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Siena, il nuovo a.d Bertoletti si presenta: “Piano triennale per l’A1, il nostro brand è il quarto più forte d’Italia”

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tifosi-siena-2016-09-13

Una Mens Sana che deve tornare necessariamente a recitare un ruolo da protagonista del basket italiano, attraverso un’oculata gestione e la partecipazione di tutte le componenti, e che pensi e operi come un’azienda a tutti gli effetti. Programmazione e lavoro saranno le parole chiavi. E’ questo il pensiero del nuovo amministratore delegato biancoverde Francesco Bertoletti, designato dal cda di ieri sera per guidare la società dopo l’ingresso come azionista di maggioranza relativo di Siena Sport Network. Il manager, 67 anni e una lunga trafila come amministratore di punta in aziende di lusso, energia e pubblicità, ha spiegato le sue intenzioni in una conferenza stampa andata in scena oggi al PalaEstra; insieme a lui in rappresentanza della proprietà Filippo Macchi e Guido Guidarini e Laura Bucci per l’associazione “Io Tifo Mens Sana”. Un manifesto di intenti molto interessane e pieno di spunti: dopo anni si è finalmente tornati  a parlare di pianificazione, comunicazione, marketing e sviluppo sostenibile.

Filippo Macchi: “Francesco è un grande professionista, e non è solo una persona che ha voluto fortemente questo ruolo, ma si è fatto fortemente volere da noi e dall’altro socio di maggioranza, il Consorzio Basket e Sport a Siena. Non è un grande esperto di basket ma lo è di  economia, gestione aziendale, ristrutturazione aziendale, numeri, finanza e risorse umane, proprio quel che mancava qui. Ringrazio i tifosi per la pazienza dopo anni così difficili, e con poche soddisfazioni sul campo

Francesco Bertoletti: “Quando la famiglia Macchi mi ha proposto il progetto mi sono dovuto informare bene. Ho capito che questa società ha un glorioso passato e delle grosse potenzialità per il presente e il futuro. Possiamo ricreare, insieme, un qualcosa di grande. E’ una società dalla storia eclatante, quella che ha vinto di più negli ultimi 20 anni. Da uno studio di marketing abbiamo scoperto che il suo brand è il quarto più forte fra i 48 cestistici del paese. Dobbiamo tornare a considerarci una società dalla mentalità industriale, con costi e ricavi, programmando e dando certezze e presupposti per giocatori, staff e dipendenti.  L’ambiente è demoralizzato, cercheremo di farlo tornare a sorridere. La comunicazione deve cambiare, diventare più forte e trasparente. Abbiamo passato due anni difficili, questo primo anno lo sarà ancora, di transizione, ma vogliamo con un piano triennale, tornare in A1, dove questi colori hanno diritto di esistere. Un primo anno interlocutorio, un secondo più aggressivo, un terzo teso al ritorno in A1. Ci saranno difficoltà, l’obiettivo è ambizioso ma fattibile. I tifosi sono eccezionali, partecipano non solo col tifo ma anche economicamente: dobbiamo farli venire di più al palazzo, proponendo una squadra competitiva, gestione sana e pianificazione intelligente, e la creazione di un equipe sinergica. Vogliamo guadagnarci la fiducia di pubblico e opinione pubblica con i fatti, di parole ce ne sono state anche troppe”.

 

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