspettavo solo di giocare perchè non ne potevamo più di amichevoli. Sono venute fuori due vittorie nette che ci danno consapevolezza, ma se fosse arrivata una sconfitta non sarebbe cambiato niente. Noi siamo sempre gli stessi che dovranno crescere giorno per giorno nel corso del campionato. Siamo molto sereni. Per fortuna la preseason è finita e ora parla solo il campo. Noi ci divertiamo molto a giocare. Quando perderemo andremo a vedere in cosa abbiamo sbagliato. Ora che abbiamo vinto due partite prendiamo il buono di quanto fatto, ma approfittiamone per trarre comunque qualche insegnamento. Dall’inizio della stagione ho visto poche cose che non mi sono piaciute. Secondo me la squadra gioca bene, muove bene la palla e stiamo imparando a giocare di più sotto canestro, anche con maggiore collaborazione con i giocatori senza palla. È un tipo di pallacanestro che conoscevamo poco negli anni passati, ma che stiamo sperimentando. Stiamo migliorando anche in questo“. (scaligerabasket.it)

Giovanni Perdichizzi (coach Sigma Barcellona): “Siamo stati messi in difficoltà dall’energia di Verona. Dopo aver subito quei due parziali in avvio di gara, risalire e ribaltarli era difficile, se non impossibile. Verona poi è un avversario davvero tosto, fortissimo, penso che in poche compagini faranno risultato qui agevolmente. Noi dobbiamo migliorare in concentrazione, qualità di gioco e intensità, l’impegno comunque è stato buono dei miei, ma dobbiamo crescere, giocare e integrare sempre più gli americani. Comunque non ci lasceremo abbattere, di sicuro non cosi facilmente”. (La Gazzetta del Sud)

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